L’Italia al primo posto in Europa per la qualità dei prodotti agroalimentari
Secondo il rapporto speciale divulgato dall’Istat, il nostro Paese è quello che nel 2010 ha ricevuto il maggior numero di riconoscimenti. Sono diventati 219 i prodotti Dop, Igp e Stg che l’Unione Europea ha riconosciuto e valorizzato
Anche lo scorso anno questo primato era spettato all’Italia, ma questo anno i riconoscimenti di qualità sono aumentati: ce ne sono ben 25 in più. Il top della qualità? I generi ortofrutticoli e i cereali, 84 prodotti dei quali hanno ricevuto il riconoscimento dell’UE.
Al secondo posto di questa classifica qualitativa ci sono gli olii extravergine di oliva e i formaggi (40 riconoscimenti ciascuno), seguite dalle preparazioni di carni (prosciutti, insaccati, ecc.) che hanno ricevuto 33 riconoscimenti.
Il settore agroalimentare conta 84.517 operatori (rilevazioni relative al 2010), il 3% in più rispetto all’anno precedente. Tra questi i produttori sono più del 92%; si occupano solo di trasformazione il 6% degli operatori mentre appena l’1,8% effettua le due attività insieme. Per aumentare le possibilità di guadagno dei produttori, alcune Regioni emanano bandi per finanziare progetti di diversificazione delle proprie attività.
In particolare, i produttori dei generi agroalimentari si occupano di formaggi (la maggioranza), seguiti a distanza da chi si occupa di olio e di prodotti ortofrutticoli e cereali. In totale, i produttori sono aumentati rispetto al 2009 di quasi 80 mila unità.
I produttori “titolati”, ovvero quelli che hanno ricevuto la certificazione di qualità sono aumentati di 10 mila unità, sono però usciti dal sistema delle certificazioni oltre 7 mila operatori. Il saldo è comunque positivo.
Secondo i dati rilevati dall’Istat, al 31 dicembre 2010 oltre la metà (il 52,2%) delle aziende agricole era localizzato in sole tre regioni: la Sardegna, la Toscana e il Trentino Alto Adige.
In Italia, le produzioni di qualità con certificazione UE sono diffuse soprattutto nelle zone collinari (il 46,5%) e a seguire in quelle montane (il 27,7%).ù
Sono poche ancora le donne che si occupano di agroalementare, come si vede dal prospetto predisposto dall’Istat.
DOP
Sono così classificate qualitativamente le specialità agroalimentari che appartengono a una determinata zona geografica che fa loro avere delle caratteristiche specifiche. La DOP (Denominazione di Origine Protetta) considera come elementi che influenzano la qualità di questi prodotti sia i fattori naturali che quelli umani.
In Italia al 31 dicembre 2010 i prodotti DOP riconosciuti dall’UE erano 135.
IGP
I prodotti agroalimentari con Indicazione Geografica Protetta sono quelli che possiedono una determinata qualità o reputazione attribuibile a uno specifico e limitato territorio.
Al 31 dicembre 2010 l’Italia contava 82 prodotti con IGP, con il maggior aumento annuale di certificazioni di qualità in questo ambito.
STG
La sigla sta per Specialità Tradizionale Garantita. Si tratta di prodotti la cui qualità non dipende dalla zona geografica di produzione ma proprio dal modo tradizionale in cui vengono fatti. Ad esempio è una STG la mozzarella. Nel 2010 entra a far parte delle specialità tradizionali garantite anche la pizza napoletana.
In effetti esistono in Italia soltanto queste due STG riconosciute dall’UE. Questo riconoscimento è molto ambito e molto difficile da ottenere perché, contrariamente ai primi due che si ottengono dopo la certificazione di un solo organismo di controllo, nel caso delle STG occorrono certificazioni da parte di più organismi di controllo.
Per ottenere i marchi DOP o IGP occorre fare riferimento al Regolamento CE n. 510 del 20 marzo 2006; per ottenere il marchio STG bisogna far riferimento al Regolamento CE n. 509 del 20 marzo 2006 e successive modifiche e integrazioni. Entrambi i regolamenti sono allegati all’articolo.
Allegati
Regolamento-CE-509-del-20.3.2006.pdf
Regolamento-CE-510-del-20.3.2006.pdf