Formazione delle ragazze: il Friuli Venezia Giulia e la Toscana approntano dei progetti culturali ad hoc
Si scelgono due forme artistiche per coinvolgere, informare ma anche comprendere le giovani studentesse di queste due regioni: un’opera audiovisiva (il cortometraggio “Menti d’opera per il futuro”) per il progetto friulano “Libera di scegliere” e una mostra fotografica sulle “Piccole donne della Net Generation” per il progetto fiorentino “Quanto ti vuoi bene” .
Entrambe le iniziative sono sostenute dai locali rappresentanti istituzionali per le Pari Opportunità.
In Friuli Venezia Giulia
E’ stato presentato in questi giorni a Trieste il cortometraggio realizzato dall’Ufficio scolastico regionale e dal Gruppo giovani imprenditori di Confindustria FVG che spiega le opportunità che gli istituti tecnici e professionali offrono agli alunni delle scuole medie che devono scegliere il percorso di formazione superiore.
Già nel 2010 la CRPO (Commissione Regionale per le Pari Opportunità uomo donna) aveva realizzato il progetto “Libera di scegliere” in base alle considerazioni di Confindustria che aveva portato alla luce il fatto che sono poche le diplomate presso istituti tecnici e professionali rispetto alla forte richiesta da parte delle imprese. Ciò significa che le ragazze che affrontano questo tipo di formazione avranno maggiori probabilità di trovare lavoro e per questa ragione si erano predisposti una serie di incontri con i docenti degli istituti superiori rivolti soprattutto alle ragazze della terza media nei quali era stato dato spazio anche agli interventi delle giovani diplomate.
Adesso, la Commissione ha deciso di portare nelle scuole questo cortometraggio esplicativo, che si aggiungerà ad altre iniziative analoghe a quelle proposte nel 2010. Il fine è quello di sensibilizzare le ragazze al proseguimento degli studi presso istituti tecnici o professionali i quali non rappresentano il termine del percorso formativo per chi vuole andare all’università: per chi infatti sceglie di proseguire gli studi e prendersi una laurea essi sono solo una tappa, ma danno comunque “maggiori opportunità di trovare un’occupazione in linea con gli studi scelti”.
In Toscana
Dal 18 al 28 gennaio, a Firenze, nel Palagio di Parte Guelfa, si terrà la mostra della fotografa australiana Jacqui James che ritrae, in 90 scatti d’autrice, le preadolescenti e le adolescenti italiane allo scopo di indagare, tra reale e virtuale, l’universo delle giovanissime. Si tratta di un progetto di Responsabilità sociale del Comune di Firenze e di futuro@femminile (Microsoft e Cluster Reply) per raccontare le donne di domani dando voce alle abitudini, ai sogni e alle aspirazioni delle ragazze di oggi.
Una riflessione particolare va al rapporto tra le donne e la tecnologia in quanto rappresentano entrambe le risorse fondamentali per lo sviluppo dell’Italia. Per questo sono state messe al centro dell’attenzione le “native digitali”, ovvero le ragazze cresciute in un ambiente connotato dai nuovi media e dalle nuove tecnologie digitali, che aprono la strada anche a nuove opportunità di espressione e di conoscenza del mondo.
Ed è proprio in questo scenario che si colloca l’indagine sociologica iconografica “Quanto ti vuoi bene”, che è stata condotta su ragazze italiane tra i 9 e i 16 anni di età: 3.200 questionari sono stati loro fatti compilare e le risposte sono state analizzate dalla psicologa Maria Rita Parsi, Presidente della Fondazione Movimento Bambino, allo scopo di sondare il livello di autostima delle giovanissime e capire in che modo “gli strumenti digitali ne influenzino lo sviluppo e la gestione dei legami sociali ed affettivi”.
Con questa mostra si intende anche sensibilizzare l’opinione pubblica all’uso responsabile dei nuovi strumenti digitale “per la crescita equilibrata delle nostre ‘piccole donne’”. Il progetto si è realizzato grazie al sostegno dell’assessorato alle politiche giovanili e Pari opportunità del Comune di Firenze, guidato da Cristina Giachi, che spiega: “sui giovani e giovanissimi siamo pieni di preconcetti e idee, ma raramente abbiamo occasione di misurarci con la loro realtà e con il modo in cui loro si raccontano. Con il progetto ‘Quanto Ti Vuoi Bene?’ si è aperta una finestra sul modo in cui le ragazze, giovanissime, comprendono loro stesse. Mi hanno colpito favorevolmente le testimonianze di una percezione di sé vissuta in stretta connessione con il proprio benessere interiore e con la propria capacità di relazione, più che con la dimensione della mera apparenza e bellezza esteriore. Per i temi di cui mi occupo non posso che essere grata al progetto di responsabilità sociale di Microsoft per l’opportunità che ci offre di conoscere sempre di più e meglio il mondo dei giovani”.
Si ricorda che quella di Firenze è la terza tappa di un percorso itinerante iniziato a Milano nel marzo 2011 e proseguito a Roma nel novembre dello stesso anno.