Nelle scuole di tutta Italia, di ogni ordine e grado, verranno date lezioni di sicurezza sul lavoro e diritti dei lavoratori. La proposta alla Camera dei deputati
Da tempo si dice basta alle morti sul lavoro, agli incidenti che causano danni irreversibili per la salute dei lavoratori e che occorre cambiare la cultura, ebbene perché non cominciare dando lezioni di sicurezza fin dalle aule scolastiche? La Commissione Lavoro della Camera è d’accordo e il disegno di legge è pronto per essere votato alla Camera dei Deputati.
La proposta di legge
In arrivo lezioni di sicurezza sul lavoro e di diritto del lavoro in tutte le scuole: lo ha annunciato il 12 ottobre 2023 Presidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto ad “Ambiente lavoro” (https://fiera.ambientelavoro.it/it/), durante un evento promosso da Confsal (la confederazione generale dei sindacati autonomi dei lavoratori) svoltosi nel quartiere fieristico di Bologna. La proposta di Rizzetto era nata dapprima solo per le scuole superiori ma poi è stata estesa a tutti gli istituti. Spiega Rizzetto: “l’obiettivo è trasmettere una cultura del diritto del lavoro e della sicurezza sui luoghi di lavoro fin da giovanissimi, perchè purtroppo con tre morti al giorno ancora nel nostro Paese gli studenti oltre a essere bravi nelle lingue e in informatica devono essere bravi anche rispetto alla sicurezza sui propri luoghi di lavoro, per lo meno una base, perché molto drammaticamente ne va della loro salute e ogni tanto anche della loro, della loro vita”.
Il dibattito
Completamente d’accordo sulla proposta di legge delle lezioni di sicurezza a scuola anche il segretario generale Snals-Confsal Elvira Serafini, che al dibattito introdotto da un videomessaggio del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, ha partecipato insieme allo stesso Rizzetto, a Rosatilde Margiotta docente esperta in metodologie didattiche, Giuseppe Luciano presidente Osservatorio sicurezza sul lavoro Confsal e Fabrizio D’Ascenzo commissario Inail. “Il sindacato sta puntando molto sulla formazione sulla sicurezza, ma siamo convinti che si debba partire dalla scuola dell’infanzia per inculcare nei futuri cittadini la cultura della sicurezza” ha detto Serafini. L’auspicio è che si sviluppi un’educazione “che parta fin dai programmi didattici della scuola e che sviluppi una cultura della sicurezza anche nelle aziende, tra i lavoratori e i datori di lavoro” ha aggiunto Giovanni Luciano.
Scuola-lavoro, un registro delle imprese sicure
Serafini parte da una premessa: “i ragazzi, finché sono nel ciclo scolastico, non devono essere mai considerati lavoratori, neanche nei periodi di Pcto, l’ex alternanza scuola-lavoro. Loro stanno sul posto a guardare, a imparare e non a lavorare. Questo deve essere chiaro”. Per proseguire sottolineando la necessità di un registro delle imprese sicure per i ragazzi: “il sindacato ci tiene a una formazione sul campo, ma che non deve essere concepita come lavoro attivo. Per questo, ripensando anche alla morte di Lorenzo Parelli, lo studente 18enne morto schiacciato da una trave a Udine durante l’ultimo giorno di alternanza, serve un registro delle imprese dove c’è sicurezza sul luogo di lavoro; un registro che dimostri che si hanno tutte le carte in regola e che sono imprese che assicurano i giovani durante il percorso di formazione”.
Lezioni di sicurezza a scuola, tutti d’accordo
E anche l’ex ministro Damiano è d’accordo. Seppur l’introduzione della formazione costituisca un “fatto molto positivo”, gli studenti “non sostituiscono gli operai. La funzione dell’alternanza scuola-lavoro è quella dell’apprendimento, non dello svolgimento di un’attività ai fini produttivi”. E rilancia: “Quando parliamo ad esempio di stage e di tirocini, dovrebbe diventare finalmente norma il fatto che si pagano. Basta con il lavoro svolto gratuitamente in nome di una presunta formazione”.