Normative

Il pacchetto Occupazione UE

Presidente Commissione Europea Barroso

La Commissione Europea presenta nuove misure per la ripresa dell’occupazione

Un pacchetto di misure per contrastare i livelli ormai da record raggiunti dalla disoccupazione nell’intera Europa, con l’identificazione di nuove opportunità lavorative sulle quali puntare

Presentato il 18 aprile a Strasburgo il pacchetto di misure concrete per dare impulso all’occupazione. L’Europa definisce le modalità per incoraggiare le assunzioni riducendo gli oneri fiscali alle imprese che assumono e dare maggior sostegno a chi avvia una nuova impresa.

La Commissione Europea ha anche rilevato quali siano gli ambiti occupazionali che offrono le migliori prospettive di assunzione per il futuro: l’economia ecocompatibile; i servizi sanitari; le TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione – anche note come ICT).

La Commissione ha ribadito, nel presentare il pacchetto Occupazione, quanto sia necessario nell’attuale situazione di crisi occupazionale ed economica, coinvolgere i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori nella definizione delle priorità dell’Unione. In particolare, il Presidente Barroso ha dichiarato che “l’Europa ha bisogno di una strategia per la creazione di posti di lavoro per affrontare la piaga della disoccupazione che raggiunge livelli inaccettabilmente elevati. L’UE dispone di enormi potenzialità non valorizzate che potrebbero promuovere la creazione di posti di lavoro. L’economia ecocompatibile, la sanità e i nuovi settori tecnologici creeranno complessivamente più di 20 milioni di posti di lavoro nei prossimi anni. Gli Stati membri devono saper cogliere queste opportunità, mobilitare le risorse esistenti e stimolare il mercato del lavoro in stretta cooperazione con le parti sociali. Impegnandoci insieme, possiamo farcela”.

Commissario AndorConcorda il Commissario responsabile per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione Laszlo Andor, che spiega:  “i livelli attuali di disoccupazione nell’UE sono drammatici e inaccettabili. La creazione di posti di lavoro deve diventare un’effettiva priorità europea. Se vogliamo rilanciare la crescita e affrontare importanti cambiamenti strutturali – un’economia più ecocompatibile, l’invecchiamento della popolazione e lo sviluppo tecnologico – l’UE ha bisogno di un mercato del lavoro europeo  dinamico e inclusivo”.

 

Il pacchetto Occupazione UE

La Commissione con questo provvedimento sollecita gli Stati membri a rafforzare le proprie politiche nazionali per l’occupazione. Ecco come:

  • ponendo in atto le condizioni adeguate per stimolare la creazione di posti di lavoro e la domanda di manodopera, ad esempio offrendo sussidi alle assunzioni nel caso di creazione di nuovi posti di lavoro, spostando il carico fiscale (che sia neutro sotto il profilo del bilancio) dalla tassazione che grava sul lavoro alle tasse ambientali oppure sostenendo i lavoratori autonomi;
  • valorizzando gli ambiti che presentano potenzialmente grandi prospettive occupazionali per il futuro, come l’economia ecocompatibile, nel cui contesto si potrebbero creare 20 milioni di posti di lavoro da qui al 2020, e includendo questo settore nei Piani nazionali per l’occupazione, accrescendo la conoscenza delle abilità richieste in questo ambito;
  • migliorando la pianificazione e la previsione delle necessità di manodopera nella sanità per meglio equilibrare la domanda e l’offerta di operatori sanitari offrendo loro prospettive di lavoro di lungo periodo e stimolando lo scambio di strategie efficaci per il reclutamento e la fidelizzazione degli operatori sanitari. La Commissione avvia inoltre una consultazione sulle opportunità occupazionali nell’ambito dei servizi alle persone e dei servizi domestici;
  • Adoprandosi per accrescere una manodopera altamente qualificata nelle TIC e promuovano le competenze digitali tra tutta la forza lavoro.

Oltre a queste sollecitazioni, la Commissione ha comunicato agli Stati membri quali sono gli ambiti chiave di riforma per rendere più dinamici e inclusivi i mercati del lavoro. In questo senso le proposte sono le seguenti:

  • trarre insegnamento da quanto si è appreso dall’esperienza della crisi, stimolando ad esempio la flessibilità interna per ridurre l’insicurezza del lavoro e i costi fiscali;
  • definire salari decenti e sostenibili ed evitare le trappole dei bassi salari;
  • assicurare soluzioni contrattuali adeguate per prevenire il ricorso eccessivo ai contratti non standard. La Commissione ribadisce inoltre la necessità di offrire effettive opportunità per i giovani nonché di sviluppare l’apprendimento permanente che è un elemento chiave per la sicurezza dell’occupazione e per la produttività;
  • con 4 milioni di posti di lavoro ancora vacanti nell’UE, il pacchetto Occupazione sollecita maggiori investimenti nelle competenze, in modo da affrontare gli squilibri in tema di domanda e offerta che si riscontrano sui mercati del lavoro europei e di meglio prevedere il fabbisogno. Esso prospetta strumenti specifici per migliorare il riconoscimento delle competenze e delle qualifiche e ravvicinare il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.

Infine, allo scopo di creare un effettivo mercato del lavoro europeo, facilitando dunque la mobilità occupazionale all’interno dell’Unione, le indicazioni della Commissione – che già è impegnata nella rimozione degli ostacoli giuridici e pratici che si frappongono a tale mobilità – sono le seguenti:

Gli Stati membri dovranno permettere l’esportazione delle prestazioni di disoccupazione alle persone che cercano lavoro in un altro paese (per un periodo fino a 6 mesi). I Governi dovranno eliminare le restrizioni nell’accesso al  mercato del lavoro per i lavoratori bulgari e romeni e affinché consentano ai cittadini di altri Stati membri di accedere al pubblico impiego;
per equilibrare domanda e offerta di lavoro, il pacchetto propone di trasformare il portale EURES in un vero e proprio strumento europeo di collocamento e di assunzione e prevede, a partire dal 2013, applicazioni innovative online basate sul principio del self-service che forniranno sull’instante agli utilizzatori una mappatura geografica chiara e immediata delle offerte di lavoro in Europa.

La Commissione Europea intende coordinare e monitorare le politiche occupazionali europee affinché siano in linea con la Governance economica dell’Unione. Per questa ragione, a partire dal 2013, verrà introdotto uno “scoreboard” (quadro di controllo) per seguire i progressi degli Stati membri durante l’attuazione dei propri Piani Nazionali per l’Occupazione. Nel frattempo, sono stati predisposti piani per lo scambio di punti di vista e il monitoraggio dell’UE sugli sviluppi salariali nazionali.

Gli strumenti finanziari dell’Unione (come il FSE – Fondo Sociale Europeo) dovranno essere utilizzati per sostenere le priorità occupazionali e le riforme dei vari Paesi membri.

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