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Il quadro economico della Toscana: recessione per tutto il 2012

Enrico Rossi,Presidente della Regione Toscana

Il quadro economico della Toscana: recessione per tutto il 2012

Presentati i dati Irpet e Unioncamere regionale relativi al 2011, il trend e l’andamento per l’anno in corso e le previsioni sul 2013. Le imprese denunciano criticità nella gestione della liquidità e nelle condizioni di accesso al credito

In 4 anni la Toscana ha perso 22mila posti di lavoro e, da quando ha preso avvio la crisi finanziaria nel 2007, la disoccupazione è salita dal 4,3% al 6,6%. Sul fronte della produzione, nel 2011 la stragrande maggioranza dei macro-settori economici ha segnato una percentuale di flessione in media di un punto percentuale: dall’agricoltura all’industria,

arrivando al -7% del settore delle costruzioni. In territorio positivo solo i servizi market, mentre il comparto importante e tradizionale del manifatturiero, da ottobre a dicembre 2011 ha visto un rallentamento nella produzione, negli ordini e nel fatturato, che pure rimane leggermente positivo.

E’ un quadro non semplice e incerto quello che emerge dal rapporto Irpet-Unioncamere Toscana sullo stato dell’economia regionale nel 2011. In linea generale si può dire che la Toscana abbia manifestato una capacità di resistenza importante fin dall’inizio della crisi globale. Ma si corre seriamente il rischio di vedere gli investimenti bloccati, la spesa delle famiglie ridotta, la percentuale di giovani senza lavoro sempre più alta, sfiorando ormai il 25%.


Ascolta l’audio di Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana


I comparti e il mercato del lavoro

Nel manifatturiero le imprese che soffrono meno sono quelle che puntano sull’export e quelle ad alto contenuto tecnologico. In difficoltà il settore delle costruzioni, per la bassa domanda di abitazioni da parte delle famiglie e per la bassa progettualità della P.A. Nell’agricoltura aumentano le esportazioni, ma calano i margini di profitto, mentre aumentano le difficoltà con le banche.
Nei servizi, reggono soprattutto quelli ad alto tasso di conoscenza, che occupano addetti altamente qualificati. Sul fronte del mercato del lavoro, nel 2011 si recupera in Toscana circa un migliaio di posti di lavoro, mentre il tasso di occupazione passa dal 63,8% del 2010 al 63,6% del 2011. Allo stesso tempo il tasso di disoccupazione, stimato al 6,6%, è in crescita nel 2011 rispetto al 2010.
E al termine di un anno così faticoso, le più grandi difficoltà espresse trasversalmente dalle imprese riguardano la gestione della liquidità e le condizioni di accesso al credito.

Alcune previsioni

Già duramente messo alla prova, secondo le studio Irpet-Unioncamere il Pil della Toscana calerà di un ulteriore 1,7% nel 2012 per risalire dello 0,4% nel 2013. A questo proposito, il presidente di Unioncamere Toscana Vasco Galgani ha detto che “se le previsioni di Pil a -1,7% saranno rispettate, il livello della ricchezza prodotta dalla nostra regione sarà ancora al di sotto di circa cinque punti percentuali rispetto al 2007″.
In forte calo la spesa delle famiglie, -2,8% nel 2012 e -1% nel 2013, così come quello della P.A. (-1,7% quest’anno e -0,3 l’anno prossimo). Segno positivo solo per l’export estero, in aumento dell’1,5% nel 2012 e dello 0,13 nel 2012.

Per un rilancio dell’economia è ancora il presidente di Unioncamere Vasco Galgani a rivolgere un appello affinché “la valutazione del merito creditizio venga effettuata con attenzione, in modo che le risorse giungano prioritariamente alle imprese che sono realmente in grado di esprimere un potenziale di crescita. E’ inoltre necessario che la Pubblica Amministrazione trovi al più presto un rimedio al problema dei ritardati pagamenti, fenomeno certo non nuovo ma la cui soluzione assume in questo momento caratteri di vera urgenza. Così come prioritari sono gli interventi a sostegno dei processi di internazionalizzazione delle imprese”.

Agnese Fedeli

Allegati

pdf Rapporto 2012.pdf

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