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Smart cities: il Ministro dell’Istruzione e della Ricerca apre un bando da 655 milioni

Smart cities, il Ministero dell’Istruzione e della Ricerca apre un bando da 655 milioni

 

Gestione dei rifiuti, mobilità, domotica e logistica nell’avviso pubblico aperto alle imprese e agli enti pubblici di tutta Italia. E il Ministro Francesco Profumo lo presenta a Firenze in anteprima

Si tratta di più di 655 milioni di euro per progetti su tantissime materie, tra le quali sicurezza del territorio, invecchiamento della società, tecnologie welfare e inclusione, domotica, giustizia, scuola, waste management, trasporti, logistica e molto altro. Un nuovo bando per le “smart cities and communities and social innovation”, dopo quello dedicato alle regioni del Sud Italia.

Rappresentanti del mondo accademico, di Confindustria e del mondo produttivo, della politica fiorentina e toscana: in tanti sono intervenuti alla “prima” che il Ministro Francesco Profumo ha organizzato a Firenze per presentare il nuovo bando dedicato alle Smart Cities. Due parole inglesi che indicano le città che diventano intelligenti grazie a innovazione nei mezzi di trasporto, del sistema sanitario, nell’integrazione dei servizi resi possibili dal web, dall’ingegneria e da molte altre discipline.

 

Guarda le interviste a Francesco Profumo, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica e a Stella Targetti, assessora all’Istruzione della Regione Toscana

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Entro il 9 novembre 2012 imprese, centri di ricerca, distretti e parchi scientifici e tecnologici, ma anche amministrazioni ed enti locali potranno ideare progetti e soluzioni innovative da candidare. I fondi a disposizione rientrano nel FAR, ossia il Fondo nazionale per le agevolazioni alla ricerca, e sono in tutto 655,5 milioni di euro, dei quali 170 come contributo spese e 485 sotto forma di credito agevolato. Tra le clausole del bando si legge che i progetti dovranno essere presentati in partenariato da più soggetti, al massimo otto, pubblici e privati, con sede nel territorio nazionale. Ogni idea progettuale potrà avere un costo complessivo compreso fra i 12 e i 22 milioni di euro che dovranno essere coperti per un 50% dal sistema industriale, di cui almeno un 10% da PMI, e una quota a carico del sistema della ricerca non inferiore al 20%.

Nell’ottica di innovare non solo le città, ma anche le pubbliche amministrazioni e le procedure, i progetti dovranno avere un “utilizzatore finale” ben preciso: un ente presso il quale svolgere l’attività sperimentale. Da parte sua, l’ente dovrà impegnarsi ad acquistare il servizio stesso.

Prevista nel bando anche una quota dedicata alle idee di innovazione sociale, proposti da giovani di età inferiore ai 30 anni: progetti che avranno un massimale di 1 milione ai quali è riservata una dote finanziaria di 25 milioni di euro. La scadenza per questa tipologia di bandi è fissata per il 7 dicembre 2012.

Agnese Fedeli

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