Campagna antiviolenza

#1BillionRising, flash mob contro la violenza sulle donne

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Quasi 300 Paesi nel mondo hanno accolto l’invito a manifestare con la danza nel giorno degli innamorati

Un flash mob danzante contro la violenza di genere. La campagna di sensibilizzazione globale One Billion Rising ha scelto la festa degli innamorati per dire basta a ogni forma di abuso e di sfruttamento di cui donne e bambine continuano a essere le vittime silenziose. E così, nel giorno più romantico dell’anno, oltre un miliardo di persone ha sospeso momentaneamente la propria attività, si è alzata e ha ballato sulle note della canzone Break the Chain: “One Billion Rising, un mondo che si solleva, si ribella, si riprende, si innalza”.

L’iniziativa – lanciata dalla scrittrice teatrale americana, Eve Ensler, fondatrice del V – Day (la giornata mondiale contro la violenza sulle donne) e autrice de “I monologhi della vagina” – si basa sulla stima dell’Onu secondo cui nel mondo quasi una donna o bambina su tre nel corso della propria vita subisce pestaggi o stupro, per un totale di 7 miliardi di esseri umani.

Cos’è esattamente One Billion Rising? È un movimento globale, laico, apartitico, aperto a ogni persona, gruppo e organizzazione che aderisca e si attenga al principio fondante che afferma che ogni donna ha il diritto di vivere e decidere del proprio corpo della propria salute e del proprio destino – si legge sul sito dell’iniziativa.

Insieme all’Italia, quasi 300 Paesi del mondo hanno raccolto l’invito a manifestare con la danza la volontà di cambiamento, scegliendo la danza, l’arte, la musica e la poesia come segno di sfida e di celebrazione. Le prime iniziative globali sono state lanciate il 14 febbraio 2013 e di anno in anno l’evento è stato centrato su temi o rivendicazioni particolari: se nel 2014 il tema era la giustizia per le vittime delle violenze di genere, nel 2015 l’iniziativa ha fatto appello a un “radicale cambiamento di mentalità” per porre fine alla violenza sulle donne. Quest’anno invece si è sintonizzata sui bisogni delle donne emarginate, “espandendo, allargando e approfondendo la nostra rivoluzione”.

(D.C.)

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