Imprenditoria femminile

L’innovazione è donna: indagine CNA sulle Donne nel Terziario

elisabetta-grilli

Le imprese femminili si impongono sempre più nei settori ad alto contenuto di conoscenza, nonostante la crisi. Invariato il saldo fra aperture e cessazioni nel 2015

L’innovazione è donna. Al netto della crisi, che continua a pesare su investimenti e fatturati, le imprese femminili puntano principalmente sul terziario avanzato. E’ quanto emerge da un’indagine del Comitato Impresa Donna della Cna Provinciale di Ancona, in collaborazione con il Centro Studi Sistema Cna Marche. 

I settori in cui la presenza di donne è più forte della media sono, oltre al commercio, tutti quelli ad alto contenuto di conoscenza, vale a dire attività finanziarie e assicurative, attività immobiliari, attività professionali, scientifiche e tecniche, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive, di intrattenimento.
Nella provincia di Ancona il 2015 si è chiuso con 9.881 imprese femminili attive, pari al 27,6% del totale regionale. Se si considerano i principali macrosettori, la quota delle imprese femminili della provincia è più alta nel terziario (28,7% del totale regionale) e più bassa nel manifatturiero e nel primario.
Nel corso del 2015, le nuove imprese femminili avviate in provincia di Ancona sono state 763, pari al 28% del totale delle nuove imprese femminili dell’intera regione. Il peso delle non classificate tra le nuove iscritte è risultato ben più elevato nella provincia che nel complesso delle Marche: “Ciò indica – spiega Elisabetta Grilli, responsabile Cna Impresa Donna provinciale -, oltre alla flessibilità delle stesse, che nell’anconetano è più difficile classificare le nuove imprese, a causa della loro maggiore complessità di orientamenti”.
Il saldo tra nuove imprese guidate da donne e cessazioni è risultato solo di poco positivo (+2): le cessazioni più numerose hanno riguardato il commercio, le attività di servizi tradizionali alle persone (“altre attività di servizi”) e le attività manifatturiere.
“Un tessuto dinamico e flessibile – commenta la Grilli – , quello delle imprese femminili, in grado di resistere anche alla negativa congiuntura economica. Ma che necessita di attenzione e supporto, anche con misure che accompagnino la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, da parte delle istituzioni”.

“Parlando di Istituzioni e Pubblica Amministrazione – aggiunge Orietta Olivetti, presidente di Cna Impresa Donna provinciale – accogliamo con soddisfazione la proposta di legge sull’accesso paritario per uomini e donne alle cariche elettive. La doppia preferenza, come spiegato dall’assessore regionale alle Pari Opportunità, Manuela Bora, non è solo un cavillo tecnico, ma è questione di civiltà e di qualità della democrazia. Confidiamo nel positivo esito della votazione in consiglio regionale”.

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