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UE: un registro obbligatorio per garantire la trasparenza delle istituzioni

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Trasparenza: Parlamento, Consiglio e Commissione europea si impegnano al fine di riguadagnare la fiducia dei cittadini

La trasparenza obbligatoria per tutte e tre le istituzioni dell’Unione Europea: un impegno concreto che la Commissione guidata da Juncker si è già assunta per dare il buon esempio. Tutti gli incontri con i suoi responsabili politici sono, infatti, già da tempo subordinati all’iscrizione dei portatori di interesse in un registro per la trasparenza accessibile al pubblico.

Da quando la Commissione ha introdotto questa regola per le sue interazioni con i portatori di interesse, nel novembre 2014, le nuove iscrizioni nel registro esistente sono state circa 4.000.

L’impegno che la Commissione adesso chiede è rivolto al Parlamento e al Consiglio europeo: applicare il suo modello attraverso l’accordo interistituzionale al fine di realizzare un registro obbligatorio per tutti i portatori di interesse che cercano di influenzare il processo decisionale a Bruxelles. “I cittadini hanno il diritto di sapere chi cerca di influenzare il processo legislativo dell’UE” ha detto il primo vicepresidente Frans Timmermans. “Proponiamo una regola semplice: nessuna riunione con i responsabili politici se prima non ci si è iscritti nel registro. Attraverso il registro, il pubblico potrà vedere chi svolge attività di lobbismo, chi rappresenta e quanto spende”.

Gli iscritti che non rispettano il codice di condotta potrebbero andare incontro a una sospensione temporanea delle loro interazioni con le istituzioni o alla cancellazione dal registro.

La nuova proposta chiarisce inoltre la portata delle attività e gli organismi interessati, rafforza il monitoraggio e l’applicazione efficace del codice di condotta del registro per i lobbisti agevolerà e migliorerà la qualità dei dati grazie a una semplificazione dei requisiti e a un maggiore controllo della qualità.

La Commissione propone anche di aumentare le risorse disponibili per conseguire tale obiettivo.

Il processo decisionale

L’impegno della Commissione guidata da Juncker nel riformare l’elaborazione delle politiche dell’UE è molto più ampio e fa seguito ad intense discussioni svolte con tutte le parti interessate. La consultazione pubblica è durata 12 settimane raccogliendo 1.758 risposte, di cui 975 da parte dei singoli cittadini e 783 dalle organizzazioni. Tutti i partecipanti hanno condiviso le loro considerazioni sul funzionamento attuale del registro per la trasparenza presentando poi una serie di proposte sulle modifiche da apportare al futuro regime.

Il processo, che ha portato all’applicazione di norme sulla trasparenza degli incontri che i commissari, i membri del gabinetto e i direttori generali della Commissione hanno avuto con tutti i portatori di interessi, è stato avviato il 1° dicembre del 2014 dove è stato dato, inoltre, un più ampio accesso ai documenti relativi ai negoziati per il partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti con gli Stati Uniti d’America, il TTIP.

Nell’accordo interistituzionale “legiferare meglio”, firmato lo scorso aprile, la Commissione ha ulteriormente rafforzato la trasparenza con l’adozione di una serie di misure per accrescere l’apertura del processo decisionale dell’UE, compreso il diritto derivato.

Il feedback dei cittadini europei

Fondamentale l’assunzione dell’impegno da parte della Commissione di aprire ulteriormente il processo di elaborazione delle politiche al controllo e al contributo dei cittadini. Sono già stati istituiti nuovi meccanismi di feedback che consentono ai soggetti interessati di manifestare alla Commissione il loro punto di vista fin dall’inizio dell’elaborazione di un’iniziativa, sulla base di tabelle di marcia e valutazioni d’impatto iniziali, ma anche in seguito all’adozione di una proposta da parte della Commissione, in modo da contribuire al processo legislativo in seno al Parlamento e al Consiglio.

In particolare, l’impegno nella creazione di un portale web che consente di seguire le iniziative e le nuove consultazioni pubbliche durante la valutazione delle politiche esistenti o di nuove possibili proposte.

Vi saranno anche nuove opportunità, per le parti interessate, di presentare osservazioni durante l’intero ciclo politico, dalla tabella di marcia iniziale fino alla proposta definitiva della Commissione.

Dopo l’adozione di una proposta da parte della Commissione, qualsiasi cittadino o parte interessata disporrà di 8 settimane per fornire feedback o suggerimenti che alimenteranno il dibattito legislativo al Parlamento europeo e al Consiglio.

Tale approccio trasparente si applicherà anche alla legislazione secondaria (atti delegati e atti di esecuzione).

Per la prima volta, i progetti di misure che modificano o integrano la legislazione vigente, o che stabiliscono disposizioni tecniche specifiche, saranno resi pubblici per 4 settimane prima dell’adozione. Le parti interessate potranno così presentare osservazioni prima dell’adozione dell’atto in questione da parte della Commissione o degli esperti degli Stati membri.

Qui il link al registro per la trasparenza

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