Il bando mette a disposizione 7 milioni di euro per il riuso di beni confiscati alle mafie. E’ promosso dalla Fondazione Con il Sud in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara
Il bando “Beni confiscati” si rivolge alle organizzazioni no profit delle regioni del Sud Italia, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia che intendano avviare nuove attività di economia sociale o rafforzare attività già esistenti sui beni confiscati alla mafia.
Il finanziamento è aperto a partnership di 3 o più soggetti, almeno 2 dei quali appartenenti al mondo del terzo settore e del volontariato: possono essere inoltre coinvolte anche realtà economiche, imprese, istituzioni, Università ed enti di ricerca. Ogni progetto e ogni partenariato dovrà dimostrare la disponibilità ad operare sul bene confiscato per almeno 10 anni.
Lo scenario dei beni confiscati è sorprendente e sconfinato: in Italia gli immobili confiscati alla mafia sono oltre 23.500. Tra questi, oltre 3.500 sono le imprese confiscate: purtroppo sono una decina sono state date in gestione a cooperative di dipendenti e pochissime, dopo il sequestro e la confisca, hanno ripreso l’attività.
Il bando “Beni confiscati”, giunto alla terza edizione, intende sostenere proprio il recupero di immobili, luoghi, attività che la mafia ha utilizzato a suo uso e consumo, nell’ottica di creare nuova occupazione e nuova coesione sociale in luoghi che hanno vissuto o vivono tempi difficili.
Le domande si possono presentare fino al 15 febbraio. Qui c’è il bando, mentre la presentazione della documentazione deve essere fata esclusivamente online.
(A.F.)