Dalla Liguria alla Sicilia: nasce la ciclo-via dell’Appennino bike tour. La più grande ciclo-via d’Italia lungo le strade secondarie dell’Appennino è un progetto lanciato dal Ministero dell’Ambiente e da Vivi Appennino
Insieme in bicicletta lungo le strade secondarie dell’Appennino. Diverrà la più grande ciclo-via d’Italia quella presentata giovedì 25 gennaio a Roma nell’auditorium del Ministero dell’Ambiente e tutela del territorio e del mare, da Vivi Appennino e Confcommercio Ascom. La ciclo-via dell’Appennino prevede lo sviluppo del turismo sostenibile nell’area che attraversa, in base al Piano per lo sviluppo sostenibile della dorsale 2018-2020; piano che inizierà con la segnalazione del percorso individuato dall’Appennino bike tour. La nuova ciclo-via è stata infatti simbolicamente aperta proprio dall’Appennino bike tour, un’iniziativa che, durante l’estate, ha portato rappresentanti istituzionali di tutta Italia a pedalare lungo la Dorsale appenninica portando il drappo tricolore da Comune a Comune. Un viaggio che ha coinvolto 14 Regioni, 43 Comuni tappa, oltre 300 Comuni di passaggio, 26 Parchi tra nazionali e regionali e migliaia di cittadini. Durante la sua presentazione, avvenuta al G7 Ambiente di Bologna, è stato siglato un Patto di amicizia per lo Sviluppo sostenibile dell’Appennino.
Ciclo turismo in Appennino
Vivi Appennino bike tour è un’iniziativa che punta a difendere e valorizzare la catena montuosa dell’Appennino, la dorsale montuosa che collega tanti Comuni ancora poco conosciuti dell’Italia in un itinerario che unisce, da Nord a Sud, tutto lo Stivale. Un itinerario lungo circa 2.600 km da percorrere partendo da Altare, in Liguria, fino ad Alia, in Sicilia.
L’Appennino bike tour ha lo scopo di valorizzare i Comuni e le realtà ancora sconosciute al turismo in un percorso idealmente sostenibile. Nel progetto c’è l’intenzione di predisporre strutture alberghiere, punti di ristoro e manutenzione delle bici, iniziative culturali, gastronomiche e turistiche per far conoscere il territorio appenninico agli amanti del ciclismo e non solo.
Il Giro in bicicletta sarà ripetuto anche quest’anno, dal 4 al 14 aprile, e vi parteciperà il campione italiano ultracyclist Omar Di Felice. Ad Altare, in provincia di Savona, sarà installato il primo cartello della ciclo-via e si darà il via al tour, durante il quale, nelle varie tappe, si svolgeranno eventi locali collegati all’iniziativa.
Il 16 e 17 giugno ci sarà invece il secondo appuntamento dedicato alla Giornata nazionale di Appennino bike tour, per promuovere la ciclo-via, che Vivi Appennino conta di far sviluppare nell’arco dei prossimi tre anni grazie alla collaborazione dei tanti Comuni attraversati.
La ciclo-via sarà aperta ovviamente tutto l’anno e si snoderà lungo strade secondarie poco trafficate che verranno segnalate anche su guide turistiche e cartine stradali grazie al coinvolgimento degli Enti del turismo e delle proloco.
Ministro Galletti: verso un turismo ecosostenibile
Con questo progetto l’Italia dell’Appennino secondario, ricca di eccellenze e luoghi unici da visitare, ha l’opportunità di vivere una nuova stagione, indirizzata verso un turismo ecosostenibile, nel rispetto della natura, e verso la ripresa economica di tutti quei comparti fino ad ora silenti.
Particolarmente positivo è stato il commento del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti durante la presentazione del 25 gennaio: “Fin da quando ci è stato presentato il progetto, ne abbiamo intuito validità e potenzialità. L’idea di valorizzare la montagna che tiene unito il nostro Paese, attraversandolo per intero da Nord a Sud, proponendo un modello di sviluppo che punti su forme di turismo sostenibile, ci è parsa immediatamente una scelta vincente, da promuovere e incoraggiare senza indugi. Siamo di fronte ad un eccezionale racconto educativo e ambientale dell’Italia della biodiversità e, al tempo stesso, ad una profonda sfida che riguarda la Dorsale, i suoi splendidi Comuni, i Parchi che la rendono unica al Mondo. Sono state poste le basi per creare la più grande Ciclo-Via d’Italia promuovendo così l’Appennino come luogo del turismo sostenibile e non del dissesto idrogeologico, del rilancio socio-economico e non della crisi aggravata dai danni del sisma, dell’accoglienza e non dello spopolamento: si tratta, detto in altre parole, di valorizzare la Dorsale come una delle eccellenze più importanti del nostro Paese”.
Entusiasta Enrico La Torre, presidente di Vivi Appennino e ideatore dell’iniziativa, il quale ha affermato: “In questi anni l’idea si è sviluppata divenendo un progetto nazionale che ha trovato consenso di Istituzioni a tutti i livelli. È fondamentale continuare ad impegnarsi affinché i territori appenninici non siano abbandonati, ma presidiati e sostenuti e si crei un nuovo indotto economico ed occupazionale. L’Appennino va inteso come un tutt’uno dal Nord al Sud dell’Italia, un brand riconoscibile e facilmente spendibile sui mercati turistici nazionali ed internazionali”.