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Riconoscimento titoli di studio: accordo Italia e Stato Vaticano

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Al via il reciproco riconoscimento dei titoli di studio conseguiti nelle istituzioni accademiche italiane e del Vaticano. La firma del MIUR e della Congregazione vaticana per l’educazione cattolica

Il Ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e il Prefetto della Congregazione vaticana per l’Educazione cattolica Cardinale Giuseppe Versaldi, il 13 febbraio al MIUR (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) hanno firmato l’accordo tra Stato Vaticano e Repubblica Italiana sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella Regione Europea.

Università e istituzioni pontificie romane per accrescere le competenze della formazione superiore
Fino ad oggi, secondo quanto previsto dalla revisione del Concordato tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede del 1984, venivano accettati – con un apposito decreto del Ministro dell’Istruzione – solo i titoli di “Teologia e Sacra scrittura”, mentre gli altri titoli rilasciati dalle istituzioni universitarie della Santa Sede sul territorio italiano non avevano un analogo riconoscimento. Solo alcuni atenei ammettevano la riconoscibilità in linea con le disposizioni della Convenzione di Lisbona, mentre altri ritenevano che gli unici ad essere ammessi fossero quelli disciplinati dal Concordato. Questi ultimi continueranno ad essere accettati secondo il decreto di riferimento, ma già da ora sarà possibile accedere a questa semplificazione secondo l’attuale procedura.
Con la firma dell’Accordo, disposto in 11 articoli, si traccia quindi un quadro giuridico armonico sulle relazioni tra i sistemi formativi della Santa Sede e della Repubblica italiana che prevede criteri di reciproco riconoscimento dei titoli accademici rilasciati dalle rispettive istituzioni della formazione superiore.

Provvedimenti di riconoscimento dei titoli
Il provvedimento ha come effetto accrescere le competenze disciplinando il completo accreditamento da parte dell’Italia dei titoli concessi dalle istituzioni di educazione approvate dalla Santa Sede e quelli riconosciuti dall’Italia, per facilitare le collaborazioni accademiche e la mobilità tra studenti e ricercatori.
La procedura che si svolgerà in sintonia con le istituzioni dell’educazione superiore dell’Italia e della Santa Sede, pur rispettando ognuno la propria autonomia istituzionale, passerà alla valutazione individuale dei periodi di studio e dei relativi titoli finali. Successivamente le istituzioni penseranno al riconoscimento dei titoli per concedere la prosecuzione degli studi nell’ordinamento italiano o nella Santa Sede.
L’intesa entrerà in vigore tre mesi dopo la fine dei lavori che prevedono la messa a punto di un tavolo tecnico che sarà avviato a breve per svolgere le procedure interne di riconoscimento.

L’accordo è teso a valorizzare la collaborazione tra le università e le istituzioni pontificie romane creando a Roma un polo universitario unico al mondo. “Oltre alle scienze sacre” ha spiegato il cardinale Versaldi “verrà offerta una vasta gamma di altri studi superiori ecclesiastici, dall’archeologia cristiana fino alla licenza interdisciplinare sulla protezione dei minori, dalla musica sacra fino agli studi arabi e di islamistica, dalla psicologia alla comunicazione sociale, oppure dalle lingue classiche e cristiane fino agli studi sulla famiglia e il Church management”.

I commenti dei firmatari

“Siamo orgogliosi del risultato e del lavoro congiunto” ha dichiarato il ministro Marco Bussetti “si tratta di un accordo storico che coincide con il novantesimo anniversario dei Patti Lateranensi. Il passo di oggi segna una svolta importante rispetto alla revisione del Concordato del 1984, quando si decise di riconoscere i titoli di studio solo per le materie ecclesiastiche. La collaborazione tra Stato italiano e Vaticano è una prassi consolidata da decenni ed è proseguita in modo costante nel tempo. È un successo che va a favore degli studenti e del diritto allo studio in entrambi i nostri sistemi formativi. Garantire la riconoscibilità dei titoli della formazione superiore anche per coloro che hanno scelto di svolgere un percorso di studi all’interno di istituzioni accademiche della Santa Sede, risolve una questione annosa e garantisce una stretta collaborazione tra Italia e Santa Sede a livello internazionale nel settore educativo”.

“Sono felice della firma di questo accordo tra la Repubblica Italiana e la Santa Sede” ha commentato il Cardinale Giuseppe Versaldi. “In continuità con il Concordato tra i due Stati sottoscritto nel 1929 e confermato nel 1984, l’Accordo facilita le procedure di riconoscimento anche dei titoli accademici non concordatari per completare il quadro giuridico delle relazioni tra i sistemi formativi permettendo agli studenti la prosecuzione degli studi nell’uno o nell’altro sistema. Si tratta di un patto che favorisce gli studenti in un quadro internazionale già in vigore e che finora veniva disatteso a danno dei cittadini italiani. La Congregazione per l’educazione cattolica con questa firma intende incoraggiare un dialogo finalizzato al bene comune nel rispetto degli accordi istituzionali a livello nazionale e internazionale”.

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