Pari opportunità Società

Aumento delle malattie professionali delle lavoratrici del Friuli Venezia Giulia

pari opportunità di genere - Friuli Venezia Giulia

Registrato un picco di aumento del 7,75% di denunce per malattie professionali da gennaio 2019 a fronte di un calo del 5,53% degli uomini. Il dato Inail è stato reso noto a Udine durante un convegno promosso dalla Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna

L’aumento acuisce una tendenza già consolidata nei precedenti anni ed è molto più marcato rispetto alla percentuale nazionale (+3,51%). Durante il convegno formativo rivolto anche ai giovani, ci si è chiesto se esiste una relazione tra infortuni sul lavoro e genere. I dati presentati dal direttore regionale dell’Inail, Fabio Lo Faro, hanno messo in luce un aumento del 2,44% delle malattie professionali (+2,05% per i maschi e +3,51% per le donne) in tutta Italia mentre in Friuli Venezia Giulia “a fronte di una riduzione di denunce per malattie professionali in campo maschile, stiamo assistendo” ha spiegato Lo Faro “a un considerevole aumento di quelle femminili. Tra le più frequenti il cosiddetto burnout. Probabilmente è un fenomeno che si può ricollegare alle fonti di stress e alla necessità di conciliare l’impegno lavorativo con i carichi di cura familiare privata, oltre a patologie che sono correlate usualmente al lavoro che prevede la cura e l’assistenza delle persone”.

C’è poi il dato degli infortuni sul lavoro o lungo il percorso per andare al lavoro. “Questa tipologia di infortuni anche a livello nazionale colpisce prevalentemente le donne” ha aggiunto Lo Faro “e c’è quindi esigenza di una maggiore informazione su questa tipologia di rischi e di una conseguente formazione”. Purtroppo sembra che l’aumento del lavoro temporaneo degli ultimi dieci anni sia correlato con l’aumento del rischio di incorrere in questi incidenti, dal momento che, per via dei contratti temporanei, c’è minor tempo per l’apprendimento delle norme di sicurezza.

I dati Inail 2018 in Friuli Venezia Giulia hanno registrato nel complesso 17.346 casi di infortunio e, tra questi, 15.168 in occasione di lavoro e 2.178 in itinere: in quest’ultima fattispecie le denunce di donne sono state 1.168, ovvero il 53,49%, dato che aumenta ancora quando si prendono in considerazione i casi di denuncia accertata.

“Sono dati che devono essere tenuti in considerazione per elaborare strategie integrate” ha dichiarato l’assessora regionale al Lavoro Alessia Rosolen “perché la sicurezza è una questione di cultura ma sicuramente anche di genere: non tanto per questioni genetiche ma soprattutto per la tipologia dei lavori che le donne svolgono prevalentemente e per la natura dei loro impegni di vita. La politica deve continuare a elaborare misure per metterle in condizione di sostenerle”.

Nel suo intervento conclusivo al convegno moderato dalla presidente della Commissione regionale pari opportunità tra uomo e donna, Dusolina Marcolin, l’assessora Rosolen ha ricordato che le azioni dell’Amministrazione regionale in questa direzione sono stata una priorità fin dall’avvio della legislatura, citando in proposito l’attenzione alla stabilizzazione dei lavoratori e degli incentivi per le donne con bambini di età inferiore ai cinque anni, la promozione della formazione (nel 2019 è stata inserita anche nell’istruzione) nell’ambito del Fondo sociale europeo, l’attenzione ai percorsi di responsabilità sociale d’impresa che, inevitabilmente, tocca il tema assieme a quello della conciliazione e, infine, l’investimento in strumenti e sportelli contro il mobbing. “Un ventaglio di interventi” ha concluso Rosolen, invitando la Commissione a trasmettere ulteriori indicazioni, stimoli e spunti per tarare al meglio le future azioni, “che mirano tutti alla qualità e alla tutela del lavoro femminile”.

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