La sindaca di Roma, Virginia Raggi, con un colpo di mano si arroga il potere di chiudere le attività private di chi lavora nello spettacolo viaggiante (giostre e lunapark, parchi divertimento, ecc.) senza averne l’autorità né la competenza
Il Presidente del Consiglio con Decreto del 17 maggio dà facoltà esclusiva alle Regioni di stabilire le date per le riaperture delle attività economiche, Zingaretti fa un’ordinanza il 19 maggio per riaprire giostre, lunapark, parchi divertimento e attrazioni dello spettacolo viaggiante (tutte attività economiche private) per il 29 maggio ma la sindaca di Roma lo precede e con un’ordinanza del 18 maggio decide di chiudere le aree giochi in quanto il Decreto impone ai gestori delle aree giochi di pulirle e disinfettarle giornalmente, cosa che il Comune non è in grado di fare. Fin qui tutto bene, dal momento che la competenza per le altalene e gli scivoli delle aree pubbliche è sua, ma i vigili girano per Roma e comminano multe, fanno chiudere giostre e lunapark e attrazioni dello spettacolo viaggiante – tutte facenti capo a privati – e fanno denunce penali basandosi sull’ordinanza della Sindaca, la quale non ha alcuna competenza in materia, dal momento che si tratta di attività economiche private che, in base a quanto scrive lo stesso Presidente Conte, possono riaprire quando decide il presidente della Regione.
Giostre e luna park e spettacolo viaggiante, ancora una volta ci rimettono le famiglie e gli esercenti privati
E ancora una volta i bambini non possono usufruire dei giochi a loro destinati, né le famiglie possono avere un supporto nel far distrarre i propri bimbi, per non parlare degli esercenti dello spettacolo viaggiante (quelli volgarmente definiti giostrai, per intenderci), oltre 50 famiglie romane che gestiscono i piccoli luna park privati (e sottolineiamo la parola privati in quanto il Comune non ha alcuna competenza in materia) e che sono stati costretti a chiudere per 3 mesi durante la pandemia senza poter avere un centesimo di entrata.
“Ma che c’entra la Sindaca?” si chiedono le associazioni di categoria
E in effetti la Sindaca non ha alcuna competenza in materia né i vigili possono permettersi di comminare multe, far chiudere attività ed elevare denunce penali (minacciando quindi di fare andare in galera degli onesti lavoratori) dal momento che la gestione di queste attività è in mano a privati regolarmente autorizzati alla riapertura da un’Ordinanza del Presidente della Regione con specifiche linee guida. Ma i vigili urbani rispondono che a loro quanto dice Zingaretti non interessa poiché dipendono dal Comune di Roma e citano una circolare diramata dall’ufficio della Sindaca Raggi di cui però non mostrano traccia.
La Sindaca Raggi non deve pulire e disinfettare le giostre private
Anche in televisione, intervistata, la Sindaca aveva affermato, 10 giorni fa, che avrebbe chiuso le aree gioco delle ville di Roma in quanto il DPCM obbligava “i gestori” a pulirle ogni giorno e che avendo centinaia di dondoli e altalene nei parchi pubblici a gestione comunale (quindi gestione comunale, mentre qui parliamo di gestori privati) non era in grado di garantirne la pulizia. In realtà le aree gioco gestite dal Comune sono a tutt’oggi aperte e frequentate regolarmente da decine di bambini, nessun vigile le sorveglia né commina multe prendendosela invece con chi – privato autorizzato – pulisce le proprie giornalmente, le disinfetta e applica le linee guida emanate dal Presidente della Regione, come da Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Che, oltretutto, se a qualcuno venisse in mente che si tratta di un braccio di ferro tra due partiti politici, è dei 5 Stelle come la Raggi.
Le rimostranze dei rappresentanti sindacali
Non ci si rende conto che così agendo la PA, rappresentata dai vigili urbani in questo caso, continua ad apparire – se non proprio ad essere – nemica degli onesti lavoratori. E a Roma – è il caso di dirlo – piove sul bagnato. L’Ansva (Associazione nazionale spettacoli viaggianti e affini) Confesercenti parla chiaramente: Oggi in relazione all’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio 27 maggio 2020 riferita a questo macro settore di attività, che contiene anche le linee di indirizzo pubblicate ieri 28/05/2020 sul BUR Lazio n. 68 e riferite a giostre e spettacoli viaggianti, luna park, parchi tematici, acquatici, avventura, zoologici – faunistici, acquatici, ecc. e altri eventuali contesti di intrattenimento in cui sia previsto un ruolo interattivo dell’utente con attrezzature e spazi, a Roma siamo alla ‘falsa partenza’. Neanche il tempo di aprire e siamo subito alle prese con i Vigili urbani del Comune di Roma che in assenza di una ordinanza del Sindaco dispongono di nuovo le chiusure. “Non siamo su scherzi a parte” è l’amaro commento del presidente Ansva Confesercenti, Ginetto Puglié: “questa è la vita reale e le nostre imprese non c’è la fanno più. Probabilmente è meglio chiudere per sempre e togliere il disturbo, con buona pace dei nuovi disoccupati”.
Abbiamo interpellato Comune di Roma e Regione Lazio
Donna in Affari ha deciso di andare a fondo su questa faccenda e ha contattato sia il Comune sia la Regione al riguardo. Al Comune di Roma non ha risposto quasi nessun ufficio, nemmeno l’ufficio stampa e comunicazione. Ci è stato detto dalla persona che finalmente ha risposto che erano quasi tutti in smartworking (cioè lavoravano da casa e pertanto non potevano essere disturbati……) oppure in riunione. Molto gentilmente la persona del Comune, della segreteria della Sindaca Raggi, ha provato a contattare delle persone e ci ha suggerito di parlare con l’assessore preposto ma in quell’assessorato nessuno ha mai risposto al telefono. Così abbiamo contattato la Regione Lazio, dove ci hanno prontamente risposto e chiarito che non occorre alcuna ordinanza della sindaca di Roma per riaprire le attività economiche del settore poiché quella del presidente della Regione è titolo sufficiente ed unico ad avere valore in questo caso specifico.
I vigili già giravano nei giorni scorsi minacciando multe da decine di migliaia di euro
Alcuni vigili avevano già iniziato a seminare il panico nei giorni scorsi, quando un esercente dello spettacolo viaggiante con sede nel IV Municipio aveva affisso un cartello per avvisare che il 29 maggio si poteva riaprire. A questi “giostrai” è stato detto dai vigili – che li tenevano d’occhio come fossero delinquenti – che se avessero aperto sarebbero venuti e gli avrebbero comminato una multa da 25.000 euro e li avrebbero fatti chiudere per 5 anni. Le minacce dunque sono state fatte dai vigili del IV Municipio di Roma mentre i fatti sono stati attuati da un altro Municipio ancora, quello del I (Prati e Centro storico, dove si trovano gli uffici comunali e della sindaca). In questo caso i vigili hanno ordinato – senza averne alcun diritto – la chiusura immediata del piccolo lunapark per bambini e si sono recati – così hanno dichiarato – ad elevare verbale che invieranno nei prossimi giorni con tanto di denuncia penale.
L’operazione panico a questo punto è riuscita dal momento che tutti i giostrai di Roma, terrorizzati, hanno deciso di tenere chiuse le proprie attività. Con grave danno per tutti.
Speriamo che questo nostro articolo serva a risolvere qualcosa e che le giostre per i figli dei romani possano riaprire i battenti e tornare a farli sorridere.