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Il mercato del vino tra gennaio e aprile 2020

I dati del mercato del vino tra gennaio e aprile 2020 nella distribuzione moderna mettono in evidenza l’andamento delle vendite pre e post emergenza sanitaria

L’emergenza Covid-19 ha colpito la filiera vitivinicola italiana ed è per questo che i dati relativi al mercato del vino tra gennaio e aprile 2020 sono significativi per capire le modificazioni avvenute. Nell’analisi realizzata da IRI per Vinitaly si tiene conto del fatto che i primi due mesi dell’anno non sono stati toccati dall’emergenza sanitaria, a differenza dei successivi mesi di marzo e aprile.

Dove si acquista il vino nel periodo del Covid-19
Sul mercato del vino in questo periodo pesano molto sia la chiusura di bar e ristoranti sia il calo dell’export. Gli italiani che in queste settimane hanno acquistato vino lo hanno fatto negli unici canali di vendita aperti: la distribuzione moderna (Iper, Super, Libero servizio piccolo, Discount), i negozi alimentari e lo shop on line. Per quanto riguarda la distribuzione moderna, l’istituto di ricerca IRI ha elaborato per Vinitaly (riprogrammato dal 18 al 21 aprile 2021) i dati relativi al periodo che va da gennaio al 19 aprile 2020, dunque comprese le settimane di Pasqua.

Il mercato del vino tra gennaio e aprile 2020
Nei primi 3 mesi e mezzo dell’anno le vendite di vino nella distribuzione moderna hanno registrato una crescita di volume del 7,9% (+6,9% del valore) rispetto allo stesso periodo del 2019.
Nel dettaglio, i vini Doc e Docg sono cresciuti del 6,8% (+7,6% di valore), i vini Igp e Igt del 10,5% (+7,7% di valore), i vini comuni del 7,2% (+4,1% di valore), le bollicine dell’1,2% (+1,6% di valore).

Un’analisi complessa
L’analisi di questo periodo è complessa perché i primi due mesi non sono stati toccati dall’emergenza Covid-19, al contrario di marzo e aprile, con la variante delle settimane pasquali tra il 6 e il 19 aprile, di norma caratterizzate dai consumi da ricorrenza.
A marzo i vini Doc e Docg sono aumentati del 9,9%, mentre i vini Igt del 4,0%.
In calo le bollicine che sono scese del 5,4%, mentre il prosecco è cresciuto dell’8,3%. In ripresa il vino in brik, che a marzo è cresciuto dell’8,8%. Il bag in box (il formato da due litri e mezzo con il rubinetto) è cresciuto del 36,8% (vendita in iper, super e libero servizio piccolo).
Nelle due settimane pasquali le vendite di vino sono aumentate del 10,2%, mentre si è verificata una sensibile flessione delle bollicine: -38%.
Prosegue intanto la crescita del vino biologico che nel primo trimestre 2020 ha venduto 1 milione e 559 mila litri, con un aumento del 19%.

Il commento degli analisti
“Nella Distribuzione Moderna si è comprato più vino perché il consumo a casa ha sostituito, in parte, quello fuori casa, ma è diminuita la spensieratezza e quindi la volontà di stappare uno spumante” ha commentato Virgilio Romano, Business insight director di IRI. “Da inizio anno la crescita maggiore la fanno registrare il vino IGP ed il vino comune (da tavola). La crescita dei vini Doc/Docg, pur sostenuta, è frenata probabilmente dalla minore scelta assortimentale presente nei negozi più piccoli e dal minor tempo dedicato all’acquisto, conseguenza delle indicazioni fornite dai punti vendita di ridurre i tempi della spesa”.

Il commento del direttore generale di Veronafiere
“La crescita degli acquisti di vino nella Grande Distribuzione in regime di lockdown è significativa, in particolare a volume, ma non basta a colmare il gap di domanda che si è creato con la chiusura del canale Horeca, specie per la fascia alta delle etichette” ha osservato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere. “I dati dimostrano, inoltre, una oggettiva propensione al risparmio, specie nel mese di aprile, da parte dei consumatori in questo momento particolare in cui anche Vinitaly è al fianco del settore per favorire il rilancio attraverso il business in tutte le sue declinazioni”.

Dati a confronto: il mercato del vino nei primi mesi 2019
Per capire la peculiarità dei dati sulle vendite di vino nella distribuzione moderna nei primi mesi del 2020, può essere utile confrontarli con quelli dell’anno 2019.
Nell’anno passato sono stati venduti quasi 670 milioni di litri nella distribuzione moderna, per un valore di poco superiore ai 2 miliardi di euro, con un aumento di volume dell’1,2% e di valore dell’1,8%.
In particolare, le bottiglie di vino a denominazione d’origine (Doc, Docg e Igt) hanno venduto 303 milioni di litri con una crescita del 2,8% sull’anno precedente e il prezzo medio (al litro) è di 4,66 euro, con un aumento dell’1,3%. Dunque il 2019 può essere archiviato come un anno di crescita moderata, in cui prosegue la ridefinizione verso l’alto del valore del prodotto vino.

I vini più venduti
Le tipologie più vendute sono state il rosso fermo (-0,5%), il bianco fermo (+1,8%) e le bollicine (+9,5%).
La classifica dei vini più venduti vede nell’ordine: Lambrusco, Montepulciano d’Abruzzo, Chianti Docg, Sangiovese, Barbera. Va sottolineata la crescita del Chianti Docg: +6,9%.
Analizzando i vini con maggior tasso di crescita, invece, la classifica vede ai primi posti: Lugana (con una crescita notevole del 30%), Ribolla, Pinot Grigio, Valpolicella, Aglianico.
Le vendite di vino e spumante biologico raggiungono i 5 milioni di litri (con una crescita del 10,5%) per un valore di 31 milioni di euro.

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