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Invalidità civile, è emergenza. L’allarme dell’INPS

Delibera su invalidità civile, un’emergenza da affrontare con coraggio e urgenza, dal momento che oltre 1,1 milioni di cittadini sono in attesa della prima visita

A lanciare l’allarme sulla gestione delle pratiche di invalidità civile è il Consiglio d’Indirizzo e Vigilanza dell’INPS con una delibera del 21 ottobre diretta a tutte le amministrazioni titolari della gestione delle domande e dell’organizzazione delle prime visite e delle revisioni per la richiesta, o la conferma, della condizione di invalidità.

I numeri dell’invalidità civile in Italia
Preoccupa l’alto numero di casi di invalidità civile che devono essere seguiti e che comportano una serie di procedure collegate, anche indirette, se pensiamo alle indennità di accompagnamento. La situazione è arrivata ormai allo stato di emergenza a causa del lockdown e dello smart working collegati alla pandemia. Il 95% dei dipendenti INPS si trova in smartworking, le sedi sono chiuse, il sistema insomma si è “impallato” tanto più che per via dei numerosi Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri che si sono succeduti, i dipendenti dell’INPS si sono dovuti occupare della gestione di un enorme numero di pratiche impreviste che riguardavano le situazioni più disparate e anomale. Così le gestioni relative all’invalidità civile sono rimaste in arretrato. E non si tratta di poca cosa se pensiamo a quanti sono in Italia i beneficiari delle tre prestazioni collegate all’invalidità civile: “I numeri” spiega Guglielmo Loy, presidente del CIV (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) INPS “sono eloquenti: attualmente sono oltre 3,2 mln. (3.233.711 al fine 2019) i beneficiari delle tre prestazioni (pensioni 1.015.128, indennità di accompagnamento 1.809.721, e ambedue 408.862)”.

Invalidità civile. I sistemi di accertamento e autorizzazione “inceppati”
Per quanto riguarda il sistema “autorizzativo” vi sono due procedure alternative:

  • attraverso una convenzione tra Regione ed INPS, in cui l’Istituto segue l’intero iter procedimentale, dalla domanda all’eventuale erogazione del beneficio economico (Basilicata, Campania, tranne Napoli, Lazio, Pordenone, Gorizia, S. Donà di P., Venezia, Verona, Caltanissetta, Messina, Trapani);
  • tramite la gestione diretta delle Regioni (Asl). In tal caso è previsto un primo accertamento dei requisiti sanitari per il tramite delle Commissioni presso le Asl e la successiva validazione definitiva ad opera dei centri medico legali dell’INPS.

Il dato più preoccupante riguarda la quantità di cittadini in attesa della visita propedeutica al riconoscimento della invalidità o della conferma della stessa (seconde visite). “Il totale delle domande in attesa della prima visita è di 1.187.045” segnala Loy. “Di queste, 264.114 sono presso l’INPS e 922.931 presso le Asl per le Regioni non in convenzione. I cittadini in attesa della visita all’INPS per la revisione sono, invece, 408.912. La conclusione del tortuoso percorso avviene mediamente in 120 giorni, con punte in negativo in Basilicata, Sardegna, Napoli, Sicilia, tutte in oltre 167 giorni”.

Le indicazioni del CIV INPS
Il Consiglio d’indirizzo e Vigilanza dell’INPS ritiene che dovrà essere messa in campo una vera e propria terapia d’urto per ridurre il patologico bacino di domande e di visite in attesa, dovuto a criticità storiche aggravate, inevitabilmente,  dalla sospensione delle attività nei mesi del lockdown e riprese solo da qualche settimana; in particolare il CIV INPS ritiene – come ricorda il Consigliere Giuseppe Gargiulo, che ha coordinato il lavoro del Consiglio – che sia urgente mettere in campo un’azione mirata di verifica e controllo nelle realtà territoriali con forti arretrati programmando eventuali correttivi o azioni di sostegno anche con un supporto straordinario, sia qualitativo che quantitativo.

La carenza di medici INPS
Secondo il CIV occorre, inoltre, riorganizzare – e rapidamente – l’area medico legale dell’Istituto partendo dal superamento dell’attuale modalità di regolazione del rapporto con i 1.301 medici convenzionati a partita Iva (da circa 10 anni) e adeguare – osserva Gargiulo – l’attuale pianta organica INPS del numero dei medici attualmente dipendenti, ridotti a 352. Si dovrà attuare una riorganizzazione del contenzioso (i ricorsi amministrativi e giudiziari sono centinaia di migliaia), assicurando la presenza dei medici INPS durante la fase dell’accertamento tecnico preventivo obbligatorio (atpo) tenendo conto che solo il 32,87% delle commissioni vede la presenza dello stesso medico INPS.

Invalidità civile, i metodi per alleggerire il carico di visite
Al fine di ridurre il numero delle persone in attesa, occorre ampliare l’accertamento documentale che attesta lo stato invalidante, per evitare la visita alla persona interessata; utile sarebbe comunque implementare l’introduzione di misure di semplificazione già avviate, con il coinvolgimento degli intermediari istituzionali come i Patronati. “Governo, INPS, Regioni sono chiamate” conclude Guglielmo Loy, “ognuno per la parte di propria responsabilità, a mettere in campo da subito misure normative ed amministrative idonee a dare le giuste risposte alle centinaia di migliaia di cittadini – spesso fragili socialmente ed economicamente – in attesa della visita medica utile a vedere riconosciuto un diritto”.

A questo link la delibera del CIV INPS https://www.inps.it/docallegatiNP/Mig/Istituto/Delibere_Odg/2020/CIV2020_0017.pdf

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