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Impresa Donna per un futuro sostenibile

Da Impresa Donna di Confesercenti informazioni importanti per le aziende femminili durante il webinar sulle imprese sostenibili

Impresa Donna guarda al futuro e punta sulle donne. Una serie di webinar dimostreranno quanto puntare sulle imprese femminili sia necessario e determinante anche dal punto di vista sociale e della sostenibilità. Il primo appuntamento online, dal titolo “Imprese sostenibili e competitive: vince lo stile al femminile”, ha visto autorevoli interventi tra i quali quello di Patrizia De Luise, presidente Confesercenti, Anna Maria Crispino, presidente Impresa Donna, Tiziana Pompei, vice segretario generale Unioncamere, Barbara De Micheli, della Fondazione Brodolini.

Impresa Donna Confesercenti, pronte a rimontare in sella
“Chi vuole fare impresa oggi si trova in difficoltà, ma va sostenuto perché offre lavoro a delle persone”. È quanto ha affermato Patrizia De Luise in apertura del suo intervento e ha proseguito dicendo che “il Covid finirà e noi dovremo farci trovare più forti di prima. Le imprese sostenibili sono competitive e quelle femminili devono vincere. Come? Con interventi mirati fatti in maniera sartoriale, su misura e non generalizzati”.

La pandemia, un fulmine a ciel sereno
La pandemia da Coronavirus ha colto tutti impreparati, mondo imprenditoriale incluso. Le imprese femminili soffrono di più, per via del carico extra che grava sulle donne, come la cura della famiglia, della casa e la gestione domestica. Per affrontare il futuro, ricorda De Luise, “dobbiamo lavorare sul Recovery Fund con grande responsabilità”, rispondendo alle esigenze dell’Europa che sono imprescindibili: attenzione per l’ambiente e sostenibilità, intesa soprattutto come sviluppo di uno stato sociale, il superamento delle differenze di genere e la garanzia del benessere dei lavoratori.

Tiziana Pompei – foto di repertorio di Paolo Righi – Meridiana Immagini

Impresa Donna ovvero il mondo delle donne imprenditrici
Secondo Tiziana Pompei di Unioncamere, le donne imprenditrici hanno già nel loro modus operandi grande sensibilità verso i temi della sostenibilità ambientale e sociale. Lo si è visto anche nel modo in cui le aziende in rosa hanno affrontato il Covid e da come stanno gestendo l’emergenza.  I dati del focus di Unioncamere mostrano come prima della pandemia il 22% del totale delle imprese era al femminile e ora questo numero sta reagendo con grande resilienza all’insegna della sostenibilità, seguendo il filone della Green Economy e della parità di genere.

Impresa Donna, il focus di Unioncamere
I settori a maggior gestione femminile sono come sempre quelli riservati alla cura, al turismo, alla cultura ma c’è una interessante crescita delle donne anche a capo di aziende scientifiche e informatiche. Le aziende femminili ricercano forme societarie più strutturate. Le imprese in rosa non nascono più solo per colmare un gap occupazionale spinte dalla necessità di trovare lavoro, ma anche per mettersi in gioco.

Impresa Donna, imprenditoria femminile alle prese col Covid
Secondo quanto riportato da Pompei, “il Covid ha rivoluzionato tutto. Facendo attenzione ai primi sei mesi del 2020 e comparandoli con lo stesso periodo dello scorso anno, risulta un calo delle iscrizioni delle imprese femminili, ma non sono previste ancora chiusure di attività, bensì sospensioni”. La pandemia e l’emergenza collegata ha sicuramente colpito la voglia di fare impresa delle donne, le difficoltà da loro incontrate sono tante. La precarietà del futuro, la paura e la fragilità dovute al carico della famiglia che pesa sulle spalle delle donne, come si è visto anche durante il lockdown, sono fattori che scoraggiano il fare impresa al femminile.

Impresa Donna per la sostenibilità ambientale
Sempre secondo Unioncamere, le imprese in rosa sono più propense ad investire nella sostenibilità perché credono che sia giusto, più che conveniente, con uno sguardo più propositivo verso le nuove generazioni, rispetto alle aziende a guida maschile. Inoltre, come sottolinea Pompei, le imprese femminili sono coesive, contando su relazioni con il loro territorio circostante attraverso il supporto alla cultura, al no profit al contrario di altre aziende. In base a una analisi sociologica ed economica, è emerso che le imprese coesive assumono di più, innovano e fatturano di più rispetto ad altre aziende. Questo significa che le realtà aziendali a conduzione femminile sono più resilienti di quelle a guida maschile.

Impresa Donna e il futuro dell’imprenditorialità
Il futuro richiede una nuova forma di imprenditorialità che è femminile, giovane, sostenibile e resiliente. A partire da questa considerazione, rafforzata dai suggerimenti di Barbara De Micheli della Fondazione Brodolini, il webinar di Impresa Donna ha fornito spunti su come superare la crisi attuale. Prima di tutto, secondo De Micheli, “è importante prendersi del tempo e analizzare il motivo reale della crisi di un’azienda e trovare soluzioni mirate”. La crisi non è uguale per tutti, le donne però sono più penalizzate. Ecco perché verso questo tipo di imprese vanno ricercate soluzioni adeguate, magari recuperando la prospettiva della cura per programmare un futuro migliore. Ripensare le città dove le donne fanno impresa. De Micheli ha acceso i riflettori su una questione importante come quello di un “ecosistema territoriale diverso, più a misura d’uomo (o donna) per fare impresa”.

L’Europa per fare la differenza
Il Recovery Fund, i fondi della Next Generation EU e la possibilità di accedere a bandi europei anche con il supporto delle regioni, tutto queste possibilità rappresentano la migliore strategia per guardare al futuro. Lo ha evidenziato Barbara Tosi di Mepa srl. “Europa è sinonimo di opportunità per affrontare nuove sfide glocal. L’Unione Europea mette a disposizione fondi per imprenditrici e imprenditori, con una strategia 2021-2027 che punta su settori in cui le donne sono più forti perché più sostenibili e competitive. Gli obiettivi europei tra il 2021 e il 2027 sono fondamentalmente cinque e mirano ad una economia intelligente, verde, più connessa e digitale e con interventi volti ad uno sviluppo sociale e urbano più sostenibile. Le aziende che hanno dalla loro queste caratteristiche saranno più pronte a rispondere ai bandi europei in programma. Quelle al femminile hanno una marcia in più”.

A conclusione del primo webinar di Impresa Donna, interessanti le testimonianze di alcune imprenditrici italiane che stanno già operando in chiave sostenibile. Tra queste Anna Facchini, consulente marketing e comunicazione nell’agroalimentare, Eleonora Pistelli, responsabile qualità e sviluppo dell’azienda Ortoricci e Angela Velenosi, fondatrice e titolare della Velenosi Vini.

Prossimo appuntamento, giovedì 19 novembre con il webinar dal titolo “Le novità della programmazione europea 2021-2027, sfide e opportunità”.

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