Approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio, ora la parità di genere in ambito lavorativo sarà un obbligo di legge. Il Lazio è la prima regione italiana a legiferare su questo tema
La parità di genere in ambito lavorativo almeno nel Lazio non sarà più un’utopia. Ieri, 19 maggio 2021, il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la proposta di legge n. 182/2019 in materia di promozione della parità retributiva tra i sessi, sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità e valorizzazione delle competenze delle donne.
Parità di genere nella legge quadro sul lavoro femminile
“Il Lazio è la prima Regione a legiferare sul tema della parità retributiva e lo fa con una legge quadro che si occupa di lavoro femminile in maniera trasversale” spiega Eleonora Mattia, presidente della IX Commissione lavoro e pari opportunità in Consiglio regionale del Lazio nonché prima firmataria della proposta di legge 182/2019. La nuova Legge infatti prevede anche un investimento di 7,6 milioni di euro per il triennio 2021-2023, su strumenti per contrastare il gap salariale partendo dalle cause che lo generano. “Una legge che si schiera dalla parte delle donne, ma che richiede l’aiuto di tutti, compresi gli uomini, per creare un’alleanza nel mondo del lavoro e nella società. Un’alleanza quanto mai urgente per garantire una ripresa che sia davvero sostenibile, paritaria, coraggiosa” aggiunge Eleonora Mattia.
La necessità di una parità di genere in ambito lavorativo
Se la contrattazione collettiva e i minimi retributivi contengono, almeno formalmente, il gap retributivo nel lavoro subordinato, la situazione è allarmante per le libere professioniste che nel Lazio, per esempio, guadagnano in media il 45% in meno dei colleghi uomini. Il bilancio dell’occupazione relativo all’anno 2020 per la Regione Lazio, secondo gli ultimi dati Istat ed Eures, si chiude con il -2% di occupati corrispondenti 47.000 posti di lavoro persi, di cui 33.000 femminili. Sono donne per le quali infatti la contrazione del tasso di occupazione risulta maggiore (-1,5% a fronte del -0,5% degli uomini).
Lavoro femminile e pandemia, finora nessuna parità di genere in ambito lavorativo
La proposta di Legge – chiariamolo subito – non è stata presentata a seguito della pandemia. Nonostante quest’ultima abbia allargato il gap occupazionale tra uomini e donne e allontanato ancora di più la parità retributiva. “Ho presentato la proposta di legge prima della pandemia” dichiara Eleonora Mattia, ma oggigiorno la sua approvazione era divenuta più che mai urgente anche perché “la crisi generata dal covid-19 non è stata uguale per tutte e tutti e in particolare le donne, che già soffrono una condizione strutturale di disuguaglianze nel mondo del lavoro, sono state duramente colpite”.
Non solo per la perdita dei posti di lavoro in generale, ma anche perché donne sono impiegate soprattutto nei settori che più di tutti stanno vivendo la crisi, come quello dei servizi e della cura, spesso con contratti che danno poca sicurezza e stabilità. E poi c’è poi tutto il tema noto come conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con il portato della difficile condivisione delle responsabilità di cura che si traducono in lavoro non retribuito. E la differenza di genere, che nasce da una mentalità retrograda e da quella che si vuol continuare a definire “tradizione culturale”, nasce nelle case, con la rappresentazione di modelli errati da imitare, in cui i bambini vedono il papà che lavora solo fuori casa e la mamma che si occupa di tutto all’interno delle pareti domestiche, prosegue nelle scuole e nella formazione, con scelte di percorsi di studio più “femminili” o più “maschili” e, proprio per via della non parità retributiva, si protrae fino alla terza età con le importanti differenze di pensione che abbiamo più volte denunciato su questo giornale.
Un’inversione di tendenza nella parità di genere in ambito lavorativo
“Noi oggi mettiamo in campo una serie di proposte per invertire questa tendenza in un percorso che viene da lontano e va lontano per costruire un Women New Deal nel Lazio” sottolinea Eleonora Mattia. “Una costellazione impegni seri e concreti al fianco delle donne che vogliono essere strumenti portatori di una visione che accompagna cambiamenti già in atto nella nostra società. Con questa legge scriviamo una bella pagina per il Lazio e per l’Italia, ma soprattutto per le nostre comunità e le tante donne che hanno dovuto fare un passo indietro, nel lavoro e non”.
La legge del Lazio sulla parità di genere in ambito lavorativo
La legge consta di 22 articoli in cui si prevede: il rispetto del principio di parità retributiva tra i sessi e il contrasto ai differenziali retributivi di genere; la permanenza, il reinserimento e l’affermazione delle donne, sia lavoratrici dipendenti che libere professioniste, nel mercato del lavoro; la valorizzazione delle competenze delle donne; la conciliazione dei tempi di vita e dei tempi di lavoro e l’equa distribuzione delle responsabilità di cura familiare; la diffusione di una cultura organizzativa non discriminatoria nelle imprese; la garanzia di regole per l’equa rappresentanza dei generi nell’accesso agli organi di amministrazione e di controllo.
Il commento del presidente Zingaretti
“Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: da oggi nel Lazio c’è una legge che sostiene la parità di salario tra uomini e donne, con risorse concrete. Un’altra buona pratica di una Regione che cambia”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, commentando l’approvazione in Consiglio regionale della proposta di Legge contenente disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità nonché per la valorizzazione delle competenze per le donne. “Questo tema è una piaga sociale e culturale che riguarda l’intero Paese e che con la pandemia si è ulteriormente aggravato: un divario, di cui conosciamo bene i dati statistici, che penalizza le donne e insieme a loro l’intera economia. Per questa ragione nel Lazio abbiamo voluto investire per cambiare completamente la rotta, con un sistema che favorisce la parità, che premia le aziende virtuose, che sostiene anche economicamente chi investe in formazione delle donne che hanno perso il lavoro”.
Nella Legge quadro non solo parità di genere in ambito lavorativo
“La legge prevede anche un fondo regionale per le vittime di violenza e uno sportello donna nei centri per l’impiego, il sostegno all’imprenditoria femminile e interventi in tema di condivisione delle responsabilità di cura e la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro” sottolinea Zingaretti. “Sono molto contento, perché è una legge giusta che prevede azioni concrete e entra nel vivo di una trasformazione necessaria. Le donne non sono spettatrici del mondo lavorativo, al contrario hanno un ruolo cruciale, nell’economia e nella società. É tempo di cambiare”.
In allegato approfondimento con lo schema della Legge Scheda PL 182 – Aula