Con la definitiva approvazione della Camera dei Deputati la riforma degli ITS, non più Istituti Tecnici Superiori ma ITS Academy, diventa Legge. Un collegamento tra scuola e imprese
Un buon rapporto formazione/occupazione potremmo dire sul sistema degli Istituti tecnici superiori inaugurato 11 anni fa per arricchire l’offerta formativa collegandola ai bisogni reali di personale nelle imprese; infatti i dati del monitoraggio nazionale 2022 indicano nell’80% la quota di studenti che ha trovato lavoro dopo il diploma in un ITS.
Gli ITS cambiano nome
Li abbiamo indicati come Istituti tecnici superiori ma la prima novità della normativa appena varata sta proprio nel cambio del nome: si chiameranno d’ora in avanti Istituti tecnologici superiori: ITS Academy. In effetti gli ITS sono “scuole di eccellenza ad alta specializzazione tecnologica la cui offerta si configura in percorsi formativi riferiti alle aree tecnologiche considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese”, come si legge in una nota del Ministero dell’Istruzione. Si basano sulla connessione di istruzione, formazione e lavoro allo scopo di rispondere ai fabbisogni di innovazione e di trasferimento tecnologico delle piccole e medie imprese.
Le aree di interesse degli ITS Academy
Le aree di interesse sono 6 e precisamente:
- Efficienza energetica,
- Mobilità sostenibile,
- Nuove tecnologie della vita,
- Nuove tecnologie per il Made in Italy (Sistema agroalimentare, Sistema casa, Sistema meccanica, Sistema moda, Servizi alle imprese),
- Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali – Turismo,
- Tecnologie della informazione e della comunicazione.
La particolarità
La particolarità di questi istituti, anche a seguito della riforma, sta nel fatto che almeno il 35% della durata dei corsi è svolto in azienda tramite stage formativi (anche all’estero e con eventuali borse di studio); il corpo docente proviene per almeno il 60% dal mondo del lavoro; i corsi si concludono con verifiche finali condotte da commissioni d’esame costituite da rappresentanti della scuola, dell’università, della formazione professionale e da esperti del mondo del lavoro.
I percorsi formativi, articolati in semestri, saranno suddivisi in due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework – EQF https://europa.eu/europass/it/european-qualifications-framework-eqf): quelli di quinto livello EQF, di durata biennale, e quelli di sesto livello EQF, di durata triennale. A tali percorsi potranno iscriversi i possessori di diploma di scuola secondaria di secondo grado o di un diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale, unitamente a un certificato di specializzazione dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di almeno 800 ore.