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Dal personal branding al digital marketing

Costruire un personal branding e sfruttare le nuove opportunità per valorizzare la propria attività in un mondo altamente competitivo

Innovazione digitale, internazionalizzazione, competitività: parole chiavi ormai quotidiane del mondo contemporaneo che devono far parte del bagaglio culturale di chi si pone sul mercato del lavoro e nel mondo imprenditoriale, partendo dalla costruzione del personal branding per arrivare al digital marketing, tutte nuove opportunità per competere in ambito economico svelate in un’intervista esclusiva alla dott.ssa Silvia Mazza, brand manager ed esperta di comunicazione pubblicitaria.

Dott.ssa Mazza: il personal branding per posizionarsi sul mercato in un momento di alta competitività internazionale è necessario. Vogliamo spiegare alle nostre lettrici e ai nostri lettori in cosa consiste?
Parlare di branding vuol dire parlare di tutte quelle attività di comunicazione finalizzate alla valorizzazione di un professionista o di un marchio e al suo posizionamento nei confronti del pubblico di riferimento. In un mercato che cambia velocemente è ormai risaputo che la vera partita si gioca sul campo del brand purpose, dai valori condivisi con i propri clienti alla coerenza tra azioni concrete e social responsibility del marchio.

Un tempo si sapeva che per “stare sul mercato” un’impresa doveva crearsi una buona reputazione e si investiva in pubblicità, oggi gli investimenti sono diversificati e spesso i manager sono confusi dalle troppe offerte di visibilità. Come aiutarli?
Il mondo della comunicazione è cambiato e per fortuna anche gli utenti sono più attenti e ben “allenati” a riconoscere quando una comunicazione è finalizzata esclusivamente alla vendita o all’acquisizione di consensi. Proprio per questo è importante per un manager: focalizzarsi sull’analisi predittiva dei dati e approfondire le abitudini e le necessità del proprio pubblico. Tutto questo per poter definire una strategia di comunicazione efficace, in grado di intercettare i reali bisogni del target e di conseguenza destinare gli investimenti pubblicitari sui canali migliori.

Affrontare le sfide del mondo digitale e la competitività internazionale oggi è un must per chi fa impresa ma anche per chi si affaccia al mondo del lavoro. Chi ha un’attività in proprio, chi cerca lavoro, chi svolge un’attività creativa o professionale, sono in molti a rivolgersi alle piattaforme del web. Qual è il modo giusto per farlo?
Informarsi e formarsi sul web è sempre più frequente. Quello che manca alla maggior parte degli utenti è un approfondimento sull’attendibilità delle fonti e un contatto diretto con chi promuove una determinata attività online. Spesso dimentichiamo che dietro lo schermo ci sono persone che hanno dubbi, perplessità e necessitano di confronti reali non solo di bot in grado di dare risposte preimpostate. I brand e i professionisti che hanno a cuore le persone e, di conseguenza, si mostrano realmente interessati alle loro necessità in questo momento sono in grado di fare la differenza sul mercato. Il consiglio che sento di dare a tutti coloro che cercano lavoro o corsi di formazione online è di non limitarsi mai a quello che leggono su un sito o sui canali social prima di scegliere un master o inviare una candidatura, ma informarsi, confrontarsi e cercare un contatto diretto con le aziende.

Sono tante le nuove professionalità sbocciate in questi ultimi anni per aiutare chi ha un’impresa o un’attività in proprio a farsi conoscere, tra queste il digital PR, il social media manager e il branding manager. Ce ne parla?
Il mondo del lavoro ha subito profonde trasformazioni negli ultimi anni e, com’è giusto che sia, anche i profili professionali del mondo digital hanno bisogno di essere formati per una maggiore competitività. Una formazione che non si limiti però a conoscenze generiche ma che sia verticalizzata, perché è importante ricordare che non esistono figure poliedriche in grado di assolvere a tutte le necessità di un’azienda che investe in comunicazione. Un Digital Strategist e un grapghic designer hanno competenze diverse, non possono essere la stessa persona. Se si dà un valore alla comunicazione d’impresa bisogna partire dal riconoscere il valore dei professionisti che sono in grado di svolgere il proprio lavoro ai massimi livelli. Ne conosco tanti validissimi che spesso si demotivano perché costretti a relazionarsi con imprenditori o manager che ancora non comprendono la differenza tra un logo “fai da te” e uno studio del logotipo.

Oggi il web, i social e il mondo del digitale in generale offrono delle opportunità per farsi notare ma essendo seguiti da milioni di utenti in tutto il mondo tali opportunità vanno sapute cogliere nel modo giusto e soprattutto etico. Come fare secondo lei?
Il web è uno strumento complesso ma allo stesso tempo accessibile a tutti e vive una sorta di interdipendenza con i suoi utenti. La maggior parte di noi ne comprende il potenziale ma solo chi ne approfondisce le logiche e studia nel dettaglio le abitudini degli utenti online riesce a trarne un reale beneficio. Le neuroscienze applicate al marketing si muovono proprio in questa direzione. Sono temi interessanti che andrebbero approfonditi e anche per questo abbiamo pensato fosse importante farlo in un percorso di formazione dedicato a professionisti dell’imprenditoria.

Parliamo di internazionalizzazione ed esportazione. Un’impresa italiana che voglia vendere i suoi prodotti all’estero o un professionista italiano che voglia offrire i propri servizi all’estero come possono fare a “sfondare il muro dell’incomprensione” sia per quanto riguarda la lingua sia per quanto riguarda la diversa normativa fiscale e legale, sia per quanto riguarda le abitudini sociali e commerciali?  
Mi sono posta una domanda simile negli ultimi anni e da una riflessione condivisa con mio fratello Michele Mazza, esperto in fiscalità internazionale e consulente per imprenditori italiani all’estero, è nata l’idea di strutturare un vero e proprio percorso di formazione [https://productionconsulting.it/ ndr] dedicato a questo tipo di necessità. Colmare un gap per chi ha grandi aspirazioni e vuole ampliare i propri orizzonti di business o per chi vorrebbe approfondire questi temi per ricoprire ruoli di responsabilità e diventare un professionista del settore. I temi della fiscalità internazionale, della protezione patrimoniale del management aziendale prevedono la conoscenza approfondita di normative dei regimi fiscali dei paesi di destinazione così come la conoscenza avanzata di un inglese fluente, per esser in grado di gestire meeting di lavoro o presentazioni aziendali. La risposta che abbiamo trovato insieme è proprio nella formazione pratica con una formula diversa, distante dalla formazione accademica. Abbiamo scelto i migliori professionisti italiani all’estero, i principali esperti di branding e Public Speaking e abbiamo chiesto loro di salire in cattedra per trasferire tutto il loro know-how.

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