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Formazione nella sicurezza sul lavoro, le nuove sfide

Una formazione nella sicurezza sul lavoro online e tracciabile è la nuova sfida lanciata durante un convegno al Salone Ambiente Lavoro

Durante la XXII edizione di “Ambiente lavoro”, il Salone della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, tenutosi a Bologna dal 22 al 24 novembre 2022 (https://fiera.ambientelavoro.it/it/), cui hanno partecipato i principali esponenti istituzionali e privati del mondo del lavoro, si è tenuto il convegno “Ambiente, salute, sicurezza e lavoro nelle grandi transizioni. Nuove sfide e prospettive di partnership pubblico-privato” in cui le organizzazioni Cifa, Confsal e Fonarcom hanno rilanciato la proposta di un sistema di accreditamento delle piattaforme che erogano l’e-learning in materia di sicurezza. Confrontandosi con associazioni e sindacati hanno presentato i vantaggi che deriverebbero da questa svolta: una formazione tracciabile, di qualità e con tutti i dati sicuri e in tempo reale, per strutturare l’e-learning contribuendo così a creare una “cultura della sicurezza”, comprendendo anche un dialogo costante con le piattaforme di Inail, Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) e Anpal.

I limiti dell’attuale formazione nella sicurezza sul lavoro
“Oggi si può fare formazione a distanza in materia di sicurezza ma non ci sono regole né standard minimi che gli enti devono seguire” spiega Andrea Cafà, presidente del fondo interprofessionale Fonarcom e della datoriale Cifa Italia. “É una situazione difficilmente controllabile: l’Inail non sa quante persone fanno i corsi e l’Inl non sa quando iniziano e finiscono quindi non possono fare attività ispettiva”. Per questo un sistema di accreditamento a livello nazionale delle piattaforme che erogano formazione in materia di sicurezza “andrebbe a garantire maggiore tracciabilità e qualità della formazione, e soprattutto potremmo avere tutti i dati in tempo reale per poterli utilizzare” continua Cafà sottolineando che in questo modo si migliorano la gestione delle attività formative, l’attività ispettiva dell’Inl, l’attività di prevenzione e di monitoraggio dell’Inail.
Come spiega ancora Cafà “paradossalmente, pur avendo l’Inail uno dei migliori Ced (centro elaborazione dati) – tra i più importanti in Italia e forse anche in Europa – l’Istituto non conosce il dato delle persone che hanno fatto formazione in materia di sicurezza e delle persone che invece devono fare un corso di formazione”.

Formazione nella sicurezza sul lavoro, i benefici della tracciabilità
Il cambiamento proposto ha l’obiettivo di rendere il tema della sicurezza sempre più presente e studiato negli ambienti di lavoro, per riuscire anche a combattere la piaga degli infortuni e delle morti bianche, che ad oggi in Italia viaggiano al ritmo di tre al giorno. “La condivisione di questi dati potrebbe creare un database di informazioni utile a tutti affinché il problema della sicurezza sia più sentito ma soprattutto sia risolto in termini aziendali” conferma Manlio Sortino, presidente Epar. “Già durante la pandemia avevamo utilizzato lo strumento della digitalizzazione per costituire il primo Albo nazionale dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (Rlst), formando i professionisti della sicurezza e dotandoli di infrastrutture digitali utili a tutelare imprese e lavoratori”. Per questo i promotori della proposta auspicano “che il Governo Meloni e in particolare il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ne colgano i molti aspetti positivi in termini di trasparenza, di efficientamento e di qualità dei processi e degli ambienti formativi”.

Il coinvolgimento di organizzazioni datoriali e sindacali
Sugli organismi della bilateralità è intervenuto in occasione del convegno Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal: “Insieme con la contrattazione collettiva svolgono un ruolo importante per la sicurezza sui luoghi di lavoro, soprattutto in una logica preventiva. Infortuni e morti sul lavoro possono essere meglio contrastati da una prevenzione partecipata che coinvolga i lavoratori e tutti gli attori del processo produttivo”.

L’auspicio dell’Inail
D’accordo sulla proposta anche l’ex ministro del Lavoro, Cesare Damiano, oggi nel CdA di Inail: “É importante che le piattaforme si accreditino e traccino la formazione perché questo consente di avere un quadro preciso della tutela della sicurezza sul lavoro. Aggiungo che la formazione, che oggi in alcuni contratti come quello dei metalmeccanici è un diritto soggettivo, dovrebbe essere un diritto sancito dalla Costituzione. In questa fase di grandi transizioni avere un tracciato della vita del lavoratore, sotto il profilo della tutela della salute e della sicurezza, sarebbe un enorme passo in avanti”. Temi “fondamentali per il presidente dell’Inail Franco Bettoni, che auspica anche di andare nelle scuole “insieme alle forze sociali per far capire ai futuri lavoratori e imprenditori che sul lavoro purtroppo ci si fa male, si muore. Pertanto sensibilizzare e lavorare, far rispettare le norme, ma creare una cultura della sicurezza che venga messo al centro del dibattito, ma anche all’interno della famiglia”.

La formazione nella sicurezza sul lavoro a scuola
Presente all’incontro di Bologna anche Walter Rizzetto, presidente della commissione Lavoro della Camera dei deputati, che ha parlato della propria proposta di legge per portare la formazione nella sicurezza sul lavoro in ambito scolastico: “Gli obblighi normativi e le attività sanzionatorie sono importanti, ma ancor prima di reprimere serve formare. E questo sia da parte datoriale sia da parte di chi riceve l’offerta di lavoro. Per questo ho ripresentato la mia proposta di legge per una formazione e un insegnamento della sicurezza sul lavoro nelle scuole secondarie. Perché parte tutto da lì”.

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