Dalle Regioni Toscana

Al via le nuove misure per l’occupazione in Toscana

Sono 9 le misure per l’occupazione in Toscana che prendono il via con lo stanziamento di 53,8 milioni di euro a seguito del varo del Nuovo Patto per il Lavoro

A seguito della firma del protocollo d’intesa apposta dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e dall’allora Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando l’8 settembre 2021 (leggi nostro articolo https://www.donnainaffari.it/2021/09/nuovo-patto-per-il-lavoro-in-toscana/), prende ora il via il Nuovo patto per il lavoro, con le 9 misure di politica attiva per favorire l’occupazione in Toscana. Si va dagli assegni per l’impiego alle azioni per l’avvio di nuove imprese ai voucher di conciliazione fino alle misure per le lavoratrici e i lavoratori coinvolti in crisi aziendali e agli incentivi all’occupazione in Toscana.

Il Nuovo Patto per il Lavoro della Regione Toscana
Firmato dal Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dall’assessora alla formazione e al lavoro Alessandra Nardini e dalle parti sociali, il Patto “fa tesoro della precedente esperienza del ‘Piano Integrato per l’Occupazione’, si integra con Gol – Garanzia Occupabilità Lavoratori – il programma nazionale di riforma delle politiche attive, ed il Piano Nuove Competenze, previsti dal PNRR, con il Pon ‘Giovani Donne e Lavoro’ e con la programmazione regionale Fse+ 2021/2027, ampliando quindi i possibili strumenti di politica attiva e le tipologie di destinatari raggiungibili”. Al di là delle varie sigle specifichiamo subito che destinatarie e destinatari degli strumenti per favorire l’occupazione in Toscana previsti dal Patto sono soprattutto disoccupati residenti nel territorio toscano con una particolare attenzione per le donne, i giovani e i soggetti vulnerabili. Ma il piano prevede anche interventi per alcune tipologie di occupati.

L’assegnazione delle risorse
Con queste misure la Regione punta a coinvolgere almeno 10 mila persone e inizierà, per la fine di dicembre, con l’emanazione del primo avviso: incentivi per l’occupazione in Toscana. In particolare il Patto prevede di ripartire le risorse per ogni provincia tenendo conto “della situazione economica, sociale e occupazionale dei territori e dell’eventuale presenza di aree di crisi complessa e non complessa e delle aree interne, secondo un modello definito da Irpet”. Alle aree di crisi industriale complessa (Livorno e Piombino), non complessa (Massa Carrara) e regionale è stata assegnata una quota di risorse pari al 25% del budget.

Le 9 misure del Nuovo Patto del Lavoro

1 – Assegno per l’impiego
Sviluppo della sperimentazione regionale dell’assegno di ricollocazione, punta a superare la logica tipicamente competitiva dell’Assegno di Ricollocazione nazionale per applicare una forma di cooperazione attiva tra servizi che punti al comune obiettivo dell’occupazione in Toscana. Le misure possono essere erogate da: Centri per l’Impiego, Agenzie per il lavoro o Agenzie formative accreditate.

2 – Contributi per l’avvio di impresa
Fino a 8.000 euro di contributi a fondo perduto per spese sostenute in fase di avvio d’impresa. Sono destinati ad imprese da costituire o di recente costituzione per aiutarle a sostenere le spese per la formazione, la consulenza e l’orientamento. I contributi concessi potranno arrivare a 10.000 euro per donne e giovani under 40. È prevista anche la possibilità di aumentare l’importo massimo del contributo in funzione del numero dei soci anche in caso di workers buyout (imprese rigenerate dai propri ex dipendenti).

3 – Voucher formativi individuali
Contributo finalizzato a promuovere, tramite il rimborso totale o parziale delle spese di iscrizione al corso, l’accesso a percorsi di accrescimento delle competenze professionali con l’obiettivo di fuoriuscita dallo stato di disoccupazione e di miglioramento della propria posizione nel mercato del lavoro. I corsi per i quali può essere richiesto il voucher devono essere erogati da organismi formativi accreditati.

4 – Voucher di conciliazione
Misure volte a favorire la conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Consistono in voucher per l’acquisto di servizi educativi, per la cura e l’intrattenimento/sostegno di figli/e minori di 13 anni; voucher per l’acquisto di servizi per la cura e l’assistenza di figli/e in condizioni di non autosufficienza o con disabilità certificate. Sono anche previsti interventi di sostegno alla mobilità: un contributo forfettario sulle spese di trasporto per la frequenza di percorsi formativi o di tirocinio concordati con il Centro per l’Impiego o con i soggetti accreditati.

5 – Voucher “Just in Time”
Diretto a lavoratrici, lavoratori e imprese che necessitano di professionalità specifiche, permette di intervenire tempestivamente una volta individuato il personale che ha bisogno di colmare gap formativi o di diversificare o accrescere le competenze di base attraverso la partecipazione a percorsi formativi mirati e personalizzati. Diversamente dal voucher formativo, il voucher “just in time” viene erogato al termine di un percorso avviato con la richiesta dell’impresa interessata all’assunzione e passa attraverso l’intermediazione, svolta dai Centri per l’Impiego, di domanda e offerta di lavoro. Il voucher potrà essere esteso in via sperimentale a occupate e occupati in imprese in situazioni di crisi, imprese con un programma significativo di nuove assunzioni a seguito di ampliamento o riconversione aziendale legati a nuovi investimenti, imprese che necessitano di professionalità mancanti nel mercato del lavoro individuate nell’avviso.

6 – Percorsi formativi brevi finalizzati all’occupabilità – mismatch
Interventi di formazione o di riqualificazione professionale di breve durata, rivolti a soggetti disoccupati, inoccupati e inattivi, per accrescerne le competenze professionali e diminuire il disallineamento (mismatch) con le richieste delle aziende (domanda/offerta di lavoro). Un catalogo di offerta formativa di corsi brevi coerenti con le esigenze e le priorità delle aree territoriali per aumentare l’occupazione in Toscana.

7 – Percorsi formativi collegati a protocolli territoriali
Interventi formativi rivolti a soggetti occupati, dipendenti e imprenditori di aziende in crisi o in fase di riconversione e non occupati. Gli interventi sono attivati a seguito dei protocolli territoriali stipulati fra Regione Toscana, enti locali e parti sociali territoriali e sono finalizzati a sostenere ambiti economici di rilievo per lo sviluppo locale e a rilanciare aree in stato di crisi economica e occupazionale. I percorsi formativi vengono avviati sulla base del fabbisogno formativo rilevato a livello locale.

8 – Avvisi per la ricollocazione di lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali
Specifica misura di intervento a sportello destinata a lavoratrici e lavoratori coinvolti in crisi aziendali. I bandi finanzieranno progetti, a governance pubblica di Regione e Centri per l’Impiego, con consultazione e coinvolgimento delle parti sociali aderenti alla Commissione Regionale Permanente Tripartita che comprendono: formazione di durata variabile fino a 12 mesi nei casi di formazione con rilascio di qualifica, diploma o altro titolo; outplacement e assistenza alla ricerca attiva; tirocini; misure per l’auto-imprenditorialità comprendenti un pacchetto di servizi individuali e collettivi finalizzati all’analisi delle competenze e accompagnamento alla creazione di nuova impresa, ovvero per processi di workers buyout.

9 – Incentivi all’occupazione in Toscana
Fino a 8.000 euro destinati ai datori di lavoro che assumono soggetti che abbiano sottoscritto il Piano di Ricerca Intensiva (PRI) e abbiano effettivamente avviato il percorso. L’entità dell’incentivo è legata alla tipologia di contratto e al profilo della lavoratrice o del lavoratore. Una particolare maggiorazione è prevista, ad esempio, in caso di assunzione di persone con disabilità, di soggetti in situazioni di svantaggio, donne, con specifica attenzione alle vittime di violenza e di tratta. Al fine di promuovere il lavoro stabile è previsto un incentivo per le trasformazioni da contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato.

Nuovo Patto per il lavoro, la soddisfazione di Giani e Nardini
“Siamo riusciti a mettere insieme” ha dichiarato il presidente Giani nel presentare queste nuove misure per l’occupazione in Toscana, “nove misure che si presentano molto concrete ed efficaci. Non discorsi ma azioni che saranno presto effettivamente in campo, risultato di una concertazione senza precedenti. Anche grazie a questo patto la Toscana fa da modello per il resto del Paese. L’intesa, accanto alla nuova programmazione dei fondi europei, diventa un tassello importante della strategia complessiva che abbiamo per rispondere alla domanda di crescita e di rafforzamento del tessuto produttivo che stiamo cercando di dare. Nonostante la congiuntura molto difficile, aggravata dall’atroce aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, gli indicatori ci parlano di buone potenzialità di sviluppo per il prossimo futuro. Dunque un adeguato supporto da parte delle nostre politiche potrà consentire un solido sostegno alle imprese e ai lavoratori”.
L’assessora Nardini ha sottolineato che la Toscana è la Regione che ha ricevuto la quota maggiore dei residui storici della cassa in deroga. “Il Patto è un pacchetto complesso di misure concrete per formare competenze, per salvaguardare e per creare occupazione. Siamo consapevoli che dalle crisi in corso possiamo uscire solo rimettendo al centro il lavoro, rispondendo in maniera adeguata al diversificato fabbisogno di competenze espresso dai diversi territori e settori economico-produttivi. Siamo inoltre consapevoli che le crisi hanno colpito tutte e tutti, ma non allo stesso modo e che il rischio è quello di veder allargare ancora le disuguaglianze. Per questo abbiamo rivolto una particolare attenzione alle misure per l’occupazione femminile, per i giovani, le persone con disabilità e in condizioni di svantaggio, oltre a prevedere misure a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in crisi aziendale. Particolare attenzione anche alle aree di crisi e alle aree interne della nostra regione. Dopo il ruolo fondamentale che le politiche passive hanno avuto durante la crisi pandemica, ora è il momento di puntare sulle politiche attive perché salvaguardare il lavoro esistente e creare nuova occupazione di qualità è la via per una vera ripartenza.”

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