Fisco e norme Imprenditoria

Assemblea di Confcooperative giugno 2023

Si è tenuta oggi, 15 giugno 2023, la 41ima assemblea di Confcooperative. Tutti i Ministeri coinvolti sul tema “Abbiamo cura del Paese”

Si è aperta con un’interpretazione di Tosca prima dell’inno nazionale italiano e poi de “La Cura” di Franco Battiato la 41ima assemblea di Confcooperative che si è tenuta presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica a Roma, una mattinata di incontro e di confronto con il Governo alla presenza di oltre 1.000 cooperatori in rappresentanza delle 17.000 cooperative della Confederazione, attive dalle Alpi alle Isole. Migliaia di cooperative che danno lavoro a 540.000 persone (il 61% donne), fatturano 82 miliardi di euro di fatturato e rappresentano 3,2 milioni di soci.

L’introduzione del presidente Gardini all’assemblea di Confcooperative
“La scelta di una canzone non è mai casuale” ha dichiarato il presidente della Confederazione delle cooperative italiane Maurizio Gardini. “La prima che abbiamo ascoltato è il nostro inno nazionale, il canto della conquista della democrazia scritto da un ventenne, Goffredo Mameli; la seconda, La Cura, di Franco Battiato, riassume in modo sintetico ma completo ciò che tutti i giorni fanno le cooperative”. Gardini ha poi parlato dei principi cui si ispirano le cooperative confederate, che sono quelli cattolici, in particolare la dottrina sociale di Don Milani e il pensiero di Papa Francesco, che induce a non chiudersi nell’egoismo ma a prendersi cura del prossimo. Il presidente di Confcooperative ha poi ricordato la sua appartenenza alla terra di Romagna, devastata dalla recente alluvione, per sottolineare l’importanza del prendersi cura dell’ambiente, compreso l’assetto idrogeologico: “Ho visto imprese distrutte e persone disperate, ho visto la mia terra violata e ferita. Ma è scattata la reazione, la solidarietà da parte di tutti, anche all’interno di Confcooperative”.

 

Assemblea di Confcooperative. L’apertura del Sindaco Gualtieri
Il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha aperto i lavori dell’assemblea facendo riferimento all’opportunità che si è presentata con i fondi del PNRR di affrontare tante sfide, grazie al coinvolgimento delle imprese e in special modo delle cooperative che, per la loro speciale natura e per la capacità di unire temi come inclusione, crescita, principi, coprogettazione, copianificazione e condivisione di obiettivi comuni, possono rappresentare un prezioso alleato. Gualtieri ha parlato di un aiuto che le cooperative possono dare nel raggiungimento di obiettivi quali il contrasto alla disoccupazione femminile o la creazione di comunità energetiche. “Per ricostruire un senso di appartenenza a un territorio con un modello nuovo, di vicinanza, abbiamo bisogno di voi”.

Imprese e Made in Italy
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, è intervenuto all’assemblea di Confcooperative anche per via del possesso della delega alla cooperazione. Ha parlato del lavoro svolto in questi mesi spiegando che per la prima volta è stato aperto un tavolo congiunto Mimit – Masaf (Ministero delle Imprese e Ministero dell’Agricoltura) per le politiche agroalimentari; che è stato disincentivato il reddito di cittadinanza perché in Italia esiste (lo diciamo nei nostri articoli da anni) il problema dei Neet, ovvero i giovani che non studiano non lavorano e non cercano lavoro, i quali vanno spinti a formarsi e lavorare per poter mettere su famiglia e procreare, per affrontare così anche un altro dei problemi italiani, quello della denatalità. Sempre per quanto concerne il lavoro, Urso ha parlato della nuova norma che permette ai neopensionati di restare all’interno dell’impresa in qualità di formatori per i neoassunti: “Ciò permette agli anziani di essere valorizzati e sentirsi ancora parte attiva della società potendo trasmettere ai giovani le proprie competenze acquisite nell’arco di decenni”. Passando al mondo imprenditoriale, il Ministro ha voluto orgogliosamente sottolineare l’aspetto positivo del nostro sistema economico, composto da piccole e medie imprese, da filiere corte, che era stato considerato anomalo perché non metteva al primo posto la logica del profitto, delle filiere produttive lunghissime e specifiche (basate su una sola categoria merceologica, ad esempio la filiera dell’energia). “Questo mondo adesso è crollato e il nostro sistema economico sta sorprendendo il mondo. Le previsioni economiche sull’Italia dicevano che sarebbe andata in recessione, che i capitali sarebbero fuggiti, che la borsa di Milano sarebbe crollata. Nessuna previsione si è realizzata e tutte le stime sono state riviste al rialzo; il nostro Paese ha reagito alle crisi meglio degli altri perché il nostro sistema economico è fatto da aziende complementari che continuano a produrre in Italia e si è pertanto mostrato più resiliente. Noi siamo cresciuti più degli USA, del Giappone, della Gran Bretagna, della Francia e della Germania. Siamo la seconda potenza agricola in Europa dopo la Francia; siamo al terzo posto per turismo e servizi; siamo primi al mondo per la qualità dell’agroalimentare”. Il Ministro Urso ha chiarito che il nostro primato mondiale riguarda le tre scelte primarie, principali, delle persone: alimentazione, abbigliamento e arredo degli ambienti. “Siamo riconosciuti dai consumatori di tutto il mondo come il primo Paese in questi ambiti. Grazie alla coesione e alla stabilità attuale, il nostro modello fa dire che l’Italia in questo momento è il luogo ideale dove investire e produrre”.

All’assemblea di Confcooperative il grande tema della riforma della giustizia
All’assemblea di Confcooperative si è parlato anche di giustizia, trattandosi di un argomento sensibile per il mondo delle imprese: la riduzione delle liti, la certezza della giustizia, la riduzione dei tempi dei processi, ecc. servono a creare un ambiente in cui per le imprese è facile investire e produrre e avere riconosciuti i propri diritti. “Il nostro sforzo è riportare la giustizia nell’ambito della Costituzione e ricostituire il rapporto di fiducia tra cittadino e giustizia, che è molto compromesso” ha detto il Viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto affrontando l’argomento della riforma della giustizia alla quale si sta lavorando. Una delle novità a tutela delle imprese è la semplificazione burocratica e la velocizzazione degli iter grazie all’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Secondo il Viceministro è la paura di incorrere in questo reato a frenare il lavoro dei dirigenti della Pubblica Amministrazione, i quali evitano di firmare le pratiche e le bloccano sul proprio tavolo per settimane e mesi. Un altro tra i temi affrontati nella Riforma citati dal Ministro durante l’assemblea di Confcooperative, è quello della sicurezza sul lavoro. Le imprese devono avere la defiscalizzazione totale per quanto riguarda gli investimenti nella sicurezza – ha detto Sisto. “Perché chi segue gli adempimenti va premiato. Si tratta di un capovolgimento del punto di vista. Deve esserci un dialogo tra Stato e impresa, si devono attuare percorsi di legalità. Anche il sistema dei controlli va capovolto, perché affligge le imprese, che invece devono diventare partner dello Stato, grazie alla trasparenza le imprese sapranno essere capaci di garantire la correttezza dei percorsi di legalità”.

Assemblea di Confcooperative. L’Agricoltura
Il Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha inviato all’assemblea di Confcooperative un video messaggio nel quale ha dichiarato che le cooperative sono strategiche per questo settore e che occorre armonizzare le politiche europee allineandole alle esigenze produttive, perché sono queste a generare ricchezza e occupazione. “Sostenibilità ambientale di pari passo con la produzione. Perché è su PIL e occupazione che vorremmo essere giudicati in futuro. Salvaguardare la competitività e valorizzare il settore primario. La PAC (Politica agricola comunitaria) è uno strumento importante ma non è sufficiente: serve la ricerca. E normative strategiche, che mettano insieme lo sviluppo economico con la manutenzione (ad esempio degli argini dei fiumi) affidata agli agricoltori. Perché agricoltori, allevatori, pescatori non sono nemici dell’ambiente, anzi: sono i soggetti che ci tengono di più poiché dall’ambiente dipende il loro sostentamento”.

All’assemblea di Confcooperative si parla della riforma fiscale
Durante l’assemblea di Confcooperative il Viceministro dell’Economia e Finanze, Maurizio Leo, ha affrontato un altro grande tema cui sono sensibili le imprese: quello della riforma fiscale, di cui è il “padre”, come lo ha definito il presidente Gardini, dal momento che sarà lui a “costruirla”. “Certezza del diritto e semplificazione sono i capisaldi di questa riforma” ha detto il Viceministro. “Senza abbassare la guardia nella lotta all’evasione, che va fatta con strumenti nuovi, come l’uso incrociato delle banche dati, la fatturazione elettronica, ecc. Tutti elementi che danno allo Stato l’opportunità di verificare puntualmente i redditi delle imprese e dei cittadini”. Leo ha spiegato che si deve anche rivedere lo Statuto del Contribuente, norma ormai vecchia, e intervenire sulle imposte (Irpef, Irap, ecc.) con una serie di decreti legislativi “che potremo fare quando avremo risorse sufficienti, per alleviare il carico fiscale”. Il viceministro ha parlato del nuovo approccio riguardante il rapporto fisco-contribuente, “perché il sistema attuale di lotta all’evasione fiscale non funziona. Pertanto introduciamo due meccanismi: il primo è il concordato biennale. Significa che sarà la PA a proporre un reddito per due anni sul quale calcolare le tasse, a prescindere da quello effettivo che potrà anche essere superiore senza per questo dover pagare più tasse quindi. Non si può attuare per l’Iva per motivi legali di ordine internazionale ma per le altre imposte sì. L’altro meccanismo è quello della depenalizzazione: nel nostro sistema tributario si sommano addirittura 5 tipi di sanzioni diverse per un solo reato fiscale. Limitiamoci a una sola sanzione amministrativa e non superiore al 60% del mancato incasso. Va considerata la situazione imprenditoriale: se non c’è stata truffa, se non c’è dolo ma l’impresa non ha pagato perché si trovava in oggettiva situazione di difficoltà e ha preferito pagare prima i dipendenti, e magari ha anche un credito con lo Stato, non si può sanzionare penalmente l’imprenditore ma limitarsi a una sola sanzione amministrativa”. Il Viceministro ha auspicato che il testo della Legge sia approvato entro l’estate perché i decreti legislativi siano pronti in autunno.

L’intervento del Vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini all’assemblea di Confcooperative
Nel doppio ruolo di Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e di Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini è intervenuto all’assemblea di Confcoooperative parlando del Codice degli Appalti che entrerà in vigore il 1° luglio. Per permettere a tutte le imprese, grandi e piccole di partecipare agli appalti pubblici, si è deciso per la suddivisione in lotti e per seguire il principio della rotazione. “Per permettere anche alle piccole imprese di partecipare ai bandi e non solo e sempre alle solite grandi imprese” ha spiegato Salvini sottolineando che si è anche instaurato un meccanismo di premialità per le imprese del territorio dove si dovranno effettuare i lavori, che avranno pertanto maggior punteggio, e per quelle che usano materie prime provenienti da Paesi dove sono rispettati i diritti umani, dei lavoratori e dell’ambiente. Un’altra novità del nuovo Codice degli Appalti è che vengono riconosciuti anche gli artigiani e i consorzi e che chi prenderà un subappalto dovrà avere lo stesso trattamento economico dell’appaltante primario. Tanti gli argomenti affrontati da Salvini, tra questi la creazione di infrastrutture anche per rendere le imprese italiane competitive con l’estero: “Noi siamo competitivi per la qualità ma non per la quantità. In Italia sono venduti di più i prodotti ortofrutticoli provenienti dalla Spagna, evidentemente perché il costo del trasporto è inferiore, quindi se riusciamo ad avere nuove infrastrutture che permettano di ridurre costi e tempi di trasporto all’interno del nostro Paese, potremo competere e offrire ai consumatori le nostre produzioni, di miglior qualità”. Salvini ha anche affrontato il tema delle concessioni balneari: “ci stiamo occupando della direttiva Bolkestein, facendo una mappatura delle concessioni per capire chi ne ha una perché con quella vive la propria famiglia, anche se da generazioni e quindi è un lavoro che ha diritto di mantenere per non mandare fallita una famiglia e chi invece ne ha tante, è un gruppo imprenditoriale che possiede tanti stabilimenti balneari che quindi vanno messi a bando”. Entro fine anno si risolverà dunque anche questa situazione. Salvini ha poi parlato del Piano Casa, che da 50 anni manca perché l’edilizia non è più stata pianificata se non con interventi spot. Sui vari temi toccati, Salvini ha detto che “il mondo della cooperazione sarà fondamentale, anche per capire se ci sono critiche costruttive di un qualcosa che magari sulla carta funziona ma nella realtà no. Confcooperative non ha pregiudizi ideologici e so che non è composta da gente che si siede al tavolo sapendo già che la risposta sarà sempre no. In Confcooperative avremo un alleato che tiene al futuro dell’Italia”.

Turismo e lavoro
All’assemblea di Confcooperative la Ministra del Turismo Daniela Santanché ha sottolineato la necessità di creare un ambiente favorevole alle imprese “perché sono loro a creare posti di lavoro, non la politica, non il Governo, quindi bisogna evitare alle aziende tutti gli ostacoli, eliminare lacci e lacciuoli burocratici”. Chi lavora e fa lavorare dunque deve essere avvantaggiato, anche perché è proprio nel settore del turismo che mancano più addetti, oltre 250.000 i posti di lavoro vacanti. “Quindi i giovani servono oggi, non domani. Ma bisogna ridare dignità al lavoro in questo settore. Una volta se un figlio diceva di voler fare il cuoco, la famiglia non era certo contenta. Oggi invece i cuochi sono chef, ambasciatori del gusto italiano nel mondo, sono delle rockstar. Il lavoro è gratificante e ben remunerato”. Sul turismo nelle parti centrali del Paese, nei borghi soprattutto, Santanché ha evidenziato l’importanza del ripopolamento dei borghi portando turisti e dunque lavoro per tutti, creando un turismo di comunità, “dove tutta la comunità è coinvolta, perché si crea una rete turistica, ricreativa, con l’insieme di tutte le attività economiche locali, con tutte le attività sociali del territorio legando insieme tutti i settori. Offerta turistica e servizi. Tutte le attività si integrano”. La Ministra ha continuato dicendo che purtroppo in Italia non abbiamo ancora una filiera del turismo, “non abbiamo un codice Ateco che leghi tutte le attività del turismo. Per esempio la ristorazione non ne fa parte e quindi, poiché siamo costretti a dare aiuti sulla base del codice Ateco, il nostro Ministero non può agire. D’altronde il turismo è sempre stato considerato importante e fondamentale in Italia nei bei discorsi ma di fatto solo adesso per la prima volta è stato creato un Ministero del Turismo a sé, e con portafoglio”. Santanchè si è anche rammaricata del fatto che nonostante l’Italia abbia delle bellezze naturali tra le più invidiate, beni storici, eccellenze enogastronomiche, ecc. non è al primo posto in Europa e nemmeno sul podio (primi 3) ed è addirittura dopo la Germania. Secondo la Ministra bisogna recuperare terreno e per questo si è deciso di lanciare dei bandi pubblici per mettere a disposizione delle imprese localizzate nei Comuni a vocazione turistica delle risorse (34 milioni di euro in 3 anni). Il primo si aprirà il 17 luglio 2023 e sarà preceduto da un webinar il 23 giugno che spiegherà come parteciparvi. Un altro è appena stato aperto e lo resterà fino al 30 giugno 2025 e mette a disposizione 25 milioni di euro per il turismo sostenibile. Un altro, da 4,5 milioni di euro è destinato ai Cammini religiosi.

Il lavoro in Italia, a chiusura dell’assemblea di Confcooperative
L’ultimo intervento dell’assemblea di Confcooperative è stato dedicato al lavoro, base della cooperazione. Lo ha fatto la Viceministra del Lavoro Maria Teresa Bellucci, la quale si è dichiarata soddisfatta del cambio di passo che ha portato alla comprensione di un dato fondamentale: “si è capito che l’economia è una materia soprattutto sociale”. Bellucci ha dichiarato di credere in una visione in cui l’altro non è nostro nemico e va rispettato, in una società collabora con lo Stato e non fondata, come è avvenuto finora, su un “turbocapitalismo” che ha portato le persone a sentirsi sempre più sole. Ha parlato del reddito di cittadinanza come un’idea dalle finalità positive ma fondata su un’idea di Stato come sistema di assistenzialismo cioè mero trasferimento economico e cancellazione degli strumenti per poter costruire la propria vita. “Per il lavoro abbiamo stanziato 7 miliardi distinguendo le platee, perché non siamo tutti uguali, quindi uno strumento non può essere piatto: c’è chi è fragile, chi è anziano, chi è in cura presso i servizi socioassistenziali, oppure chi è giovani e senza problemi di salute che deve essere avviato al lavoro. Bisogna dare opportunità di lavoro e non trasferimenti economici. Considerando che competenze e capacità variano da persona a persona. Dobbiamo favorire la libera iniziativa dei cittadini”.

Un’assemblea di Confcoperative, la 41ima, molto coinvolgente dunque, con la presenza attiva di ministri e viceministri che hanno promesso di essere interlocutori sempre disponibili e aperti alle critiche costruttive, con la porta sempre aperta per le cooperative, nei cui valori di condivisione e responsabilità credono molto, e con la possibilità di un aiuto reciproco sempre attivabile. Il tempo ci dirà, naturalmente, se si tratta delle “solite promesse dei politici” o se sapranno tener fede a quanto dichiarato in questa sede.

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