Ambiente Imprenditoria

Le idee dei consumatori sulla sostenibilità ambientale

I risultati dell’indagine di Adiconsum tra i consumatori sulla sostenibilità ambientale, cosa ne pensano di mobilità, case green, rifiuti

La sostenibilità ambientale è uno dei temi caldi – il più caldo, è il caso di dirlo – di questi ultimi anni. I cittadini dovrebbero ormai averne introiettato l’importanza e compreso l’impatto del nostro stile di vita sull’ambiente e sulla nostra sopravvivenza. Ma è davvero così? Cosa ne pensano i consumatori di mobilità e case green, di rifiuti ed economia circolare, di alimentazione ed elettrodomestici sostenibili? Adiconsum ha messo a disposizione un questionario per 3 settimane nel mese di gennaio 2024 ed ha ottenuto 1.014 risposte complete da parte di cittadini che hanno risposto spontaneamente e gratuitamente.

Il progetto di Adiconsum “Green Circle”
Il progetto per indagare cosa ne pensano i consumatori della sostenibilità ambientale, “Green Circle”, è stato finanziato dall’European Climate Foundation per comprendere le barriere che ostacolano l’inclusività nel processo della transizione verde, per meglio affrontarle e superarle. Il sondaggio pubblico online aveva un messaggio subliminale positivo, dal momento che si intitolava “Sei più green di quello che pensi?” e forse per questo in molti hanno risposto anche lungamente alle domande aperte. Oggigiorno infatti le politiche di comunicazione relative alla sostenibilità ambientale sono basate sulla colpevolizzazione della cittadinanza, mentre come ci indicano le ricerche in campo comunicativo (sociologico e psicologico, comprese quelle effettuate sui tedeschi nel dopoguerra) questa scelta è controproducente in quanto provoca l’esatto contrario di ciò che si vorrebbe ottenere.

Ci sentiamo tutti ecosostenibili
Fra gli obiettivi prioritari del progetto, c’è quello di indagare sul campo i vincoli, le opinioni gli atteggiamenti e i comportamenti, per comprendere le barriere che ostacolano le scelte di consumo più sostenibili e rimuoverle in vista della migliore l’accettazione sociale di possibili misure legislative della green transition. Il quadro degli ostacoli all’adozione di stili di vita e di consumo più sostenibili che è emerso dall’indagine è articolato ma sembrano marginali le “sacche di resistenza aprioristica al cambiamento” e si intravedono ampie disponibilità a capire, conoscere meglio ed eventualmente apprezzare – o addirittura scegliere – le tecnologie green, mentre per i comportamenti già oggi relativamente semplici da adottare la grande questione è la fiducia: “io mio sforzo servirà a qualcosa?”, “Io faccio la mia parte, ma anche gli altri?” e ancora “Per me ci sono oneri, ma non sarò solo io a pagare, mentre altri si avvantaggiano?” oppure “Non sarà un nuovo grande business questa transizione verde?”.

La sostenibilità ambientale in generale
La prima domanda “rompighiaccio” chiedeva genericamente se si fa attenzione o meno alla sostenibilità ambientale in fase di acquisto: è evidente che, in assenza di specificazioni e distinzioni, fosse prevedibile una buona maggioranza di risposte affermative, in linea con il valore generalmente positivo assegnato al concetto di sostenibilità nella società attuale. Più articolata la seconda domanda, che ha chiesto di scegliere una priorità in relazione al benessere e al futuro della nostra società: il 61.4% degli intervistati ha scelto la sostenibilità integrale, seguito dal tema della salute e sicurezza, mentre solo al terzo posto troviamo il tema ambientale “puro”.
Circa la metà degli intervistati si autovaluta come “abbastanza” sostenibile, mentre circa un terzo si sente “sufficientemente” o “poco” sostenibile. Per Adiconsum il dato va letto più alla luce di una frustrante difficoltà di mettere in pratica la scelta sostenibile, che a una mancata volontà: fare scelte in linea con i criteri di sostenibilità in ben tre ambiti può essere difficoltoso.

I risultati del sondaggio sulla sostenibilità ambientale: la mobilità
Alla domanda sulla decisione delle case automobilistiche di virare decisamente in direzione dell’auto elettrica poco più della metà del campione (il 51,1%) ha risposto di non avere una visione chiara delle dinamiche di mercato, non sembra convinta che la direzione del cambiamento sia effettivamente quella e considera l’avvento dell’auto elettrica una questione a tutt’oggi molto controversa. Poco più di un terzo, invece, la approva perché la considera espressione di progresso tecnologico o la vede come scelta sostenibile e strategica in vista degli obiettivi di salvaguardia ambientale e climatica. Il residuo 14,4% è critico: si tratta di una scelta “sbagliata”.
Per quanto riguarda le intenzioni di acquisto di un’auto nell’arco di due anni, chi ha deciso di optare per le auto “tradizionali” a benzina, diesel o gas (GPL/metano) è nettamente minoritario (il 26,9%); decisamente più attraenti sono risultate le auto elettriche, le ibride plug-in e soprattutto le ibride.

Sostenibilità ambientale in casa
Appena il 40% degli intervistati ha un buon isolamento termico dell’involucro dell’edificio (pareti esterne e tetto) ed una quota simile ha infissi a taglio termico. Considerato il numero elevato di interventi finanziati negli ultimi anni dal cosiddetto “superbonus” 110% e dalle altre misure di consistente incentivazione, è un dato che fa pensare: se ne potrebbe desumere, sia pure con cautela, che la situazione di partenza fosse diffusamente piuttosto negativa e che comunque parte degli interventi abbiano inciso in modo marginale sulla prestazione energetica complessiva dell’edificio.
A proposito di impianti, Adiconsum sottolinea che la quota di quanti hanno una caldaia a condensazione non raggiunge il 50% e che persino il termostato per la regolazione dei caloriferi è presente appena nel 54,14% dei casi.
Nell’indicare a quali condizioni sarebbero disposti ad adottare una tecnologia “green” per il risparmio e l’efficientamento energetico, gli intervistati hanno specificato l’esigenza di informazione chiara, semplificata, indipendente e “personalizzata” (consulenza tecnica gratuita sulla migliore scelta da fare) in base alle specifiche condizioni della casa e della famiglia. Altro problema evidenziato è quello della certezza di recupero in tempi ragionevoli dell’investimento (il 18% del campione ferma l’orizzonte temporale considerato accettabile a 5 anni) e la presenza di incentivi “forti”, come lo sconto in fattura al 60% (opzione scelta da oltre un terzo degli intervistati).

Economia circolare per la sostenibilità ambientale. Alimentazione e rifiuti
Il questionario ha raccolto innanzitutto le difficoltà lamentate dai cittadini nel fare la raccolta differenziata. Nella quota maggioritaria (59,5%) di quanti non percepiscono problemi ci sono sia i realmente soddisfatti, che curano la raccolta differenziata e vivono in un comune virtuoso dove l’organizzazione del servizio non crea problemi, sia gli indifferenti, quelli cioè che non incontrano problemi perché in realtà non la fanno.
Per quanto concerne l’attenzione alla sostenibilità ambientale in fase di acquisto dei generi di largo consumo e soprattutto alimentari, il 58,1% degli intervistati ha dichiarato di preoccuparsene “abbastanza” o “molto”; il 7,9% ritiene di non essere in grado di valutare per via delle informazioni assenti o poco affidabili (perciò rinuncia), mentre il 14,5% non se ne vuole occupare perché già è impegnativo lo sforzo di scegliere in relazione alla qualità intrinseca del prodotto rispetto al prezzo.

Gli elettrodomestici sostenibili
Non è trascurabile la quota di coloro che non possono permettersi l’acquisto di un nuovo apparecchio, neanche a rate: ben il 13,9%. A queste famiglie sarebbe necessario offrire in modo prioritario un sostegno economico che, invece di aiutare una tantum a pagare la bolletta elettrica, consenta di realizzare un risparmio apprezzabile per numerosi anni (vale lo stesso per l’installazione di un sistema fotovoltaico o la sostituzione di una vecchia caldaietta a gas).

Il rapporto completo dell’indagine realizzata, con l’introduzione del presidente dell’associazione Adiconsum Carlo De Masi e con i pareri degli esperti per ogni singolo argomento (Mobilità: Francesco Naso – Segretario Generale Motus-E; Case Green: Marco Mari, Sustainability Advisor;
Rifiuti e Alimentazione: Riccardo Ricci Curbastro – Presidente Equalitas; Elettrodomestici: Marco Imparato, Direttore Generale Applia Italia) contiene anche il manifesto del consumo sostenibile e inclusivo nonché 13 proposte di Adiconsum per la sostenibilità ambientale: Green-circle-report_web-def

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