Normative

Ancora difficile diventare insegnanti

Ministra-Carrozza

Ancora difficile diventare insegnanti

Riuscire a passare di ruolo in questa attività che da decenni sembra il simbolo stesso della parola precariato non è divenuto più facile con il tempo

Nonostante si continuino a bandire concorsi, il numero dei precari ha livelli da record: 250 mila docenti e quasi 100mila Ata (personale scolastico tecnico amministrativo). Intanto è stato emanato il DM 572/2013 per l’aggiornamento delle graduatorie del personale docente ed educativo per il triennio 2011-2014. Le domande online vanno presentate entro il 17 luglio 2013.

Il Decreto Ministeriale appena emanato ha effetto dall’anno scolastico 2013/14 e, con l’aggiornamento delle graduatorie, si esauriranno tutti i candidati entro il triennio 2014-2017.
Chi presenterà la domanda dovrà sciogliere la riserva se fa parte degli aspiranti già inclusi con riserva perché in attesa di conseguire il titolo abilitante (ovviamente dovrà conseguire l’abilitazione entro la data di scadenza della domanda prevista per le ore 14,00 del 17 luglio); sempre entro la data di consegna della domanda si dovrà acquisire il titolo di specializzazione per il sostegno se si è un aspirante già incluso in graduatoria; inoltre, si dovranno presentare gli eventuali titoli di riserva per usufruire dei benefici previsti dalla L. 68/1999 e del collegato comma 2 Art. 14 della L. 14/2012.

Nel Decreto Ministeriale sono contenute anche la sanatoria del contenzioso in sede europea sul riconoscimento dei titoli abilitanti conseguiti in uno dei Paesi UE e lo scioglimento della riserva dei docenti iscritti in sovrannumero ai percorsi TRA per far loro completare il percorso formativo presso le ex SSIS (le soppresse Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario).
Nel dettaglio, il Ministero spiega:

  • 1. Sanatoria del contenzioso giunto anche in sede europea dinanzi alla Commissione Europea concernente il pieno riconoscimento dei titoli abilitanti conseguiti all’estero in uno dei paesi U.E.
  • A tal fine, i docenti già inseriti a pieno titolo nelle Graduatorie ad Esaurimento in quanto abilitati in altri Stati dell’Unione Europea e che hanno ottenuto formale riconoscimento del titolo con Decreto Ministeriale, possono ottenere la rivalutazione del titolo medesimo analogamente alle abilitazioni che in Italia comportano l’attribuzione di un punteggio complessivo di 30 punti (SSIS, COBASLID, Diplomi Biennali di II livello dei docenti di educazione Musicale, Scienze della Formazione Primaria), purché tali titoli siano stati conseguiti con percorsi formativi corrispondenti per durata e frequenza a quelli italiani.
  • 2. Scioglimento della riserva da parte dei docenti di cui all’art. 15 comma 17 del D.M. 10 settembre 2010 n. 249, iscritti in soprannumero ai percorsi di TFA al fine di completare il percorso intrapreso presso le soppresse Scuole di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario (SSIS) e che conseguono l’abilitazione anche successivamente al termine di presentazione della domanda, in ragione del ritardo con cui sono stati attivati alcuni corsi di Tirocinio Formativo Attivo.
  • A tal riguardo, si precisa che possono sciogliere la riserva soltanto i docenti che erano iscritti, nell’anno accademico 2007/08, alle Scuole di Specializzazione all’Insegnamento Secondario e che erano inseriti con riserva nelle graduatorie ad esaurimento alla data di pubblicazione definitiva delle medesime, in applicazione dell’art. 5 bis della legge 169/2008 e del D.M. 8 aprile 2009 n. 42, concernente l’integrazione e l’aggiornamento delle graduatorie per il biennio 2009/2011. Non è inoltre consentito sciogliere la riserva ai docenti che fossero risultati idonei e in posizione utile nelle graduatorie per accedere al secondo biennio di specializzazione o ad uno o più semestri aggiuntivi al fine di conseguire una seconda abilitazione.

Le domande vanno presentate esclusivamente per via telematica sul sito del Ministero (istruzione.it) nella sezione istanze online.

Riguardo al concorso a cattedre ancora in svolgimento, attualmente sono circa 11mila i candidati che potrebbero vincerlo ma per quanto riguarda gli altri precari il reclutamento della scuola procede con il vecchio metodo, che i sindacati denunciano: invece di assumere annualmente tutti costoro coprendo man mano tutti i posti vacanti e favorire l’accesso al ruolo alle nuove generazioni di aspiranti docenti, si continuano a mantenere precari decine di migliaia di supplenti senza più dare loro possibilità di essere assunti a titolo definitivo.

Ad esempio, con i primi tirocini formativi organizzati dal Miur circa 22 mila aspiranti docenti conseguiranno un’abilitazione “zoppa”, poiché delle norme astruse (introdotte nel dicembre 2006, con la L. 296) non permetteranno loro di inserirsi nelle graduatorie permanenti, da qualche anno ribattezzate “ad esaurimento” (unico canale di assunzione, per il 50% dei posti vacanti, destinato al personale abilitato attraverso i corsi universitari). E lo stesso vale per i quasi 100 mila precari che dovrebbero, a breve, partecipare ai Tfa speciali, riservati a coloro che hanno conseguito negli ultimi 12 anni almeno tre supplenze annuali di cui almeno una nella disciplina prescelta. A denunciarlo è il sindacato Anief, il cui presidente, Marcello Pacifico delegato Confedir per la scuola e i quadri, dichiara: “il problema è che prima di rivedere il reclutamento e puntare su altri generi di corsi di formazione all’insegnamento, il Governo farebbe bene a inserire nelle graduatorie tutti gli abilitati e coloro che si abiliteranno attraverso i Tfa. Le abilitazioni non sono pezzi di carta insignificanti, conseguite solo per acquisire punteggi e referenze, ma corrispondono a certificazione delle competenze maturate quasi sempre da giovani docenti al termine di una dura selezione e formazione”.

La preoccupazione del sindacato si basa sull’apprendimento che anche i Tfa, da cui si sarebbe dovuti ripartire per creare le regole innovative sulla selezione e qualificazione dei nuovi insegnanti della scuola, potrebbero essere stravolti: il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, ha infatti dichiarato che “nelle linee programmatiche del signor Ministro è prevista una complessiva riflessione sulla formazione iniziale e sul reclutamento del personale scolastico nel corso della quale saranno elaborate le iniziative più opportune per risolvere gli inconvenienti che dovessero emergere dall’attivazione del nuovo sistema di formazione iniziale”.
Il problema è che il nuovo Regolamento sul Tfa (che modifica il Decreto 249/2010) introduce uno specifico comma che prevede il divieto espresso di inserimento nelle GaE. “Fa davvero pensare” continua il sindacalista Anief-Confedir “che i partecipanti ai primi Tfa verranno collocati in una graduatoria fuori fascia che non avrà valenza ai fini dell’assunzione in ruolo. Mentre tutti i corsi abilitanti attivati dal 1999 ad oggi hanno sempre consentito l’inserimento nella terza fascia delle GaE. Ora il Governo deve decidere: meritano di essere assunti o si deve dire loro che l’abilitazione acquisita non serve a nulla e verranno lasciati fuori dalla scuola a tempo indeterminato?”.

Il riconoscimento dell’abilitazione per la sola II fascia delle Graduatorie d’Istituto, dichiara l’Anief,  è illegittimo, né l’ipotesi di nuovi concorsi può portare speranza visto che sembrano mancare addirittura i posti del concorso a cattedra attualmente in corso. Chi ha superato l’accesso a numero chiuso per il TFA ordinario e ha conseguito l’abilitazione ha diritto all’inserimento nell’unico canale di reclutamento a lui deputato: le GaE.

Oltre all’Anief anche gli altri sindacati si sono mobilitati. Per fare un esempio lo scorso 12 giugno a firma congiunta è stata inviata la seguente lettera al Ministero per tutelare i diritti del personale scolastico:

Roma, 12 giugno 2013
Al Capo di Gabinetto MIUR
Dott. Luigi Fiorentino

Le scriventi Segreterie Nazionali manifestano preoccupazione e insoddisfazione per la mancanza di risposte certe a seguito dell’incontro di ieri presso il Miur, che ha avuto ad oggetto le problematiche relative alle condizioni di lavoro del personale ATA.
Ci si riferisce alle immissioni in ruolo, al pagamento delle posizioni economiche e all’atto di indirizzo per il compenso del DSGA.
Le OO.SS. registrano la volontà politica del Capo di Gabinetto espressa nel corso dell’incontro, di voler risolvere le problematiche attraverso una interlocuzione continua con il Mef, ma le scriventi Organizzazioni Sindacali ribadiscono la necessità di stringere i tempi rendendoli certi e compatibili con la vita della scuola e delle persone. Ulteriori rinvii dopo l’incontro di ieri 11 giugno non potranno che portare le OO.SS. alla mobilitazione del personale.
Le OO.SS. prendono, altresì, atto degli impegni, annunciati dal Capo di Gabinetto, in merito alle possibili soluzioni in ambito parlamentare del problema degli inidonei e sollecitano il Ministro ad una incisiva azione presso il Parlamento a riguardo.

FLC CGIL – CISL Scuola – UIL Scuola – SNALS Confsal – GILDA Unams

Tale lettera ha trovato riscontro in quanto lunedì 1° luglio le organizzazioni sindacali firmatarie sono state convocate per un incontro con la Ministra Maria Chiara Carrozza che vedrà al primo punto all’ordine del giorno la questione ATA. Come spiegano i rappresentanti sindacali, “è il primo confronto che siamo riusciti ad ottenere con la Ministra in carica dopo il cambio di Governo e l’audizione del 6 giugno alle Camere ed è nostra intenzione affrontare prioritariamente le questioni urgenti legate alla scuola a partire dal rinnovo del Ccnl. In quanto al personale Ata resta il nodo improrogabile da sciogliere sullo sblocco delle immissioni in ruolo – che la FLC CGIL (il ramo sindacale che si occupa dei lavoratori della Conoscenza – ndr) vuole per tutti i profili ATA – e chiediamo che l’impegno della Ministra assieme a quello del Governo sia rivolto essenzialmente al reperimento delle risorse necessarie per attuare tutto questo”.

I sindacati della scuola hanno dichiarato che, se dopo l’incontro non si avrà una risposta positiva, si procederà alla mobilitazione del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola “poiché intendiamo contrastare la discriminazione, l’emergenza occupazionale e salariale, a cui sono stati sottoposti i lavoratori di questo settore”.

I sindacati del settore avversano la politica di smantellamento della scuola pubblica e, conseguentemente, dei diritti dei lavoratori e vogliono ottenere la stabilizzazione di tutti i precari, senza distinzione di profilo.
La FLC CGIL in particolare chiede un nuovo piano triennale delle assunzioni come stabilisce la legge in materia e un organico funzionale. E dichiara: “se si vuole riaffermare la centralità della scuola per la politica di questo Governo, allora il primo intervento  in questa direzione deve essere la stabilizzazione del personale che da decenni lavora con professionalità e responsabilità e consente all’organizzazione del servizio scolastico di reggere di fronte a tutti i tagli che sono stati perpetrati dai precedenti Governi”.

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