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Una donna guida la Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Una donna guida la Fondazione Monte dei Paschi di Siena

La neo presidente è Antonella Mansi, imprenditrice toscana, da alcuni anni nella squadra di Giorgio Squinzi alla guida di Confindustria

Una nomina, giunta all’unanimità, non priva, però, di colpi di scena e cambi di rotta, segnata addirittura da una polemica via sms tra i sindaci di Firenze, Matteo Renzi, e di Siena, Bruno Valentini.

Ha meno di 40 anni, è donna, imprenditrice, da anni ricopre incarichi significativi e non scontati all’interno della sede nazionale e regionale di Confindustria. È la nuova presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, appena nominata: Antonella Mansi, senese di nascita, imprenditrice nel settore della chimica. Una giovane donna lontana dal mondo politico che subentra a Gabriello Mancini, 67 anni, manager alla presidenza di Fondazione Mps dal 2006.

Al momento della nomina Antonella Mansi parla di “un impatto molto emozionante” e di “una grande responsabilità. Questa è una istituzione alla quale tutti vogliamo molto bene. Credo che abbia un grande potenziale che deve essere espresso senza nascondere che le difficoltà ci sono”.
A proposito di difficoltà, non si cela il fatto che la neo presidente sarà chiamata a trovare una soluzione per mettere in sicurezza le casse della Fondazione che al momento detiene il 33,4% dei titoli Mps (Monte dei Paschi di Siena), ma che dovrà probabilmente vendere in parte per sanare 350 milioni di debiti. Operazione che si aggiunge ad un più ampio piano di ristrutturazione della banca. Vicende che la Mansi commenta così al momento della nomina: “sono dinamiche che vanno conosciute dall’interno. Il ‘visto da fuori’ per me non è mai un elemento particolarmente rilevante. Lavoreremo per trovare delle soluzioni sulla logica del risultato, che è l’unica che conosco”.

Donna in Affari.it l’aveva intervistata in occasione di una tavola rotonda a Firenze, sulle priorità nel campo dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile (https://www.donnainaffari.it/ricerche/il-lavoro/lavoro-italia/occupazione-femminile-in-toscana)

E sono donne anche due dei quattro componenti della deputazione amministratrice della Fondazione Mps: la neo presidente Mansi potrà contare sulla collaborazione di Camilla Dei – laureata in economia e commercio alla Luiss di Roma, attuale vice presidente di Confindustria Siena e Consigliere della Camera di Commercio di Siena – e di Flavia Galletti, senese residente in Svizzera, laureata in scienze politiche con specializzazioni in Università inglesi e del Belgio.

Le reazioni in Toscana

Soddisfazione per la nomina di Antonella Mansi è stata espressa dal mondo amministrativo e industriale. Se il Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha infatti affermato che “la nomina di Antonella Mansi è una scelta coraggiosa e innovativa. La Fondazione ha ora a sua disposizione una grande competenza, non solo fortemente legata alla Toscana, ma anche di valore nazionale. Sono convinto che Antonella Mansi, le cui capacità ho avuto modo di apprezzare quando guidava gli industriali toscani, contribuirà in modo importante al rilancio dell’Istituto e al suo ruolo fondamentale al servizio delle imprese di questa regione”, il presidente di Unioncamere Toscana Vasco Galgani sostiene che “nei momenti di emergenza, si può contare sul migliore capitale umano del mondo del lavoro e dell’impresa. Mansi darà quell’impronta di concretezza che le sue precedenti esperienze hanno dimostrato”, così come il presidente di Confindustria Toscana Pierfrancesco Pacini, che descrive così la Mansi: “Antonella è un punto di riferimento per le imprese toscane. Chi ha lavorato con lei, ne conosce la serietà, la professionalità e la determinazione. Un mix di caratteristiche che le permetteranno di affrontare con successo il rilancio della Fondazione Monte dei Paschi e, attraverso essa, del principale Gruppo bancario della Toscana, di cui la nuova presidente conosce bene l’importanza strategica come attore-chiave per lo sviluppo economico e sociale dei nostri territori”.

Non meno importante la soddisfazione di tante donne imprenditrici e lavoratrici che, in tante zone d’Italia, guardano a questa nomina come ad un rinnovamento e ad un passo avanti nelle pari opportunità e nella meritocrazia.

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