Dalle Regioni

#Media4EU Innovazione a sostegno dei media e dell’Europa

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Secondo lo studio #Media4EU la stampa tradizionale ha risposto alla globalizzazione con un approccio troppo localista. Le soluzioni comprendono strategie per i media che affrontano la concorrenza di Google, Apple, Facebook, Amazon (GAFA), cooperazione transfrontaliera, e uno scambio di professionisti fra media di diverse regioni europee

Novità anche nel parallelismo fra la crisi dell’Unione Europea e quella dei media. A Christophe Leclercq, presidente e fondatore di EurActiv, il compito di illustrare le finalità del lavoro che lo ha portato in giro per tutta l’Europa al fine di raccogliere pareri di esperti di più di 30 media di 6 differenti nazioni. La ricerca presentata giovedì 8 giugno 2017 alle ore 11:15 presso la FIEG (via Piemonte 64 Roma) sarà discussa da Fabrizio Carotti (FIEG), Franco Siddi (OTM), Giacomo Mazzone (Eurovisioni), Giampiero Gramaglia (IAI), Sergio Boccadutri (Resp. Area Innovazione PD) ed il pubblico che è invitato ad intervenire.

Lo studio, risultato della cooperazione fra la Fondazione EurActiv e l’Università “Libre de Bruxelles” propone una visione europea su fake news e populismo, business models, Digital Single Market.

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I media, secondo lo studio, hanno risposto alla globalizzazione chiudendosi nel mercato locale, ecco perché dalla cooperazione possono nascere nuove prospettive di crescita. Alcuni hanno risposto al cambiamento soprattutto nel modello di business legato alla pubblicità con l’organizzazione di eventi e partnership inedite.

Unico modo per finanziare il giornalismo di qualità. Incertezze evidenti esistono su un eventuale coinvolgimento dell’Unione Europea quale attore per sostenere il cammino dei media e portarli fuori la crisi.

Una certezza però dallo studio esce: i media tradizionali devono cambiare radicalmente in modo da competere con le piattaforme social, solo in questo modo saranno capaci di opporsi alla propaganda populista. Non mancano pareri contrastanti come quelli di Günter Oettinger e Julia Reda sul copyrigh.

 

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