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Benzina: una legge per abbassare i prezzi del carburante

conferenza stampa carburante

Benzina: una legge per abbassare i prezzi del carburante

Libera la Benzina! Mettici la firma. È questo lo slogan ideato per la raccolta di cinquecentomila firme a sostegno della proposta di legge che rivoluziona il settore petrolifero con l’importante obiettivo di contenere i prezzi dei carburanti e rilanciare l’economia per “rimettere in moto” il paese

Abbassare il prezzo della benzina si può. Una nuova proposta di legge presentata da FEGICA CISL E FAIB Confesercenti, chiede una riforma radicale del settore che inciderebbe positivamente sui risparmi di famiglie e imprese.  Apertura del mercato, separazione dei ruoli all’interno della filiera, riduzione del vincolo di esclusiva, riduzione drastica delle accise: questi sono alcuni degli ingredienti che il nuovo disegno di legge – di iniziativa parlamentare con il sostegno del popolo – propone per ridurre il prezzo della benzina.

 

Il caro-benzina in Italia

Nel picco del luglio 2008, con un prezzo del petrolio di quasi 150 dollari al barile, pagavamo per la benzina 1,528 euro per litro; oggi ce ne chiedono altrettanti (precisamente 1,524), ma con il barile a 104 dollari (per il gasolio la differenza è trascurabile, 0,11 centesimi cioè da 1,52 a 1,41 euro per litro).
Tra manovre speculative e tassazione nazionale, che per imprese e cittadini è diventata una delle più pesanti in Europa, l’eccessivo costo dei carburanti rischia di travolgere il sistema Italia.
“Attualmente” dichiara Gianni Baratta, segretario confederale della Cisl, intervenuto alla presentazione, “abbiamo una delle percentuali più alte in Europa di imposte sulla benzina. Su 50 euro di benzina 26 euro sono tasse, fra accise e IVA, con un’incidenza sul prezzo finale del 53% circa.”
Esiste, inoltre, un automatismo di adeguamento del prezzo finale ogni qualvolta il prezzo del barile di petrolio sale, ma non esiste l’adeguamento in senso contrario, quando il prezzo del petrolio al barile scende nuovamente.
“Si sa, infatti, che lo Stato ha tre bacini da cui attingere per il proprio fabbisogno: i pensionati, i dipendenti della Pubblica Amministrazione e la benzina” continua Gianni Baratta. “Già oggi però ci potrebbero essere le condizioni per un abbassamento di 4 centesimi al litro delle accise che potrebbe significare, in termini di costi annui, un risparmio per famiglia di 500 euro”.

“Questa è una iniziativa per liberalizzare il settore” afferma Martino Landi, presidente di FAIB Confesercenti “e di una riforma si parla da molti anni, ma nulla è stato fatto fino ad ora e nonostante la situazione attuale di crisi nei paesi nord africani ha reso insostenibili i prezzi dei carburanti. Ancora una volta il governo non propone nulla di nuovo per affrontare la situazione”.

Il presidente della Fegica Cisl, Roberto Di Vincenzo, assicura che non è una riforma di una piccola categoria composta di 25.000 operatori, ma una riforma che offre da subito la diminuzione del prezzo industriale di 6 centesimi a cui chiediamo che il governo partecipi diminuendo di 4 centesimi l’accisa, visto che l’aliquota Iva non è trasformabile.  
“Però davanti alla completa sordità e mancanza di progetti in questo settore da parte del governo siamo costretti” dice Di Vincenzo “a prendere noi l’iniziativa e raccoglieremo 500.000 firme entro il 31 maggio; e se, oltretutto, le firme saranno un milione, i presidenti di Camera e Senato non potranno fare orecchie da mercante di fronte a una così vasta mobilitazione popolare”.

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