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Panificatori in Friuli Venezia Giulia

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Panificatori in Friuli Venezia Giulia

Un supporto dalla Regione alle piccole imprese che producono il pane, per affrontare la concorrenza estera e la crisi economica: l’Avviso Comune. Firmato dall’Unione regionale panificatori e operai dell’arte bianca del Friuli Venezia Giulia e le rappresentanze regionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil

Per le 450 aziende che impiegano 2.500 persone per la produzione del pane e altre 1.500 nell’indotto (dalle materie prime alla vendita), è stata stipulata un’intesa che ha i seguenti scopi: la costituzione di un’Ente bilaterale per la tutela e lo sviluppo del comparto; la creazione di una piattaforma contrattuale regionale condivisa che integri il contratto nazionale di lavoro; la costituzione di un Osservatorio regionale che proponga migliorie per l’imprenditoria.

Il motivo di tale intesa, denominata “Avviso comune”, è presto detto: la crisi e la concorrenza hanno provocato una riduzione del 24% delle imprese del settore e se non si corre ai ripari l’emorragia potrebbe continuare. La concorrenza è dovuta soprattutto alla provenienza estera di pane surgelato che viene venduto nei supermercati i quali completano la cottura e lo vendono caldo come fosse appena sfornato.

Il presidente dell’Unione regionale panificatori, Edvino Jerian, durante la presentazione dell’Avviso ha detto che “Si tratta di un documento storico perché unisce per la prima volta gli organismi di rappresentanza degli imprenditori e quelli dei collaboratori delle imprese, con lo scopo di presentare al Governo del Friuli Venezia Giulia la preoccupazione di tutti gli operatori per la crisi del nostro settore”.

Dal canto suo l’assessora regionale alle attività produttive, Federica Seganti, ha dichiarato che la Regione è al fianco dei panificatori, tanto è vero che all’interno del Disegno di Legge di riforma dell’artigianato, è stato inserita una disciplina apposita per il settore della panificazione. Una distinzione chiara deve essere quella fra pane surgelato e pane fresco allo scopo “di tutelare e valorizzare il lavoro dei panificatori per
difendere un prodotto che è parte integrante e salutare della nostra vita quotidiana”.

Un altro degli scopi dell’intesa comune è quella di individuare un percorso comune per programmare iniziative di formazione.
Insomma un passo avanti per aiutare quel gruppo di imprese che, come sottolinea Pierpaolo Guerra della UIL, “continuano tra mille difficoltà a produrre pane fresco”.

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