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Vino Barbera. Il Piemonte rilancia il settore

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Barbera d’Asti

Vino DOC dal 1970, è diventato DOCG nel 2008; viene prodotto sulle colline delle province di Asti e di Alessandria con uve Barbera, per il 90%, e con vitigni a bocca rossa non aromatici per il restante 10%.
Dal 2000 è possibile segnalare in quale sottozona è stato prodotto il vino Barbera d’Asti superiore: sono state pubblicamente individuate tre sottozone: Nizza, Tinella, Colli Astiani (o Astiano). Ne va fatta menzione sull’etichetta.
Ogni singolo vino prodotto nella relativa zona o sottozona è contraddistinto da un proprio “stile” che non varia naturalmente la qualità del prodotto.

Gli intenditori possono dunque assaporare vari e distinti  a seconda del proprio gusto personale.
Una differenza fondamentale è data dalla modalità di conservazione. Ci sono mosti che non subiscono passaggi nelle botti di legno allo scopo di non perdere le caratteristiche primarie; altri invece che vengono lasciati in botti di grandi dimensioni come vuole la tradizione; altri ancora che vengono passati in botticelle di rovere per fargli acquisire un retrogusto elegante più gradito al pubblico internazionale.
Occorre comunque considerare che dal punto di vista tradizionale, la Barbera nasce come vino da pasto, per tutti i giorni. Infatti, esso è stato (ed è) utilizzato con i piatti tipici della Regione: Bagna Cauda, selvaggina in casseruola, agnolotti al brasato, ecc..

Generalmente il vino Barbera è di color rosso rubino; nel tipo Superiore, il colore è però più scuro grazie ai maggiori tempi di invecchiamento; infatti con l’invecchiamento tende al granato.
Il profumo, intenso e persistente, è fruttato, con prevalenza di ciliegia e prugna. Se viene lasciato maturare nel legno sviluppa un profumo aggiunto di cannella e liquirizia. Il gusto è pieno e caldo, il sapore è asciutto e corposo.
La gradazione alcolica minima è di 12° e la Legge stabilisce che deve essere invecchiato per minimo 4 mesi a partire dal 1 novembre dell’anno di raccolta delle uve.
Se il vino è Barbera d’Asti Superiore, allora il minimo di invecchiamento sale a 14 mesi, di cui un minimo di 6 mesi all’interno di botti di legno. Un’ulteriore differenziazione c’è a seconda delle sottozone di produzione

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Differenze tra vini Barbera d’Asti superiore

Quando si parla di Barbera d’Asti Superiore “Nizza” si parla di un vino prodotto esattamente nei seguenti comuni: Agliano, Belveglio, Calamandrana, Castel Boglione, Castelnuovo Belbo, Castelnuovo Calcea, Castel Rocchero, Cortiglione, Incisa Scappacino, Mombaruzzo, Mombercelli, Nizza Monferrato, Vaglio serra, Vinchio, Bruno, Rocchetta Palafea, Mosca, San Marzano Oliveto.
Il titolo alcolometrico è più alto (13% vol.) e l’invecchiamento minimo è di 18 mesi (dal 1° gennaio successivo alla vendemmia) di cui 6 mesi in botti di legno. Il sapore del Nizza dopo l’invecchiamento può presentare così un lieve odore di legno.

Anche il Vino Barbera Superiore “Tinella” ha il 13% di titolo alcolometrico volumico e deve permanere per 6 mesi in botti di legno che gli danno il caratteristico sentore, solo che in totale l’invecchiamento deve essere di 24 mesi, a decorrere dal 1° ottobre dopo la vendemmia.
I Comuni nel territorio dei quali viene prodotto sono: Costogliole d’Asti, Calosso, Castagnole Lanze, Coazzolo, Isola d’Asti.

Infine, il vino Barbera d’Asti Superiore “Colli Astiani” o “Astiano” deve essere invecchiato minimo 24 mesi di cui 6 mesi in botte di legno ai quali però va aggiunto un affinamento in bottiglia di almeno 6 mesi.
Anche questa tipologia di vino ha il titolo alcolometrico del 13% vol.
I territori nei quali viene prodotto sono i seguenti: per il comune di Asti la circoscrizione Montemarzo e S.Marzanotto valle Tanaro, per il Comune di Isola d’Asti il territorio a sinistra della strada Asti – Montegrosso d’Asti e l’intero territorio dei comuni di Mongardino, Vigliano, Montegrosso d’Asti, Montaldo Scarampi, Rocca d’arazzo, Azzano.

Barbera del Monferrato

Il riconoscimento DOC arriva nel 2001, quello DOCG, per il vino Barbera Monferrato Superiore, nel 2008.
Viene prodotto nella provincia di Alessandria e in una parte di quella di Asti. Può definirsi DOCG il vino che viene invecchiato per minimo 14 mesi di cui 6 in botti di legno.
Il colore è rosso rubino, diventa granato con il passare del tempo. Il profumo è intenso, tendente all’etereo con il trascorrere del tempo. Il sapore è asciutto, corposo e dal gusto pieno.
Il titolo alcolometrico minimo e del 13% del volume.
La particolarità di questo vino trae origine proprio dal terreno in cui affondano le radici le viti, poiché quello delle colline su cui si coltivano è particolarmente ricco di limo, il ché dà all’uva quel colore intenso che contraddistinguerà il vino.
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Vi è una certa varietà in questi vini Barbera del Monferrato. Una di queste è, ad esempio, frizzante. Questa varietà permette che il vino si abbini con diversi tipi di cibo, in primis carne rossa e selvaggina, seguito dai formaggi.
Le caratteristiche organolettiche che lo differenziano stanno nel profumo. Sempre fruttato, gli aromi maggiormente intensi sono, oltre quelli della ciliegia caratteristica dell’intera produzione della Barbera, quelli di altri frutti rossi, fiori e, una volta invecchiato, vaniglia.
La temperatura alla quale va bevuto questo vino per conservare tutte le proprie caratteristiche allo stato ottimale è fra i 16 e i 18° C.

 

 

 

 

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