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Alleanza tra Regioni e Unioncamere per la crescita delle PMI

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Alleanza tra Regioni e Unioncamere per la crescita delle PMI

Per sostenere la micro, piccola e media impresa sul terreno dell’internazionalizzazione, Regioni e Camere di Commercio hanno avviato una collaborazione strategica

Grazie a questo accordo, le istituzioni hanno varato un piano strategico che individua gli strumenti da utilizzare per sostenere le tantissime piccole aziende che vogliono affrontare la sfida dell’export.

Obiettivo di questa intesa, spiega Gian Mario Spacca, presidente della Regione Marche e coordinatore della Commissione attività produttive e internazionalizzazione della Conferenza delle Regioni, “è di valorizzare ulteriormente l’impegno di Regioni e Camere di Commercio nell’affiancare le piccole aziende che intendono cimentarsi con la sfida dell’export. Vogliamo partire dalle micro e piccole imprese perché è questa la dimensione largamente prevalente nella realtà produttiva del nostro Paese. Pensiamo che la crescita debba coinvolgere proprio questo target, che trova nelle istituzioni pubbliche più prossime gli interlocutori
privilegiati. È una sfida molto importante, che punta anche a portare nell’ambito della Cabina di Regia nazionale un contributo del sistema territoriale meno frammentato e più efficace”.

Secondo il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, “quest’alleanza costituisce un’opportunità concreta per aiutare un numero sempre maggiore di imprese, soprattutto di piccole e piccolissime dimensioni, a varcare i confini nazionali. Oggi sono soltanto 211mila le imprese che fanno affari oltreconfine e di queste poco più di 10mila lo fanno stabilmente. Eppure, secondo i nostri dati, altre 70mila aziende sarebbero pronte ad affrontare la sfida dei mercati stranieri ma ancora non riescono a buttarsi nel mare aperto della competizione globale. Aiutare le prime a consolidare la presenza all’estero e le seconde a oltrepassare i confini nazionali è dunque un imperativo imprescindibile. E in questo senso il sodalizio
Regioni-Sistema camerale rende questo traguardo più vicino. Ma non solo. Inserisce un tassello importante per la definizione tra tutte le forze in campo di una strategia congiunta verso aree geografiche e settori di attività da promuovere”.

 

Per quanto riguarda gli strumenti individuati nel Piano, essi riguarderanno:

  • l’assistenza tecnica ed informativa alla micro, piccola e media impresa sul territorio grazie a una rete di sportelli informativi situati presso le Camere di Commercio e all’attivazione di punti di informazione in collaborazione con l’agenzia ICE su: mercati geografici, settori merceologici, procedure di esportazione, documentazione necessaria, aspetti fiscali, commerciali e legali, programmi di outgoing ed incoming, eventi fieristici, incentivi italiani ed esteri;
  • impegno delle Regioni ad avviare un percorso di razionalizzazione delle attività degli Sportelli regionali per l’internazionalizzazione (SPRINT) e sui mercati esteri mediante un’assistenza tecnica a sostegno delle micro, piccole medie imprese;
  • azioni di promozione o di attrazione degli investimenti promosse da Regioni e sistema camerale;
  • attività di formazione (Piano pluriennale regionale di formazione condiviso e cofinanziato da Regioni e Camere di Commercio con il coinvolgimento dell’Agenzia ICE e del sistema delle
  • Università locali, finalizzato ad ampliare e diffondere la cultura dell’internazionalizzazione);
  • Valorizzazione del territorio per l’attrazione degli investimenti esteri/marketing territoriale (tavolo regionale di lavoro comune per la selezione delle opportunità da proporre agli investitori esteri
  • sul territorio).
  • Sviluppo degli strumenti finanziari: Regioni ed Unioncamere si impegnano a selezionare e promuovere gli interventi di accesso al credito ritenuti più efficaci per favorire i processi di
  • internazionalizzazione;
  • Azioni di promozione della commercializzazione all’estero e in Italia: Regioni e Camere di Commercio individuano annualmente – in stretto raccordo con la Cabina di regia nazionale – qualificate e selezionate attività di sistema definendo contestualmente aree geografiche prioritarie, settori merceologici coinvolti, e risorse da investire;
  • Focus sul Sud e Fondi strutturali: verifica con le Regioni del Sud per realizzare apposite iniziative di sostegno – in stretta collaborazione con l’agenzia ICE e con il cosiddetto Piano Export Sud – per promuovere attività di internazionalizzazione con una riprogrammazione dell’utilizzo dei cosiddetti fondi strutturali.

 

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