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Donne e conciliazione famiglia lavoro nella celebrazione al Quirinale

napolitano quirinale 8 marzo 2012 022

 

Donne e conciliazione famiglia lavoro nella celebrazione al Quirinale

Lavoro e famiglia: conciliare si può. Questo il tema  scelto dal Quirinale per celebrare la Giornata della donna . Il Presidente Napolitano si sofferma su accesso e permanenza al lavoro, welfare familiare, sostegno da parte di istituzioni e famiglia, maternità.

Prima ancora, sul dramma delle violenze. Conferite le onorificenze a cinque mamme e professioniste e, per la prima volta in questa ricorrenza, ad un uomo, per i suoi studi  e pubblicazioni in materia.

Il tema conduttore della ricorrenza della Giornata internazionale della donna al Quirinale è di stretta attualità: la conciliazione tra lavoro e famiglia. Il Presidente Giorgio Napolitano, tuttavia,  ha preso le mosse da un fatto che sta a monte e che deve indurre a “ripartire dai fondamentali del discorso sulle minacce e sulle diminuzioni che la società ancora riserva all’universo delle donne”. Il riferimento è alla “furia omicida di uomini che, colpendo ciecamente le compagne e persino i figli, rivelano una visione proprietaria e distruttiva degli affetti”.

zannier quirinale 8 marzo 2012 004E’ giusto celebrare la Giornata della donna, ma di fare festa sarebbe meglio non parlare, afferma Santa Zannier, presidente della Commissione pari opportunità del Friuli Venezia Giulia e coordinatrice nazionale della Conferenza dei Presidenti delle Commissioni regionali per le pari opportunità .  “Gli ultimi dati sulla violenza femminile sono agghiaccianti” precisa Zannier. “Nel 2011 la media italiana è stata di una donna uccisa ogni tre giorni, senza parlare delle altre violenze, spesso sottostimate: in casa, sul lavoro, fisiche e psicologiche, verbali e di atteggiamento. C’è poco da stare allegri. La data dell’8 marzo, tra l’altro, fu scelta per ricordare la morte di operaie sul luogo di lavoro”.

In tutta Italia ci si comincia a mobilitare per ottenere l’introduzione della doppia preferenza di genere. In Campania è già legge dal 2009 e in altre regioni si sta provvedendo a raccogliere le firme per una petizione o per promuovere una legge di iniziativa popolare. “Non sarà facile” ha sottolineato Santa Zannier: “appena è partita la petizione nella nostra regione, alcuni consiglieri si sono risentiti. Non si tratta di una presa di posizione da parte delle donne, ma della rivendicazione di una rappresentanza democratica dei diversi pensieri.  Nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, su cinquantanove consiglieri solo tre sono donne. Con la doppia preferenza gli elettori possono dare un voto sia a una donna, sia a un uomo. La raccolta di firme non ha colore politico, ma è trasversale ad associazioni, partiti e sindacati. Una proposta parlamentare, inoltre, mira a introdurre questo sistema anche nei Comuni”.

La conciliazione tra lavoro e famiglia sembra essere un percorso ad ostacoli, eppure sono molte le donne che riescono nell’intento, grazie anche all’ausilio del coniuge, quando è collaborativo, dei familiari e del personale che aiuta nel difficile compito della conduzione familiare. Il Capo dello Stato ha posto l’accento sul ruolo dei nonni, delle istituzioni scolastiche – in modo particolare alle insegnanti della prima infanzia – e delle lavoratrici immigrate, la cui offerta di lavoro a basso costo permette alle famiglie italiane di delegare una parte dei lavori domestici e delle attività di cura dei bambini e degli anziani.

Il preconcetto culturale antifemminile – ha detto Elsa Fornero, ministra del Lavoro – può e deve cambiare a favore della non esclusione del padre dalla vita familiare e della non preclusione della madre dall’attività lavorativa. E’ stato constatato come i figli delle madri lavoratrici siano meno a rischio di povertà e riescano a conseguire migliori risultati scolastici. Sarebbe opportuno, secondo Elsa Fornero, distribuire il congedo parentale tra entrambi i genitori, come avviene in altri paesi; la famiglia e la maternità non devono essere causa di esclusione o di allontanamento, delle donne dalla vita lavorativa, il più delle volte permanente. La situazione attuale  vede la metà del mondo femminile al di fuori del lavoro e tale situazione è spesso dovuta all’incompatibilità tra famiglia e attività. La spesa pubblica a favore delle famiglie, nei paesi sviluppati, è mediamente alta; anche in questa chiave il ministro vorrebbe poter leggere la riforma delle pensioni che il Governo ha varato, che bisognerebbe considerare nel lungo periodo. La revisione del mercato del lavoro, inoltre, secondo il ministro potrebbe liberare potenziali energie che il paese non riesce a sfruttare.

persichetti quirinale 8 marzo 2012 007“Sul tema delle pensioni  e del lavoro al femminile si sono confrontate le donne del Lazio nel corso di un convegno da noi organizzato, che di recente ha dato il via ad una serie di eventi nell’ambito dell’iniziativa “L’Europa è per le donne”, promossa dall’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo  – dichiara la presidente della Consulta femminile del Lazio, Donatina Persichetti –Dagli interventi è emerso come le donne, a causa delle difficoltà d’ingresso e di mantenimento del lavoro, nonché degli importi bassi delle pensioni, siano oggi particolarmente esposte al rischio di povertà. L’ulteriore allungamento dell’età pensionistica, inoltre, impedisce loro di svolgere quei servizi di welfare che hanno sempre fatto da traino all’economia e allo sviluppo economico e sociale. Alla riforma delle pensioni  – ha concluso Persichetti – deve seguire l’impegno, da parte delle istituzioni, ad istituire servizi in grado di garantire la qualità della vita”.

“Conciliare si può” sottolinea Giorgio Napolitano: anche attraverso misure indirizzate a favorire la condivisione dei compiti familiari, come suggerito dal ministro Fornero, ma il Presidente afferma che “sui congedi dei padri si rilevano, ancora e soprattutto, resistenze culturali. La redistribuzione dei carichi di lavoro in famiglia passa attraverso un cambiamento culturale, una trasformazione lenta ma già avviata nel nostro paese, specie tra le giovani generazioni”.

Secondo Fornero occorrerebbe estendere alle società pubbliche la normativa sulla rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione, per rafforzare la presenza femminile. Inoltre, il ministro intende intervenire contro la pratica delle dimissioni in bianco, che colpisce gran parte delle lavoratrici.

“La dignità della donna è un valore sempre, non solo in questo giorno” precisa il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, che ricorda una frase di Ludovico Ariosto: Le donne son venute in eccellenza di ciascun’arte ove hanno posto cura. “Su questi aspetti abbiamo voluto riflettere con le scuole, con gli studenti e con gli insegnanti, convinti che la coscienza della parità dei diritti e dei doveri, e quindi della buona cittadinanza, nasca sui banchi di scuola”.

Onorificenze al merito di chi ce l’ha fatta e ha dimostrato che è possibile conciliare lavoro e famiglia, sono state consegnate dal Capo dello Stato ad alcune donne e – per la prima volta durante la celebrazione dell’8 marzo – anche ad un uomo. Donne che conciliano professioni impegnative nel campo scientifico, sportivo agonistico, della comunicazione, della letteratura, con il difficile mestiere di mamma. Elena Pasqualotto, caposala  del Policlinico universitario Campus Bio-Medico di Roma;  Claudia De Lillo, giornalista e blogger, per sua definizione “mamma elastica”, autrice dei libri “Nonsolomamma” e “Nonsolodue” (edizioni Tea); Natalia Valeeva, campionessa di tiro con l’arco della nazionale italiana, pluripremiata, di recente ha ottenuto la medaglia d’oro con la nazionale italiana e parteciperà alle Olimpiadi di Londra. Ed ancora: Benedetta Cibrario, scrittrice, vincitrice del Premio Campiello 2008 con il libro “Rossovermiglio” e autrice, tra l’altro, de “Lo scurnuso”, editi da Feltrinelli; Maria Grazia Comini, pediatra, ha fatto volontariato in Africa. Infine, Maurizio Ferrera, autore del libro edito da Mondadori “Il fattore D – Perché il lavoro delle donne farà crescere l’Italia”.                           

Daniela Delli Noci

 

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