La situazione delle retribuzioni
Divulgati dall’Istat i dati relativi alla situazione contrattuale e alle retribuzioni dei primi mesi del 2013. A fine febbraio 2013 i contratti collettivi nazionali in vigore corrispondono al 58,4% degli occupati dipendenti
Un aumento, seppur piccolo, è il primo dato rilevante sull’aspetto economico. Nel mese di febbraio le retribuzioni presentano una crescita dell’1,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Anche se rispetto a gennaio non sono aumentate (ma a gennaio lo erano rispetto a dicembre 2012 dello 0,5%).
Nel primo bimestre 2013 la retribuzione è quindi cresciuta complessivamente dell’1,4% rispetto al primo bimestre dell’anno precedente.
A crescere di più sono state le retribuzioni dei settori:
- – alimenti e bevande: +3,6%
- – tabacco: +3,6%
- – tessili, abbigliamento e lavorazioni pelli: +2,8%
- – pubblici esercizi e alberghi: +2,7%
Non aumentano invece stipendi e salari dei dipendenti del settore energia e petroli, telecomunicazioni e per quelli della Pubblica Amministrazione.
Di contratti scaduti, tra tutti quelli monitorati dall’indagine (74 contratti) ce ne sono quindici. Nel mese di gennaio è stato recepito quello della metalmeccanica, mentre a febbraio nessun accordo è scaduto né è stato recepito. Così a fine febbraio la quota dipendenti in attesa di rinnovo e del 41,6% rispetto al totale dell’economia, del 24,5% rispetto al solo settore privato.
Solitamente i lavoratori con contratto scaduto sono costretti ad attendere in media 27,4 mesi prima di vederselo rinnovare; 14,8 mesi invece se si conteggiano solo quelli dei dipendenti del settore privato.
Attualmente vi sono 47 contratti in attesa di rinnovo, di cui 15 relativi alla PA. In tutto l’attesa coinvolge 5,4 milioni di lavoratori, di cui 2,9 milioni impiegati pubblici.