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Il Mercato del lavoro in Veneto veneto

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Il Mercato del lavoro in Veneto

Tra 2008 e 2012 persi 7,8 punti di Pil, mentre il tasso di disoccupazione è quasi raddoppiato

Presentato di recente il 21esimo rapporto sul Mercato del Lavoro in Veneto. Il quadro che emerge è in linea con l’andamento nazionale, in calo totalmente del 2,4% nello scorso anno, all’interno di un contesto economico europeo dove solo Germania e Polonia hanno avuto una crescita positiva nel corso del 2012, rispettivamente con un +0,9% e un +2%.

Nel periodo che ha caratterizzato la crisi, tra 2008 e 2012, il territorio regionale del Veneto ha visto una perdita complessiva di 7,8 punti percentuali di Pil, con un andamento ondivago che ha portato un calo dell’8,2% tra 2008 e 2009, un recupero del 2,9% tra 2010 e 2011 – quando ci si azzardava a ipotizzare il termine della crisi – e una ricaduta del 2,3% nel 2012. Mentre per il 2013 si prevede una ulteriore perdita dell’1,2%.
Il tasso di occupazione era pari al 66,4% nel 2008, mentre nello scorso anno si è fermato al 65%. Quello femminile è rimasto sostanzialmente pari, passando dal 55,5% al 55% del 2012, soprattutto perché le donne sono occupate in settori meno colpiti dalla crisi, come quelli legati alla cura alla persona. Contestualmente il tasso di disoccupazione è cresciuto da 3,5% del 2008 al 6,6% del 2012 (considerando la disoccupazione con un’ottica di genere si passa dal 5,2% del 2008 al 7,8% del 2012).
Numericamente, sono 80mila i posti di lavoro persi in Veneto dall’inizio della crisi, 15mila dei quali solo tra marzo 2012 e marzo 2013, mentre 250mila persone in tutto hanno ricevuto una forma di sostegno al reddito che sarà sempre più difficile garantire per il futuro.
I settori più colpiti e più deboli sono in questa fase le costruzioni, il manifatturiero (soprattutto meccanico, legno arredo e il sistema moda, la logistica e i trasporti. Globalmente, dal 2009, oltre 5.000 imprese sono state coinvolte in  procedure di crisi formali.

“È sempre più urgente ragionare in modo diverso: è possibile che non ci saranno più sussidi o ammortizzatori sociali sufficienti a dare nuovi posti di lavoro. Per questo dobbiamo rivolgerci a quelle aziende che localmente rappresentano modelli virtuosi per il territorio, come Texa, Luxottica o Bresolin” ha detto Elena Donazzan, Assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Veneto nel corso della presentazione del 21esimo rapporto sul Mercato del Lavoro. “Modelli da prendere a esempio perché le loro performaces positive sono fortemente legate alla responsabilità sociale e alle buone pratiche, perché concordano con i lavoratori servizi alle famiglie, stages, borse di studio per i figli e quant’altro. Insomma un welfare aziendale che faccia sentire il dipendente appartenente all’impresa. In questa direzione, va ripensato tutto il sistema del mercato del lavoro a partire dalle più innovative e responsabili esperienze dei nostri migliori imprenditori. Quando la crisi si fa dura dobbiamo usare creatività e responsabilità ed insieme si può vincere”.

Tra le priorità dell’amministrazione regionale veneta per favorire ripresa e occupazione, l’attenzione al capitolo “formazione” per quanto riguarda i giovani e l’attività volta al ricollocamento degli over50 con figli a carico, che rappresentano le categorie più fragili del mercato del lavoro.

Agnese Fedeli

Allegati

pdf XXI Rapporto MdL Veneto_28062013 definitive.pdf

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