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Violenza di genere e femminicidio in Toscana

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Violenza di genere e femminicidio in Toscana

Più di 5 donne al giorno, in media, si sono rivolte ai Cetri antiviolenza e ai consultori della regione dal 2009 al 2013. I dati del rapporto 2013

Sono donne adulte, di età compresa tra i 30 e i 49 anni, hanno normalmente un buon titolo di studio ed un impiego fisso, spesso da impiegate o da libere professioniste. In quattro casi su dieci si tratta di donne sposate. Sono le donne italiane che si rivolgono a Centri antiviolenza e ai consultori della Toscana per denunciare di aver subito episodi di violenza di genere.

 

In quattro anni, dal 1° luglio 2009 al 30 giugno 2013, si sono rivolte ai 20 Centri antiviolenza toscani oltre 8mila donne, 8.218 per la precisione, ossia più di cinque al giorno.
Il numero delle donne che hanno chiesto aiuto ad un Centro antiviolenza è andato a crescere negli anni: erano 1.725 tra il 2009 e il 2010, sono diventate 2.424 nel corso dell’ultimo anno. I numeri arrivano dal “V Rapporto sulle violenza di genere in Toscana”, appena pubblicato dall’amministrazione regionale. Dati che da una parte preoccupano, perché dimostrano una crescente dose di violenza nei rapporti e negli atteggiamenti degli uomini nei confronti delle donne, ma che dall’altra possono dare coraggio a chi ha subito un episodio di violenza e non ha la forza di denunciare. Avere un aiuto è possibile: bisogna però avere il coraggio di uscire e rivolgersi ad enti e istituzioni. In Toscana, per esempio, ci sono 20 Centri antiviolenza, 53 sportelli di ascolto e 10 case rifugio.

Abbiamo intervistato Valentina Pedani, ricercatrice che, insieme ad altri, ha realizzato lo studio che alleghiamo in integrale in chiusura di articolo.


Ascolta qui l’intervista audio


dati-violenza-in-ToscanaTra i dati che emergono dallo studio c’è la continua ascesa dei casi di violenza contro le donne italiane, che rappresentano il 69% del campione, rispetto al 31% delle donne straniere. Se le italiane che si sono rivolte ai Centri antiviolenza regionali sono persone adulte e spesso autonome anche professionalmente, diversa è la casistica relativa alle donne che arrivano da altri Paesi: per la maggior parte non arrivano ad avere 40 anni, dichiarano di non avere un’occupazione stabile, quasi 6 su 10 sono sposate e il 43% convive ma non ha un proprio reddito fisso.
Il tipo di violenza denunciata è nell’81% dei casi di tipo psicologico, nel 63% fisico, nel 27% economico. A seguire, nel 15% dei casi si tratta di stalking, per l’8% è violenza sessuale, nel 4% molestia sessuale e nell’1% dei casi è mobbing.
Le dichiarazioni delle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza confermano un ulteriore dato opprimente quando si pensa alla violenza di genere: nella maggior parte dei casi, l’aggressore non solo è una persona conosciuta, ma in 6 episodi su 10 è il partner e in 2 casi su 10 è l’ex partner. Volti che hanno amato, accarezzato e sostenuto, in passato, quelle che oggi sono diventate le loro vittime.

identikit-aggressoreE tra gli elementi che ulteriormente deprimono e annichiliscono troviamo anche il fatto che nel 61% dei casi un minore assiste all’episodio di violenza contro una donna. In questo caso l’uomo si macchia di una doppia, gravissima colpa: violenza contro una donna, spesso quella con la quale ha condiviso diversi anni della propria vita, e violenza contro un bambino. Dal 1 luglio 2010 al 30 giugno 2013 quasi 6 mila ragazzi hanno visto le proprie madri vittime di un sopruso consumato soprattutto tra le mura domestiche. Di questi, 4.322 sono minorenni.

pdf V Rapporto Violenza di genere in Toscana.pdf

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