Laura Boldrini, Presidente della Camera dei deputati, è intervenuta in occasione della Conferenza “Al sicuro dalla paura, al sicuro dalla violenza – l’entrata in vigore della convenzione di Istanbul” tenutasi a Roma nell’Aula dei Gruppi parlamentari a Palazzo Montecitorio. L’iniziativa – promossa dalla Camera dei Deputati con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e con il Consiglio d’Europa – è stata interamente dedicato all’entrata in vigore della Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica
di Noemi Roccatani
La Boldrini, nel corso del suo indirizzo di saluto alla conferenza, ha ricordato “L’Italia è stato primo paese fondatore del Consiglio d’Europa e dell’Unione europea a ratificare la convenzione di Istanbul. Lo dico con orgoglio, questo è stato il primo atto ratificato da questo Parlamento”. Dopo anni di impegno e a seguito della creazione di una rete di parlamentari e di una vasta campagna 2006-2008, il Consiglio d’Europa ha dato concretezza alla sua azione con l’adozione della Convenzione sulla prevenzione e lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, aperta alla firma a Istanbul l’11 maggio 2011.
La violenza contro le donne, che comprende reati che hanno un impatto sproporzionato sulle donne, come la violenza sessuale, lo stupro e la violenza ‘domestica’, rappresenta una violazione dei diritti fondamentali delle donne in termini di dignità, parità e accesso alla giustizia. “La Convenzione di Istanbul è uno strumento fortemente innovativo, che definisce la violenza contro le donne – tutte le violenze, comprese quelle di natura psicologica – come una violazione dei diritti umani”, ha sottolineato la presidente Boldrini “L’entrata in vigore della Convenzione di Istanbul è un passaggio storico, eccezionale, che dobbiamo valorizzare. Non più un fatto privato, dunque, da nascondere tra le mura domestiche o di cui tacere se viene perpetrato fuori di casa. Tutto questo fa parte del passato”, ha aggiunto. “Violenze che, oltre ad essere eticamente inaccettabili, hanno un impatto enorme, in termini sociali, ovviamente, ma anche economici”, ha rimarcato ancora la presidente Boldrini. “In Europa ne restano vittime una donna su tre ed i costi per le spese sanitarie, sociali e per l’apparato di sicurezza e giudiziario sono enormi – ha spiegato – Vorremmo spendere questi soldi diversamente”. Il costo finanziario della violenza sulle donne è elevato, ed è stimato a 34 miliardi di euro all’anno nei paesi membri del Consiglio d’Europa, ossia a 555 pro capite. Anche per questo e’ dunque imperativo utilizzare tutti i mezzi a disposizione per mettere fine a questo fenomeno, agendo in maniera strategica, coordinata e sinergica, come indicato proprio nella Convenzione di Istanbul”.
Con la ratifica della Convenzione, i governi si sono assunti l’obbligo di modificare i loro ordinamenti giuridici, di adottare politiche e assegnare risorse, con l’obiettivo di imporre una tolleranza zero in materia di violenza di genere e di violenza domestica; i loro obblighi comprendono: prevenzione, protezione, perseguimento penale degli autori delle violenze e politiche globali. La Boldrini chiude e lancia un appello “La violenza sulle donne non è un fenomeno ineludibile. È un prodotto culturale, insieme possiamo sconfiggerlo”.
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