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Future Forum promuove la cultura del mutamento

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future-forum-rassegnaOltre 100 appuntamenti tra Udine e Napoli per parlare di futuro e innovazione, visioni e previsioni sulle società

Future Forum approda quest’anno su due programmi paralleli: uno a Udine (dal 22 ottobre al 15 novembre) e uno a Napoli (dal 22 al 28 ottobre). Il Forum internazionale, dedicato alla cultura dell’innovazione e agli scenari futuri e si avvale della collaborazione dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo in Europa), del Copenhagen Institute for Futures Studies, del Center for Houston’s Future e delle maggiori Università e Istituzioni internazionali, a Udine insieme a Comune di Udine e Regione Friuli Venezia Giulia; a Napoli con il Forum Universale delle Culture, nel cui programma si inserisce l’edizione napoletana del Future Forum. 

Partito il 21 ottobre da Udine (fino al 15 novembre), l’agenda del futuro del Future Forum proseguirà in contemporanea a Napoli dal 22 al 28 ottobre.

Un’idea nata due anni fa, dopo un’analisi del mondo imprenditoriale friuliano. Spiega il manager del progetto, Renato Quaglia, 53 anni: “Future Forum presenta approfondimenti sui temi del lavoro e impresa, scenari di futuro, sul concetto di città, una riflessione su salute e scienza, turismo e industrie creative, sulla trasmissione dei saperi nell’era digitale. Stiamo facendo un lavoro di promozione che cerca di offrirsi come strumento per l’impresa, la società, per il mondo della formazione. Non un forum inteso come rassegna, ma un forum che propone strumenti da utilizzare”.

Nelle due città saranno presentate le ricerche, le scoperte, le esperienze, i cambiamenti che si prevede modificheranno la nostra vita nel prossimo ventennio. Come cambieranno lavoro, economia, saperi ed etica, tecnologia e trasferimento tecnologico, sanità e salute, gusti e alimentazione, città, turismo? Le imprese e l’economia delle popolazioni immigrate nelle nostre città per quanto rimarranno economie extranazionali, estranee alla produzione del PIL locale e nazionale? E, prima di tutto, come si studia il futuro? Le future leadership nazionali saranno realmente multietniche? E come si formerà la classe dirigente multirazziale del futuro? Tutto è periferia di qualcos’altro o esistono dei centri e delle periferie? Sono queste alcune delle domande da cui si snoderà la riflessione del Future Forum.
Saranno offerti, da laboratori e centri di ricerca, uno sguardo e una riflessione collettiva sul futuro, che il cuore del nord-est produttivo e la capitale del Mezzogiorno hanno richiesto ai più importanti e autorevoli studiosi ed esperti internazionali e italiani, chiamati a confrontarsi in più di cento dibattiti, conferenze, workshop, case-history dal mondo, nelle sale del Teatro San Carlo a Napoli e del Palazzo della Camera di Commercio a Udine.
“Un’iniziativa che può dare un importante supporto alle imprese – ha  spiegato Giovanni Da Pozzo, presidente della Camera di Commercio di Udine – perche’ in un momento di difficolta’, quello che stiamo attraversando, guardare agli scenari futuri del mondo del welfare, dell’economia, della societa’, a livello planetario, aiuta a costruire prospettive in termini di innovazione e di cambiamento. solo con questo sguardo
– ha proseguito – l’Italia, la provincia di Udine e la regione possano aspirare a essere competitive su scala globale”.

Daniele Pitteri, commissario della Fondazione Forum Universale delle Culture, in merito alla sinergia tra Udine e Napoli, ha dichiarato: “In questi mesi, a Napoli, stiamo esplorando le culture contemporanee alla ricerca di strade capaci di accompagnare la città verso il futuro. In tal senso il Future Forum costituisce un’occasione felice per costruire reti e per determinare opportunità nuove di crescita e di sviluppo”. (N.R.)

Il programma completo della seconda edizione di Future Forum

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