L’agricoltura si dimostra capace di offrire prospettive di lavoro sia a chi vuole intraprendere con idee innovative sia chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea. I risultati dello studio di Coldiretti e le nuove opportunità
Gli under 35 occupati nel settore agricolo sono aumentati nel primo trimestre 2015 del 12%. Un incremento record che ha permesso di trainare l’intera occupazione generale del settore agricolo del 6,2%: si tratta di un vero boom, poiché questo aumento è di ben 10 volte superiore al valore medio totale dell’intera economia nel primo trimestre dell’anno.
I dati sono stati divulgati in occasione dell’Assemblea della Coldiretti tenutosi presso Expo Milano il 18 luglio.
Più di due giovani su 3 (il 68%) desidera lavorare d’estate in campagna, partecipando alla raccolta della frutta o in autunno alla vendemmia. Nel corso di questa estate si stima che quasi 200 mila giovani possano trovare lavoro in agricoltura tanto più che ai loro desideri si somma la possibilità concreta di essere remunerati – dal 1° giugno al 30 settembre – con i voucher se hanno tra i 16 e i 25 anni e sono iscritti ad un ciclo di studi.
I buoni lavoro comprendono la copertura assicurativa e previdenziale e non sono soggetti a ritenute fiscali, pertanto rappresentano uno strumento che offre interessanti opportunità anche per i cassa integrati e i pensionati che vogliono integrare il proprio reddito e non sono diretti esclusivamente ai giovani studenti.
Proprio per favorire l’incontro tra domanda offerta di lavoro in questo settore, la Coldiretti ha varato la prima banca dati, dal suggestivo nome Jobincountry, autorizzata dal Ministero del Lavoro. Vi sono iscritte le aziende agricole che assumono e vi possono accedere i giovani italiani che sono interessati a lavorare in campagna, anche solo durante la pausa scolastica.
Il Presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, ha sottolineato che “Nell’agroalimentare in Italia trovano opportunità di occupazione quasi 1,6 milioni di unità lavorative delle quali circa 1,2 milioni in agricoltura e poco più di 400mila nell’industria alimentare. L’importanza di tutelare e promuovere il lavoro lungo tutta la filiera dove il settore agricolo rappresenta di gran lunga lo zoccolo duro”.
(D.M.)