Diritti

Vertenza “Laboratorio Sud – Idee per il Paese”

rapporto Svimez

Domenica 6 settembre prende il via l’iniziativa della CGIL per riaffermare la necessità di una strategia nazionale per il Mezzogiorno che coniughi sviluppo, crescita, innovazione, lavoro e diritti. Una vertenza nazionale

La prima occasione per confrontarsi con i Presidenti delle Regioni del Sud in vista dell’avvio della vertenza vera e propria sarà l’incontro a Potenza, il 6 settembre alle 18,00, in Piazza Don Bosco, con il Segretario generale della CGIL Susanna Camusso e i presidenti delle 8 Regioni del Sud. I Presidenti sono stati invitati al dibattito che rappresenta dunque il lancio della vertenza nazionale, articolata in varie tappe in ciascuna delle quali si affronterà un tema sul quale secondo la confederazione sindacale è urgente intervenire.
Tra questi citiamo: i servizi ai cittadini come condizione per la coesione economica e sociale; l’istruzione, la formazione, l’innovazione e la ricerca, con particolare attenzione alle università meridionali; il rilancio della politica industriale e di quella per la mobilità; le infrastrutture e la logistica.

“Questi sono solo alcuni dei temi che la confederazione di corso d’Italia intende porre con forza all’attenzione della politica e del Governo nazionale” spiega Gianna Fracassi, segretaria confederale della Cgil. Il tutto è partito dall’analisi del rapporto SVIMEZ (associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) sull’economia del Sud Italia, che conferma “il quadro allarmante fotografato dall’istituto e da altre autorevoli fonti negli ultimi mesi, ma preoccupa l’esistenza di un’altra costante: l’inerzia del Governo. Non si può più aspettare. Dopo sette anni crisi il PIL del Sud del Paese si è ridotto di quasi 13 punti percentuali, con una perdita in termini occupazionali di oltre 575.000 unità, e gli effetti si sono riverberati nel calo dei consumi e nell’aumento dei livelli di povertà. Serve una politica attiva di sviluppo, come abbiamo più volte ricordato, una strategia nazionale che costituisca anche coordinamento delle politiche regionali, selezionando temi e priorità”.

La vertenza nazionale “Laboratorio Sud – Idee per il Paese” non trascurerà la dimensione europea e il ruolo “che possiamo svolgere nell’area mediterranea: dal rilancio delle politiche industriali alla mobilità delle persone e delle cose, dall’istruzione e formazione, con un’attenzione alle università del Mezzogiorno, ai servizi ai cittadini come condizione per la coesione economica e sociale”.

Il Rapporto Svimez parla in particolare di “un Paese diviso e diseguale, dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento: nel 2014 per il settimo anno consecutivo il Pil del Mezzogiorno è ancora negativo (-1,3%); il divario di Pil pro capite è tornato ai livelli di 15 anni fa; negli anni di crisi 2008-2014 i consumi delle famiglie meridionali sono crollati quasi del 13% e gli investimenti nell’industria in senso stretto addirittura del 59%; nel 2014 quasi il 62% dei meridionali guadagna meno di 12mila euro annui, contro il 28,5% del Centro-Nord.

(D.M.)

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