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La dodicesima conferenza nazionale di statistica

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Si è conclusa la Dodicesima Conferenza nazionale di statistica, il tradizionale appuntamento che mette a confronto produttori e utilizzatori di dati, società civile e istituzioni
Il programma dei lavori è stato fitto di incontri e ha visto la partecipazione in qualità di relatori di rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico, dei media.
La Conferenza è stata anche l’occasione per una molteplicità di incontri bilaterali e multilaterali e la creazione e il consolidamento di reti di persone e di interessi. Dal punto di vista dei contenuti gli incontri si sono incentrati su due macro tematiche: domanda e offerta di informazione statistica; consolidamento del presente/progettazione del futuro. Grande attenzione è stata inoltre posta ad argomenti sui quali la sensibilità dei cittadini è più alta – dalla corruzione ai rifugiati/richiedenti asilo – ai rapporti della statistica ufficiale con la società civile e all’interazione con gli utenti, all’innovazione – che scaturisce dagli open data – fino al tema della misurazione del benessere, oggetto quest’anno di una traccia del tema di maturità.

Nella sua relazione conclusiva, il presidente dell’Istat Giorgio Alleva ha ripercorso i momenti salienti della “tre giorni della statistica”, sottolineando in primo luogo il contesto di grandi trasformazioni per la statistica ufficiale in cui si è svolta la Dodicesima Conferenza. Il programma di modernizzazione della produzione statistica, avviato di recente dall’Istat, è strettamente connesso alla riforma dell’intero Sistema statistico nazionale, su cui l’Istat ha formulato una proposta che dovrà essere condivisa con gli attori principali del sistema e approvata a livello politico. “Il grande successo di partecipazione alla Conferenza credo dipenda anche dalla consapevolezza della necessità e dell’avvio di questo processo”. Alleva si è poi soffermato sulla rilevanza dell’informazione statistica: “la statistica ufficiale deve essere in grado di decifrare precocemente i segnali “deboli” che provengono dalle dinamiche economiche e sociali, valutarne la rilevanza attraverso una continua interazione con gli stakeholder, mettere in campo con tempestività misurazioni adeguate a tracciare i percorsi evolutivi di un Paese in continua trasformazione”.

Un altro aspetto al centro del dibattito in questi giorni, ripreso dal Presidente Alleva nel suo intervento di chiusura, è stato quello della utilizzabilità dei dati, che si ricollega direttamente al tema degli open data e alla possibilità – grazie anche alle tecnologie – di agevolare la produzione di informazione statistica da parte di soggetti fuori dal perimetro della statistica ufficiale. “È una questione ovviamente molto delicata e non consente facili scorciatoie” ha affermato Alleva. “I rischi sono evidenti, e vanno da quello della scarsa qualità a quello delle possibili distorsioni o dell’uso strumentale. L’uso distorto dei dati è strettamente correlato anche al tema della cultura statistica, che è di assoluto rilievo soprattutto per le nuove generazioni”.

Infine, qualche numero sulla conferenza: 55 ore di lavori, 54 temi di discussione, oltre 200 relatori e più di 100 poster scientifici. Le presenze sono state circa 1.600, alle quali vanno aggiunti coloro che hanno seguito gli eventi attraverso le 8 ore di streaming delle sessioni plenarie, le 5 di webinair e il canale Twitter dell’Istat (@istat_it), con la pubblicazione di oltre 80 tweet.

La registrazione di tutti gli eventi svolti è sul canale Youtube dell’Istat, raggiungibile dalla sezione dedicata alla Conferenza sul sito istituzionale. Nella stessa sezione è possibile visualizzare le 40 interviste ai principali attori della conferenza e consultare la documentazione disponibile delle diverse sessioni di lavoro. Questo è il link.

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