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Le donne guadagnano meno degli uomini. Nel lavoro la parità dei diritti è lontana

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Le donne guadagnano meno degli uomini: il rapporto Istat sulle differenze dei salari nel settore privato dimostra che il ben noto tetto di cristallo continua a essere infrangibile

Parità di genere ancora lontana in campo lavorativo, visto che le donne guadagnano meno degli uomini e vengono pagate in media il 12,2% rispetto ai colleghi maschi (a parità di livello, ruoli, titolo di studio e competenze) con punte di differenziale che arrivano al 28%. In pratica un uomo viene pagato 14,8 euro l’ora mentre una donna solo 13 euro.

Questa discriminazione al ribasso persiste in quasi tutti i settori di attività. Uniche eccezioni: il settore delle costruzioni, delle estrazioni dei minerali e del trasporto e magazzinaggio ma solo perché le donne qui sono in numero ridotto ed essendo occupate in posizioni impiegatizie hanno retribuzioni più elevate rispetto a quelle operaie, occupate in prevalenza da uomini.
Dove invece le differenze sono più elevate è il settore delle attività finanziarie, dove gli uomini guadagnano il 28% in più delle donne pur avendo lo stesso impiego.

Il GPG (Gender Pay Gap – differenza di pagamento per genere), indicatore utilizzato a livello europeo, ci pone all’ultimo posto in Europa.

Purtroppo le note di demerito per il nostro Paese in quanto a parità di diritti non finiscono qui, visto che all’aumentare del livello di istruzione dovrebbe crescere anche la retribuzione ma invece cresce anche lo svantaggio retributivo per le donne. Ciò significa che per chi ha una laurea (e oltre) la retribuzione oraria delle donne è di 16,1 euro, mentre quella degli uomini è di 23,2 euro. In pratica tra donne e uomini laureati la differenza di pagamento è del 30,6%: un’enormità! E equivale a dire che in Italia si pensa che la laurea di un uomo valga molto di più (quasi un terzo di più) di quella di una donna. Ed è una vergogna, soprattutto considerando il fatto che le donne escono dall’università con un numero superiore di titoli e con una votazione decisamente maggiore rispetto a quella maschile.

Anche se le donne riescono ad arrivare alla dirigenza – cosa molto difficile in Italia per via del famoso tetto di cristallo – prendono di stipendio molto meno di un uomo. Un dirigente infatti percepisce oltre il 50% in più di una dirigente.

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