Lavoro e tecnologia al centro dell’edizione 2018 del Festival dell’Economia che si terrà a Trento dal 31 maggio al 3 giugno
Le tecnologie aiuteranno ad arricchirci o produrranno riduzione di posti di lavoro? Cosa ci resterà da fare quando saranno le macchine a lavorare e guadagnare? Questi alcuni degli interrogativi che verranno affrontati al Festival dell’economia 2018, che si terrà dal 31 maggio al 3 giugno a Trento. La XIII edizione della kermesse, dedicata a “Lavoro e tecnologia”, è stata presentata lo scorso 18 aprile a Roma nella sede della Casa editrice Laterza, dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, dall’editore Giuseppe Laterza, dal rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, dal presidente dell’Università di Trento, Innocenzo Cipolletta, e dal direttore scientifico del Festival, Tito Boeri.
Il Festival dell’economia
Ai panel di discussione interverranno scienziati, economisti e appassionati di tutto il mondo per dare vita a un dibattito stimolante cercando di capire se l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie possono sostituire il lavoro dell’uomo.
Tra i protagonisti, cui è affidato il compito di dare concretezza a questi temi, gli economisti Richard Freeman dell’Università di Harvard, Joel Mokyr della Northwestern University, Alan Kruger della Princeton University, Richard Baldwin, direttore del CEPR (Centro di politica economica di Londra), il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’istituto italiano di Tecnologia, il filosofo Gino Roncaglia e il vicepresidente della Commissione europea Franciscus Timmermans.
Riflessioni dei protagonisti al Festival
Il successo del Festival dell’economia in questi anni è stato quello di aver consentito ai decisori di trarre nuovi spunti di riflessione. “L’edizione 2018” ha sostenuto Ugo Rossi “coniuga il rigore scientifico con quello dell’accoglienza, non solo per i contenuti ma per il luogo in cui si svolge. Un momento di approfondimento, aperto e accessibile, su temi complessi, in un’epoca in cui tutto si consuma velocemente, per fermarsi e riflettere”.
“Unire lavoro e tecnologia” ha aggiunto “porta con sé enormi preoccupazioni da un punto di vista quantitativo e qualitativo, ma anche stimoli per scoprire se la tecnologia sarà in grado di creare nuove traiettorie occupazionali sullo sviluppo del territorio. L’intelligenza artificiale, oltre a cambiare mestieri e competenze con maggiore velocità, trasforma i contenuti dell’insegnamento, la formazione e apprendimento”. “In una società in cui l’informazione è accessibile in tempo reale, il Festival è un’occasione per discutere sui temi della collettività e comprendere se la tecnologia, e la trasformazione del mercato del lavoro, sono questioni che ci riguardano direttamente”.
“I nostri territori” ha concluso Collini “possiedono grande autonomia e ciò permette di adottare politiche mirate e sistemi di welfare personalizzati secondo le esigenze del territorio”.
Innocenzo Cipolletta ha spiegato che “dopo aver toccato i temi delle tasse e dell’immigrazione, la terza ondata di populismo potrebbe rivolgersi verso le macchine e l’automazione, responsabili della distruzione di posti di lavoro. Se non ci attrezziamo a gestire questi fenomeni, cercando di capire come si costruiscono nuove opportunità di lavoro” ha commentato “il rischio è che qualcuno insinui la necessità di arrestare lo sviluppo”.
“Poiché non esiste una ricetta unica” ha concluso Cipolletta “sarà opportuno riflettere sulle politiche di redistribuzione dei redditi attraverso un aumento dei servizi pubblici con l’adozione di politiche fiscali e regimi tariffari mirati”.
Le opinioni del direttore scientifico del Festival dell’economia
Tito Boeri, direttore scientifico del Festival, ha sostenuto che il progresso tecnologico è necessario per conquistare “tempi di vita” nella longevità e raggiungere una migliore qualità di vita in età avanzata. “Il tema di quest’anno Lavoro e Tecnologia” ha spiegato “è un tema intorno al quale si giocano le prospettive di crescita dell’economia mondiale per evitare che sopraggiunga una stagnazione secolare come alcuni hanno predetto. La tecnologia se da un lato consente l’uscita dallo ‘stallo’ economico e da pesanti forme di recessione, dall’altro pone interrogativi sul governo del cambiamento: chi lo gestisce e in quale direzione deve andare? Si cercherà di comprendere” ha affermato Boeri “chi può condizionare il progresso, chi si appropria dei frutti, intesi in senso di produttività, del progresso tecnologico e chi possiede i diritti di proprietà sulle nuove tecnologie e sui robot. Come rendere partecipi i lavoratori ai processi decisionali e come rilanciare l’azione protettiva dei sindacati”.
“Da una parte” ha spiegato Boeri “è possibile spingere dal lato fiscale, dall’altra occorre incentivare i lavoratori a detenere quote di capitale con una presenza più attiva agli utili dell’impresa, sostenere una maggiore partecipazione ai fondi pensione o investire nella robotica”.
L’attuale progresso tecnologico ha caratteristiche molto diverse rispetto al passato: “se i processi industriali avevano abbattuto le distanze nello scambio dei beni, causando forme di agglomerazione, oggi oltre a condurre una maggiore circolazione di idee, possono avere effetti distributivi negativi nei paesi avanzati”.
Al Festival dell’Economia viene affrontata anche l’annosa questione delle piattaforme digitali, generatrici di forme di lavoro alternative, e della Gig economy, il mondo dei lavoretti mascherati da lavoro autonomo. “Se da una parte” ha spiegato Boeri “possono essere utili per promuovere la partecipazione di lavoratori in settori marginali nel mercato del lavoro, dall’altro portano con sé effetti distributivi che i nostri sistemi di protezione sociale non sembrano ancora in grado di gestire”.
I lavori alternativi – ha sottolineato Boeri – sono stati introdotti con l’obiettivo di contenere i costi sociali delle fluttuazioni cicliche, inadeguati ad affrontare problemi strutturali di lungo periodo, come quelli legati al futuro di chi di colpo ha visto il proprio capitale umano deprezzarsi gradualmente.
Programma degli eventi del Festival dell’economia 2018
Giovedì 31 maggio
• Conferenza di apertura di Richard Freeman dell’Università di Harvard, dal titolo “robot mania” che insieme a Tito Boeri avvierà il ragionamento sul tema “Tecnologia e lavoro”.
• Richard Baldwin affronterà il tema dal titolo “la globalizzazione ieri, oggi e domani”.
Venerdì 1° giugno
• Joel Mokyr della Northwestern University, affronterà l’argomento sul rapporto fra la stagnazione economica ed il progresso tecnologico, mentre Barry Eichengreen dell’Università di Berkeley, indagherà i rapporti fra populismo e insicurezza economica.
• Il fisico Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto italiano di Tecnologia, proporrà una suggestiva intervista ad un robot.
• Evgeny Morozov, analizzerà la guerra fra le imprese americane e quelle cinesi per lo sfruttamento delle nuove tecnologie.
• Alan Kruger della Princeton University e il primo vicepresidente della Commissione europea Franciscus Timmermans, interverranno sui cambiamenti che le tecnologie hanno apportato sul nostro modo di lavorare.
• Chiara Burberi, Gianna Martinengo, Fiorella Operto, e Monica Parrella affronteranno il tema “Genere, scienza e tecnologia”. Saranno presentati dati ed esperienze a livello nazionale, per gli stereotipi di genere nelle STEM. Quali iniziative mirate per avvicinare le ragazze al coding e alla partecipazione all’ICT e alla robotica.
• La Fondazione Bracco affronterà il tema “Donne che pensano i robot e disegnano l’economia” con il progetto 100esperte.it.
• Gianni Toniolo della Luiss School of European Political Economy, parlerà delle “Tecnologie ed emancipazione femminile”.
Sabato 2 giugno
• Philip McCann dell’Università di Sheffield, affronterà gli impatti sui territori dei cambiamenti tecnologici.
• Imran Rasul dell’University College di Londra, parlerà di giustizia e discriminazione etnica.
• Federico Rampini terrà una conferenza sull’America di Trump, dalla Silicon Valley alla Rust Belt.
• Remo Bodei rifletterà su cosa succede alla coscienza degli individui quando facoltà umane essenziali come l’intelligenza e la decisione si trasferiscono alle macchine.
• Mauro Calise, Andrea Gavosto e Gino Roncaglia si confronteranno su come la tecnologia stia cambiando la didattica a scuola e all’università.
• Diego Piacentini membro dell’executive team di Amazon, interverrà sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana.
Domenica 3 giugno
• Riccardo Zecchina, professore di fisica statistica al Politecnico di Torino, affronterà il tema dei Big Data.
• L’economista Luigi Zingales parlerà di tecnologia finanziaria.
• Maurizio Ferraris si soffermerà sull’epoca in cui web e smartphone annullano la distinzione tra il tempo libero e quello dedicato al lavoro.
Il concorso EconoMia
A conclusione dei lavori di quest’anno torna il concorso EconoMia, realizzato con la collaborazione del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), dell’Associazione Europea per l’Educazione Economica, del Dipartimento della Conoscenza della Provincia autonoma di Trento e dell’Istituto Tecnico Economico “Bodoni” di Parma. I venti giovani vincitori del concorso riceveranno in premio l’ospitalità a Trento nelle giornate del Festival e un assegno di 200 euro ciascuno.