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Intelligenza artificiale e blockchain

intelligenza artificiale MISE

L’Italia ha scelto il pool di 60 esperti. Al via il piano MISE sulla strategia nazionale dell’intelligenza artificiale e blockchain

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha scelto due professori – Giuseppe Attardi e Laura Ricci – del dipartimento di informatica dell’Università di Pisa per elaborare strategie nazionali sui temi dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie basate sui registri condivisi con il sistema blockchain. I superesperti, affiancati da un pool di 60 specialisti selezionati tra analisti, giuristi, tecnici, sindacalisti ed esponenti di associazioni d’imprese e della società civile, avvieranno i lavori per la costruzione delle due commissioni entro gennaio 2019.
Giuseppe Attardi e Laura Ricci sono risultati i migliori per competenze in ambito tecnologico, imprenditoriale e scientifico e per la capacità di rispondere alle esigenze e alle necessità del MISE. Laura Ricci metterà a disposizione la sua esperienza nel campo delle criptovalute e nell’utilizzo della tecnologia nel settore dell’internet delle cose (IoT), mentre Giuseppe Attardi, per le ricerche svolte al MIT (Massachusetts Institute of Technology), all’ICSI-International Computer Science Institute di Berkeley, alla Sony Laboratory di Parigi e a Yahoo, si farà valere nel campo dell’intelligenza artificiale.
I due gruppi di lavoro, formati da 30 esperti ciascuno, avranno il compito di valutare le condizioni per promuovere la ricerca, lo sviluppo, l’impiego e l’adozione delle DLT (gestione di database) per accelerare la diffusione di queste tecnologie nei servizi pubblici e privati.

Secondo il Ministro Luigi Di Maio “le manifestazioni di interesse pervenute nell’ambito della selezione dei gruppi di esperti dimostrano che l’Italia ha un grande patrimonio di conoscenze ed esperienze sulle tecnologie emergenti e possiede la capacità di costruire delle strategie importanti per lo sviluppo del Paese all’insegna dell’innovazione”.

Intelligenza artificiale e blockchain: i due obiettivi del Mise

Per capire come funzionano l’Intelligenza artificiale e la blockchain technology è necessario tenere presente che per entrambe le tecnologie si è passati da una logica centralizzata, tipica degli anni ’80-’90, ad una logica distribuita in cui la digitalizzazione ha velocizzato i processi aumentando e semplificando i controlli e le verifiche.

Intelligenza artificiale ed ambiti applicativi

Potremmo definire intelligenza artificiale la capacità di un sistema tecnologico di svolgere compiti propri della mente umana. Il fermento attorno a questa disciplina si spiega per il fatto che, con l’attuale maturità tecnologica, è possibile analizzare in tempo reale immense quantità di dati partendo dalle funzioni tipiche del cervello umano: agire e pensare razionalmente. In sintesi, l’IA si realizza su tre livelli:
1) comprensione (capacità di correlare dati, riconoscere testi, immagini, tabelle, video, voce, estrapolare informazioni),
2) ragionamento (collegamento a numerose relazioni)
3) apprendimento di dati per svolgere funzioni interagendo con l’uomo.

In Italia già dagli anni ’70 è entrata in diversi segmenti della vita quotidiana dei consumatori. Nel marketing è utilizzata nella gestione della relazione con gli utenti allo scopo di persuadere le persone ad acquistare un prodotto o accedere ad un servizio. Nella sanità e nell’healthcare ha il merito di migliorare i sistemi tecnologici già in uso da persone con disabilità, ristabilendo la comunicazione a chi non è in grado di parlare. Nel cybercrime e nella gestione dei rischi, aiuta ha prevenire attività fraudolente nella protezione dei dati, e per la capacità di correlare concetti in tempo reale, deduce abitudini, comportamenti e attitudini. Nei sistemi di geo-localizzazione offre un aiuto in termini di efficienza ed efficacia nei servizi di pubblica sicurezza. L’intelligenza artificiale abbraccia anche aspetti etici e sociali, legati al lavoro e all’occupazione. Si stima infatti che circa la metà dell’attuale forza lavoro possa essere coinvolta nell’automazione delle macchine per le tecnologie già in uso.

Blockchain, la nuova tecnologia informatica

La tecnologia blockchain (catena a blocchi) prevede l’assenza totale di una terza parte di cui è necessario fidarsi, con il conseguente utilizzo totale dei dati da parte di chiunque. Un processo in cui una comunità di soggetti condivide informazioni per renderle disponibili sotto forma di un database virtuale cui ogni partecipante può avere libero accesso. È il caso della Bitcoin (moneta virtuale, scambiata attraverso i computer) in cui le transazioni sono registrate e definite dai diversi passaggi della criptovaluta.
In sintesi, il sistema blockchain risponde a concetti quali: decentralizzazione, trasparenza sul ciclo delle operazioni, sicurezza ed immutabilità.
Decentralizzazione perché non esisterà più un archivio centrale: ciascun soggetto della catena avrà accesso alle stesse indicazioni.
Trasparenza perché non esisterà più un possessore privilegiato dei dati e non sarà mai possibile cancellarli completamente ma esisterà sempre una copia all’interno della rete dell’archivio digitale. Il sistema quindi tutelerà l’immutabilità e l’immunità dalla corruzione e dalla contraffazione.

La blockchain ha valore anche in molte applicazioni e settori diversi fra loro, oltre quello della finanza e dell’economia. Pensiamo ad esempio al campo della sanità, in cui una rete di ospedali, collegati fra loro, avrebbe a disposizione un database sempre aggiornato di tutti i pazienti con le patologie e le cure mediche ai quali sono stati sottoposti.
Si può pensare ad un ufficio dell’anagrafe, condiviso tra più Comuni, dove un cambio di residenza sarebbe registrato sia nel Comune di partenza che in quello di destinazione.
Infine, sarebbe possibile utilizzare questa tecnologia anche per la tracciabilità della filiera alimentare, per conoscere ad esempio l’origine degli alimenti, sapere da chi sono stati lavorati, chi li ha cucinati e in che giorno.

Per concludere, sia l’intelligenza artificiale sia la tecnologia blockchain sono gli ingredienti necessari alla base della rivoluzione digitale che avranno il compito di migliorare il benessere delle imprese e dei cittadini su tutto il territorio. Grazie alla loro capillare diffusione sarà possibile costruire un nuovo rapporto tra Stato e cittadini studiando le implicazioni sociali relative alla possibilità di semplificazione, informazione ed interazione.

Gli esperti di intelligenza artificiale

Walter Aglietti (IBM), Giuseppe Attardi (Università di Pisa), Marco Barbina (Leonardo), Paolo Benanti (Pontificia Università Gregoriana), Marco Bentivogli (Fim CISL), Andrea Bianchi (Confindustria), Marco Bressani (Digital Tree), Barbara Caputo (Politecnico di Torino e IIT), Alessandro Cremonesi (STMicroelectronics), Rita Cucchiara (Università di Bologna), Stefano Da Empoli (Istituto per la Competitività), Massimiliano Dona (Unione consumatori), Salvatore Gaglio (Università degli Studi di Palermo), Marina Geymonat (TIM), Emanuela Girardi (Popular Artificial intelligence), Paolo Stefano Giudici (Università di Pavia), Massimo Ippolito (Comau), Lorenzo Luce (BigProfiles), Daniele Luminari (Fastweb), Giorgio Metta (Istituto Italiano di Tecnologia), Michela Milano (Università di Bologna), Francesco Saverio Nucci (Engineering), Giangiacomo Olivi (Dentons), Corrado Panzeri (The European House-Ambrosetti), Marco Pierani (Euroconsumers), Oreste Pollicino (Università Commerciale L. Bocconi), Andrea Renda (Centro di Studi Politici Europei), Andrea Rigoni (Deloitte Risk Advisory), Marco Scialdone (Università La Sapienza), Claudio Telmon (Clusit e Enisa).

Gli esperti di blockchain

Giorgio Angiolini (Italtel), Marcella Atzori (Università di Amsterdam), Tamara Belardi (UniNettuno), Francesco Bruschi (Politecnico di Milano), Stefano Capaccioli (Dottore commercialista), Massimo Chiriatti (Tecnologo), Monica Cirillo (Adusbef), Gianluca Comandini (Assobit), Mauro Conti (Università di Padova), Ernesto Damiani (Università degli Studi di Milano), Vincenzo Di Nicola (Conio), Stefano Epifani (Digital Transformation Institute), Fernanda Faini (Università di Bologna), Luigi Gabriele (Adiconsum), Massimo Giuliano (Avvocato cassazionista), Lorenzo Giustozzi (BlockchainEdu), Renato Grottola (DNV), Fabio Lecca (Araneum Group), Aldo Peter Lo Castro (Scytale), Giuseppe Mauri (RSE), Marco Monaco (PWC), Gian Domenico Mosco (Università LUISS), Michele Nastri (Notaio), Gilberto Nava (Chiomenti), Martino Maurizio Pimpinella (Associazione Italiana Prestatori Servizi di Pagamento), Laura Emilia Maria Ricci (Università di Pisa), Salvatore Fulvio Sarzana (Avvocato Cassazionista), Massimo Savioli (InfoCamere), Federico Tenga (Chainside), Marco Vitale (Foodchain).

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