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Festival dell’Economia 2019

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La 14ima edizione del Festival dell’economia si svolgerà dal 30 maggio al 2 giugno 2019 e avrà come tema portante “Globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza”

Nella 14a edizione del Festival sostenuto dalla Provincia autonoma di Trento si discuterà delle trasformazioni intervenute a livello globale negli ultimi anni, prendendo come spunto il tema della “Globalizzazione, nazionalismo e rappresentanza”.
La maratona economica prevede oltre sessanta incontri, tra lecture, dialoghi, proiezioni cinematografiche e dibattiti a partire dai libri pubblicati negli ultimi mesi per raccontare al pubblico cosa significa globalizzazione, cioè riduzione delle distanze tra i Paesi per una maggiore circolazione di beni e persone. Ad illustrare il programma nella sede romana della casa editrice Laterza, il 16 aprile erano presenti Giuseppe Laterza, rappresentanti della Provincia di Trento, università e Tito Boeri, direttore scientifico del Festival, che ne ha spiegato il sentiment nel rispetto delle regole del pluralismo e del libero confronto.
“Il Festival non sarà una rassegna dedicata alla politica” ha detto Giuseppe Laterza “ma una manifestazione trasversale, non gerarchica per attirare una platea popolare nel senso più nobile del termine”.
“La kermesse oltre ad intercettare economisti, intellettuali ed esperti” ha spiegato Boeri “si rapporterà sui temi che stanno a cuore alle persone con esponenti del mondo della cultura, società civile, politica nazionale ed internazionale”.

Globalizzazione per ridurre le differenze

“Questo Festival è il più globale delle edizioni passate” ha commentato Tito Boeri. “La globalizzazione è un fenomeno in corso che, oltre ad aver ridotto le distanze fra i popoli, ha reso facile la circolazione di beni, capitali e persone permettendo il trasferimento di idee e culture. Si pensi ad alcune religioni che nel tempo sono state ‘spazzate via’ per effetto del sistema globalizzato. A seguito di queste trasformazioni sono sorte reazioni nazionaliste generando nei Paesi spinte al protezionismo, innalzando barriere commerciali fino a chiudere le frontiere all’immigrazione”.
Il terzo termine è rappresentanza. “Negli ultimi anni” ha spiegato Boeri “alcuni Paesi hanno visto l’affermazione di partiti che si sono opposti al popolo ed una élite che ha invocato il ripristino della sovranità nazionale generando uno sconvolgimento della classe dirigente e delle rappresentanze politiche. Interessante sarà il contributo di scienziati ed economisti che dialogheranno sul bilanciamento del potere e sul ruolo dei corpi intermedi necessari per evitare l’eccessiva concentrazione di potere delle maggioranze politiche che possono minare la stessa democrazia”.

Programma del Festival

Un’anteprima del programma sarà presentata il 23 maggio a Roma presso l’Associazione della Stampa estera, dove l’economista Guido Tabellini commenterà i risultati di una ricerca volta a capire quanto siano distanti le opinioni degli europei, fornendo informazioni per interpretare il voto europeo di maggio.
Il 30 maggio, dopo l’inaugurazione del Festival, l’economista e politologo James Robinson terrà una lecture per rispondere alla domanda “Cosa si può fare del populismo?”; Alberto Alesina, dell’Harvard University, rifletterà sul rapporto fra immigrazione e stato sociale comparando i fatti con le percezioni più diffuse; Sabino Cassese commenterà il rapporto fra istituzioni politiche nazionali, macchina dello Stato e mercato globale.
Per non dimenticare l’attentato dell’11 dicembre 2018 a Strasburgo, in cui rimase vittima il giovane giornalista trentino Antonio Megalizi, la sera del 31 sarà dedicata al suo progetto Europhonica e a ciò che a lui stava a cuore: cioè un’Europa non solo burocratica, ma vicina alla vita delle persone e piena di opportunità.
Il 1° giugno Elhanan Helpman parlerà del rapporto fra globalizzazione e disuguaglianze, mentre Filippo Grandi, Alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, fornirà una testimonianza sulle conseguenze del recente conflitto in Libia. Tra i prestigiosi relatori molto atteso sarà l’intervento di John Bercow, speaker della Camera dei Comuni inglese, e del premio Nobel Michael Spence, che discuterà sull’integrità delle competenze.

Il Festival nelle piazze e nelle vie di Trento

Il Festival non vive solo nelle sedi istituzionali ma coinvolge le piazze del centro storico, con attività apprezzate dal “popolo dello Scoiattolo”. In Piazza Duomo, oltre alla libreria del Festival, sarà istallato un maxischermo che permetterà di seguire in diretta i principali eventi. Nel cortile del Palazzo Thun ci saranno laboratori creativi per i più piccoli, mentre Piazza Lodron ospiterà il Bicigrill, in cui sarà possibile noleggiare gratuitamente una bicicletta per tutta la manifestazione.
In piazza Santa Maria Maggiore, la fondazione Demarchi proporrà laboratori culturali per valorizzare un’economia attenta ai temi sociali e ambientali, mentre nella galleria Civica sarà allestita una mostra fotografica per presentare i fenomeni sociali, politici ed economici di attualità.

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