L’Istat, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, l’Inps, l’Inail e l’Anpal hanno pubblicato la Nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione relativa al quarto trimestre 2018
Lieve diminuzione dell’occupazione nell’ultimo trimestre del 2018 rispetto a quello precedente, anche se gli aumenti dei mesi prima consentono ancora di registrare una tendenza alla crescita. La nota trimestrale congiunta sulle tendenze dell’occupazione è stata emessa da Ministero del lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal e ha portato alla luce che il tasso di occupazione risulta essere del 58,6% e che c’è stato un lieve aumento di donne lavoratrici e un calo invece di uomini assunti.
Si comincia dunque a tornare ai livelli pre-crisi, considerando che il livello massimo del tasso di occupazione è stato toccato nel secondo trimestre del 2008 ed è stato pari al 58,8%.
In base all’incrocio dei dati rilevati dai diversi enti preposti, la nota evidenzia i seguenti aspetti:
Lavoro dipendente e lavoro indipendente
Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,4%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+1,8%, Istat, Rilevazione Oros). Lo stesso andamento si riscontra nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (+358 mila posizioni lavorative nel quarto trimestre 2018 rispetto al quarto del 2017) e nei dati dell’Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+431 mila posizioni lavorative al 31 dicembre 2018 rispetto al 31 dicembre 2017).
Per il lavoro indipendente invece, secondo la Rilevazione sulle forze di lavoro dell’Istat, prosegue la tendenza alla diminuzione congiunturale (-23 mila occupati, -0,4%) rallentando la crescita su base annua (+12 mila occupati, +0,2%).
Le posizioni lavorative dipendenti presentano un incremento nei settori dei servizi e nell’industria. Nel quarto trimestre 2018, in base alle CO, le attivazioni sono state 2 milioni 476 mila e le cessazioni 2 milioni 396 mila, determinando un saldo positivo di 80 mila posizioni di lavoro dipendente.
La crescita riguarda i servizi di mercato (+46 mila posizioni) e l’industria in senso stretto (+16 mila) mentre continua a ridursi l’agricoltura (-11 mila posizioni).
Andamenti analoghi si riscontrano nelle posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo (Istat, Rilevazione Oros), dove la variazione congiunturale di +0,3% (+34 mila posizioni) è dovuta a un modesto aumento nei servizi (+0,3%, +27 mila posizioni) e nelle costruzioni (+0,3%, +2 mila) e a un ancor più modesto incremento nell’industria in senso stretto (+0,1%, +5 mila).
L’aumento congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle CO riguarda le posizioni a tempo indeterminato (+80 mila) mentre quelle a tempo determinato hanno una variazione nulla. Se le prime continuano a crescere in virtù delle trasformazioni (+140 mila), le posizioni a termine sono ferme dopo la lieve riduzione (-8 mila) nel terzo trimestre 2018 e la crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2016 al secondo 2018. L’incidenza delle attivazioni a tempo determinato è pari all’80,1%, simile al trimestre precedente (80%) ma inferiore rispetto al massimo, raggiunto nel quarto trimestre del 2017 (81,1%).
Saldi tra attivazioni e cessazioni
In termini di saldi tra attivazioni, cessazioni e trasformazioni, su base annua la dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta ancora positiva (+129 mila), sebbene in progressivo rallentamento rispetto ai tre trimestri precedenti (+266 mila, +374 mila e +455 mila rispettivamente nel terzo, secondo e primo trimestre).
Tale andamento si osserva anche nei dati Inps-Uniemens (+125 mila nel quarto trimestre 2018 rispetto a +240 mila, +369 mila e +501 mila) che comprendono anche il lavoro in somministrazione e a chiamata.
Le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano un aumento nei dati delle CO (+230 mila) in accelerazione rispetto ai tre trimestri precedenti (+122 mila, +71 mila e +21 mila); del tutto analogo è l’andamento registrato dai dati Inps (+306 nel quarto 2018, +155 mila e +66 mila nel terzo e secondo trimestre).
Che tipo di occupati?
Secondo i dati Istat della Rilevazione sulle forze di lavoro prosegue, seppur a ritmi meno intensi, l’aumento tendenziale dell’occupazione (+87 mila unità) a cui si associa una diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-105 mila) e degli inattivi (-100 mila).
Tra i giovani di 15-34 anni torna a diminuire l’occupazione.
Significativo l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni, indotta anche dall’allungamento dell’età pensionabile.
Nel quarto trimestre 2018 prosegue l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti sulla base dei dati Inps-Uniemens (+16 mila unità rispetto all’analogo trimestre del 2017), anche se rallenta ulteriormente il tasso di crescita (+7,1% nel quarto trimestre 2018 rispetto al +8,5%, +15,7% e +67,0% rispettivamente nel terzo, secondo e primo trimestre).
Analogamente, l’aumento tendenziale del numero dei lavoratori in somministrazione si è notevolmente ridotto (+0,7%), dopo il massimo incremento raggiunto nel quarto trimestre 2017 (+27,2%) e il progressivo rallentamento nei successivi trimestri (+23,5%, +13,9% e +7,3%, rispettivamente nel primo, secondo e terzo trimestre del 2018).
Il lavoro occasionale
Il numero dei lavoratori impiegati con il Contratto di Prestazione Occasionale e quelli pagati con i titoli del Libretto Famiglia – le due nuove forme contrattuali di lavoro occasionale introdotte operativamente da luglio 2017 in sostituzione del lavoro accessorio (voucher) – hanno raggiunto rispettivamente le 20 mila e le 8 mila unità nel quarto trimestre 2018.
Infortuni e malattie sul lavoro
Gli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti e denunciati all’Inail nel quarto trimestre del 2018 sono stati 207 (di cui 139 in occasione di lavoro e 68 in itinere), 26 casi in più rispetto al quarto trimestre del 2017.
Le malattie professionali denunciate all’Inail e protocollate nel quarto trimestre del 2018 sono state 15.575, in aumento (+4,8%, 708 casi in più) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente.