Imprenditoria Start-up

Roma nel 2030. Giovani tra cultura e innovazione

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Sviluppo economico sociale della provincia di Roma. Presentate le start-up innovative ideate dai giovani romani

Il volto di Roma si trasforma tra cultura e tecnologia. A dirlo sono i giovani scienziati, convinti che la capitale possa reggersi di sola cultura se indirizzata nel modo giusto.
Al dibattito svolto il 28 febbraio 2019 – “Roma 2030. Giovani, ricerca e innovazione. Storie di ordinario futuro” – sono emerse le storie e le esperienze degli innovatori accompagnate dalle considerazioni del sociologo Domenico De Masi che ha presentato la sua ricerca tracciando un profilo di Roma al 2030 su cui fondare futuri ragionamenti di sviluppo. Il confronto introdotto da Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di commercio di Roma, e Carlo Cafarotti, assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro del Comune di Roma, ha delineato alcuni scenari sullo sviluppo economico-sociale della Capitale.

Le testimonianze dei giovani inventori

Riccardo Aringoli, giovane imprenditore e agronomo, ha avuto l’intuizione di incrociare il carciofo romanesco con il violetto di Toscana. Il risultato è stato un carciofo globoso, dal colore viola acceso, tenero e privo di peluria all’interno, che per le sue caratteristiche qualitative è sfruttato in molteplici ricette. Da qualche anno ha registrato il marchio del carciofo, chiamandolo “Ronaldo” con l’obiettivo di posizionare il prodotto in un mercato locale e di nicchia, creando una storia relativa al luogo di coltivazione del carciofo e alla storia della famiglia.

L’artigiana digitale Conny Massa, dopo aver seguito un corso da Tiffany gioielli, ha aperto il suo negozio on-line su Etsy. Con l’aiuto della community Etsy Italia Team ha trasformato un hobby in qualcosa di stabile e remunerativo. Ha compreso l’importanza di fare rete ma soprattutto, grazie alla piattaforma, è entrata in contatto con il movimento dei “maker” consentendogli di conoscere nuove tecnologie lanciando processi produttivi più creativi.

L’ingegnere astronautico Fabiana Milza di IceKing, dopo aver vinto l’hackathon della Nasa e aver sviluppato materiali nuovi per le tute spaziali per l’esplorazione umana del sistema solare, con alcuni colleghi della NASA Space ha inventato una App per il turismo sui ghiacciai e per la Citizen science. L’obiettivo era creare un circolo virtuoso tra la comunità dei turisti e quella della ricerca glaciologica. Da una parte il team voleva aiutare i turisti ad intraprendere un viaggio sostenibile, dall’altra intendeva renderli partecipi della ricerca chiedendogli di uploadare le foto che scattavano nei ghiacciai. La finalità era distribuire le foto ai gruppi di glaciologi sparsi nel mondo e combinarle con quelle satellitari per migliorare i modelli di predizione della massa glaciale.

Mattia Merra, con il suo HelpQuake ha tentato di risolvere alcuni problemi della Nasa. La sfida era realizzare una App che tracciasse i voli spaziali fino a mappare le popolazioni sulla terra per dar vita ad un videogioco basandosi sulle immagini provenienti dal telescopio Hubble. HelpQuake è stato il progetto vincitore dell’hackathon NASA SpaceApps 2018 selezionato tra i 30 finalisti a livello mondiale con progetti inviati da 75 Paesi diversi.

Il giovane amministratore delegato della SISTeMA srl, Lorenzo Meschini, ha realizzato prodotti per il controllo del traffico e l’infomobilità. Ha tradotto una serie di software in grado di modellizzare il traffico in tempo reale per valutare i possibili scenari d’intervento, come una suite modulare che consente di configurare il traffico settando nuovi standard per la mobilità multimodale.

Diva Tommei, dopo il dottorato in bioinformatica a Cambridge, ha fondato Solenica, una start-up che produce prodotti intelligenti in grado di aiutare le persone a migliorare la qualità degli spazi interni, consumare meno e creare un nuovo habitat definito “habitat 4.0”. Il primo prodotto di Solenica è stato “Caia”, un eliostato in grado di portare la luce del sole in casa. La missione è stata creare servizi per la casa sull’analisi dei dati collezionati da ogni device (sensori di illuminazione, UV e molti altri) per generare un’impronta digitale per ogni casa/ambiente.

L’impegno degli studenti degli istituti tecnici e professionali

Non sono mancate le testimonianze degli studenti che lottano contro il degrado urbano. Remake Italy di Francesca Donato e Gabriele Caputo dell’istituto professionale Luigi Calamatta di Civitavecchia hanno lavorato sul decoro urbano di aree di cattiva o pessima fama. Il progetto ha puntato sul miglioramento socio-culturale di strutture popolari che necessitano di interventi strutturali interni ed esterni per la ricostruzione di edifici, garantendo stabilità e rieducazione degli spazi comuni. Il primo intervento è stato a Roma, a Corviale, area popolare situata nella periferia della Capitale, facendo sopralluoghi e interviste alla gente che vi abita.
Infine, i ragazzi dell’istituto tecnico Galileo Galilei hanno proposto percorsi di alternanza scuola-lavoro dedicati al gaming per l’innovazione didattica. Il videogioco in questo caso non è visto come una distrazione, ma come un’opportunità se utilizzata per il consolidamento delle competenze acquisite a scuola.

Roma nel 2030 secondo il sociologo De Masi

L’analisi “Roma 2030. Scenari di sviluppo nel prossimo decennio” è stata realizzata da De Masi per conto della Camera di commercio di Roma. Secondo il sociologo, la crescita di Roma dipenderà dalla spesa pubblica collegata allo sviluppo del settore turistico, soprattutto con un miglioramento delle infrastrutture. Le previsioni di De Masi mettono però in guardia: aumenteranno i fenomeni di polarizzazione della ricchezza, provocando un’ulteriore erosione del ceto medio.
La nostra città, per De Masi, sarà caratterizzata da un forte legame tra ricerca, mondo universitario e impresa e da un enorme giacimento di intelligenza che proietterà la capitale verso un’economia fondata sulla conoscenza, per l’elevata concentrazione di ricercatori pubblici. “Da qui al 2030” ha detto De Masi “nasceranno altre università private e migliorerà la qualità di quelle esistenti”. I campi di sviluppo saranno: agroalimentare, biotecnologie, telecomunicazioni e aerospazio, valorizzazione dei beni culturali, servizi finanziari innovativi e robotica. Inoltre, si avrà una PA più efficiente che migliorerà la produttività del lavoro e settori quali il volontariato, l’impresa sociale e il terzo settore saranno sempre più importanti nella società romana.

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