L’andamento lavorativo dell’anno 2019 per i lavoratori autonomi artigiani e commercianti nelle statistiche aggiornate dell’Inps
Di artigiani e commercianti in Italia, in base ai dati dell’Osservatorio lavoratori autonomi, ce ne sono di meno rispetto all’anno precedente. I dati statistici appena pubblicati sono relativi al 2019 e vedono, per quanto riguarda gli artigiani, 1.620.690 lavoratori, l’1,1% in meno rispetto al 2018 quando gli iscritti alla gestione speciale Inps erano 1.638.601 ma si tratta ormai di una tendenza dal momento che anche nel 2018 si era registrato un calo, pari all’ 1,6%, rispetto al 2017, quando gli iscritti erano 1.665.564. Per quanto riguarda invece i commercianti, i dati ci mostrano un calo inferiore: nel 2019 gli iscritti alla gestione speciale Inps sono 2.163.158, in flessione dello 0,5% rispetto al 2018, ma anche nello stesso caso si era già registrata una diminuzione analoga rispetto al 2017 (-0,8%).
Artigiani e commercianti, lavori al maschile
Relativamente alla ripartizione per qualifica, nell’anno 2019 vi è una marcata prevalenza di artigiani titolari rispetto ai collaboratori che con 1.499.853 iscritti costituiscono il 92,5% del totale degli artigiani. Parallelamente, i commercianti risultano titolari dell’azienda per il 91,6% degli iscritti. Una percentuale che risulta leggermente crescente nel tempo, anche per effetto della leggera diminuzione negli ultimi anni del numero dei collaboratori.
Artigiani e commercianti hanno anche un altro dato in comune: non sono lavori autonomi “gettonati” dalle donne. Se si analizza la distribuzione per sesso, per tutti gli anni analizzati, è evidente una marcata prevalenza dei maschi, che costituiscono il 78,9% del totale degli artigiani e il 65,1% dei commercianti. Un dato che sorprende soprattutto per quanto riguarda l’artigianato.
Artigiani e commercianti in calo
Analizzando gli ultimi 10 anni, si nota che gli artigiani sono in calo costante, mentre i commercianti hanno avuto un alto e basso. In particolare, gli artigiani sono scesi di circa un punto percentuale fino al 2012, poi di oltre due punti percentuali annui dal 2012 al 2017, mentre tra il 2017 e il 2019 la flessione è per ogni anno di circa un punto e mezzo.
Invece i commercianti hanno avuto un andamento migliore: crescente se pur di un solo punto percentuale per ciascun anno fino al 2012, costante dal 2012 al 2014, ma poi in calo di circa mezzo punto percentuale tra il 2014 e il 2015, di un punto percentuale tra il 2015 e il 2017 e ancora di circa mezzo punto percentuale, per ciascun anno, dal 2017 al 2019.
L’età di artigiani e commercianti
Gli uffici attuariali dell’Inps hanno studiato anche i dati relativi all’età per scattare una fotografia più significativa di questi lavoratori autonomi. Ne è emerso che tra gli artigiani, la classe di età tra i 50 e i 59 anni è quella con maggior frequenza, pari al 31,2%, seguita dalla classe 40-49 anni (29,0%), gli ultrasessantenni sono il 18,4% e solo il 5,4% ha meno di 30 anni di età.
Anche tra i commercianti invece la classe di età più rappresentata è quella tra i 50 e i 59 anni (28,6%), il 27,4% ha un’età compresa tra i 40 e i 49 anni e il 19,5% ha dai 60 anni in poi. Nel complesso, nelle classi di età dai 40 anni in su, si concentrano il 75,5% dei commercianti. Anche in questo caso sono pochi i lavoratori, solo il 7,1%, con un’età inferiore ai 30 anni.
La geografia di artigiani e commercianti
Per capire a colpo d’occhio dove svolgono le proprie attività autonome gli artigiani e i commercianti, riportiamo di seguito i grafici a confronto:
Artigiani e commercianti in base alle norme
Riportiamo di seguito, per chiarezza, le definizioni di artigiano e commerciante e, conseguentemente, di impresa artigiana e impresa commerciale in base alla normativa in vigore.
Artigiano
È il lavoratore autonomo di una impresa artigiana. L’impresa è artigiana quando vi si svolgono attività di:
- produzione di beni (anche semilavorati), vendita di materie prime non confezionate per l’utilizzo finale (prodotti in legno o in ferro non rifiniti);
- prestazioni di servizi (imprese di facchinaggio, imprese di pulizia, tintorie, barbieri, parrucchieri, fornai etc.).
Sono escluse le attività agricole e commerciali.
L’attività artigiana deve essere svolta prevalentemente con il proprio lavoro e quello dei familiari coadiuvanti. La legge pone dei limiti al numero dei dipendenti che possono lavorare nell’impresa artigiana, limiti che sono variabili a seconda del tipo di attività svolta.
L’attività artigiana deve essere di tipo manuale, cioè non può limitarsi alla sola organizzazione del lavoro e all’amministrazione dell’impresa.
Commerciante
È il lavoratore autonomo di una impresa commerciale.
L’impresa è commerciale quando vi si svolgono le seguenti attività:
- commerciali e turistiche
- lavoro come ausiliare del commercio
- agente e rappresentante di commercio iscritto nell’apposito albo
- agente aereo, marittimo raccomandatario
- agente esercizio delle librerie delle stazioni
- mediatore iscritto negli appositi elenchi delle Camere di Commercio
- propagandista e procacciatore d’affari
- commissario di commercio
- titolare degli istituti di informazione.