La più volte annunciata riforma fiscale potrebbe arrivare a seguito della revisione della normativa in vigore e l’emanazione di un Codice Unico Tributario. Già avviata la stesura
Il Codice Unico Tributario rappresenterà la base anche per innestare i successivi testi legislativi in materia fiscale. La stesura dell’impianto normativo del testo è già iniziata e la stanno portando avanti, in collaborazione, ISLE (Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi) e Assoholding (Associazione Holding di Partecipazione), attraverso il “Comitato di indirizzo scientifico per la predisposizione del Codice Unico Tributario”.
Il Codice Unico Tributario, un’impresa non da poco
Non sarà impresa facile realizzare un Codice Unico Tributario, visti i complicatissimi iter burocratici del fisco italiano, con norme e regolamenti e accavallamenti, contrordini, modifiche e deroghe, che sembra fatto apposta per ostacolare i contribuenti e poterli così sanzionare. Ma le due associazioni hanno condiviso delle linee guida e hanno intenzione di elaborarlo “con metodologia scientifica nella composizione e sistematizzazione coordinata e neutrale delle norme attuali vigenti, che individui e raccolga l’intera disciplina legislativa in materia tributaria e che si ponga, soprattutto, come base sulla quale innestare i successivi testi che saranno prodotti per le già necessarie riforme in materia fiscale”.
Perché un Codice Unico Tributario
Come spiegano le due associazioni, ISLE e Assoholding, “la sentita necessità di una riforma fiscale da più parti annunciata non può prescindere da una revisione organica della legislazione tributaria attuale su cui innestare i progetti di revisione delle singole discipline”. Si tratta pertanto di un’azione proattiva guidata dalla consapevolezza che “senza una effettiva certezza delle norme attuali vigenti nessun intento riformatore potrà essere davvero realmente efficace”.
Il protocollo d’intesa
Il protocollo d’intesa tra ISLE e Assoholding che ha condotto alla creazione del “Comitato di indirizzo scientifico per la predisposizione del Codice Unico Tributario” nasce dalla volontà di far convergere i loro complementari know how verso l’obiettivo comune del Codice, da entrambi ritenuto essenziale per la successiva riflessione sulle riforme e il loro avvio. L’ISLE vanta infatti un’esperienza pluridecennale nel campo della tecnica legislativa e, su input di Assoholding, già dallo scorso anno ha svolto un’analisi complessiva sui Testi Unici coordinata dal Prof. Giulio M. Salerno e pubblicato originali proposte legislative che costituiranno il punto di partenza per il lavoro di raccolta e sistematizzazione delle norme tributarie vigenti. Assoholding, dal canto suo, porta in dote elevate e comprovate competenze e professionalità specialistiche e contribuirà con propri esperti all’elaborazione e stesura del Codice Unico Tributario.
Un aiuto ai contribuenti
Quella di ISLE e Assoholding è una risposta concreta a un’esigenza da tempo largamente avvertita dai contribuenti, a partire dalle imprese, e dalle stesse istituzioni. Le norme tributarie si presentano infatti disperse e frazionate in una molteplicità di atti che si sono sovrapposti nel corso del tempo, a discapito della chiarezza perché non inquadrati in un sistema organico. E se pure il ricorso ai professionisti può di volta in volta essere di aiuto nel dipanare la matassa, sono gli stessi professionisti che potranno avvalersi per primi di uno strumento di semplificazione nelle attività di comprensione e applicazione di queste disposizioni, con beneficio anche sui numerosi procedimenti di contenzioso a carico della Magistratura.
L’interesse delle istituzioni
L’iniziativa del Codice Unico Tributario è stata annunciata il 3 luglio 2020 e verrà presentata ufficialmente alla Camera dei Deputati e ai rappresentanti delle Istituzioni e del mondo professionale e imprenditoriale dopo la pausa estiva. In tale occasione saranno presenti il presidente del Comitato di indirizzo scientifico, prof. Giovanni Tria, il presidente dell’ISLE, dott. Gianni Letta, e, da parte del presidente di Assoholding, il prof. Gaetano De Vito.
Nel frattempo una prima manifestazione di interesse sul Codice Unico Tributario è pervenuta da parte dell’ANTI, l’Associazione Nazionale Tributaristi Italiani, attraverso il supporto all’iniziativa del prof. Pietro Selicato, responsabile del Comitato scientifico e autore di un recente studio comparato sulla codificazione in materia tributaria.