Confermato Tagliavanti alla guida della Camera di Commercio di Roma per il 2020-2025. Sviluppo imprese, anche femminili, attenzione verso i giovani, impiego risorse europee. Diminuiscono però le consigliere
Lorenzo Tagliavanti è stato rieletto presidente della Camera di Commercio di Roma per il quinquennio 2020-2025.
Camera di Commercio di Roma. Le elezioni
Il 1° ottobre scorso a Roma, al Tempio di Adriano, il Consiglio camerale appena insediato ha rinnovato la fiducia al presidente camerale, eletto per la prima volta nel 2015. Un voto plebiscitario che ha sancito la scelta della continuità.
La scelta di confermare Tagliavanti alla guida della Camera di Commercio di Roma
Tagliavanti ha una solida esperienza nell’ambito del sistema camerale e dell’associazionismo; tra gli incarichi che ricopre, infatti, vi sono quelli di presidente di Unioncamere Lazio e di Infocamere, di direttore della CNA, Confederazione dell’artigianato e della piccola e media impresa del Lazio ed è stato membro dei consigli di amministrazione di svariati enti e fondazioni che operano nei settori dell’economia e della cultura.
Il programma di Tagliavanti
Su alcuni temi si concentrerà in particolare, nei prossimi cinque anni, l’attività della Camera di Commercio di Roma e del suo presidente: nuovo sviluppo delle imprese, digitale, formazione, supporto a iniziative promosse dai giovani e accompagnamento allo sviluppo dell’imprenditoria femminile. Il tutto nell’ottica di una collaborazione istituzionale che Tagliavanti auspica fattiva e inclusiva: “Abbiamo una grande occasione, che è quella del Recovery Fund, con risorse che negli ultimi anni non abbiamo ottenuto. Dobbiamo però saperle meritare, impiegandole in progetti che abbiano come scopo l’ampliamento della capacità imprenditoriale del nostro territorio.” Un’area, quella di Roma e provincia, che vive di cultura e di turismo e che dovrebbe giocare la carta dell’economia circolare, pianificando un sistema economico in grado di riutilizzare i materiali e di ridurre gli sprechi: una vera e propria sfida. Occorre però fare molta attenzione alla qualità, piuttosto che alla quantità dei finanziamenti, per non correre il rischio di provocare un rimbalzo dal punto di vista della crescita del prodotto interno lordo: è questo l’avvertimento del neo presidente.
I rapporti con le istituzioni territoriali
“Abbiamo nelle istituzioni territoriali, in particolare nel Comune e nella Regione, i nostri principali interlocutori. I piani dovrebbero essere di convergenza, dovremmo poterli concordare e creare una comune priorità, perché incideranno sull’economia dei prossimi vent’anni. Ci vuole un salto di qualità nel dibattito economico e politico della città.”
Imprenditoria femminile al centro del programma
Ha poi sottolineato il presidente camerale: “È importante dare segnali e creare aspettative positive, per fare in modo che molti piccoli imprenditori investano sullo sviluppo della propria impresa”. Un buon numero di tali attività, tra l’altro, è capitanato da donne. Tagliavanti ha messo in evidenza un fenomeno recente, quello dell’aumento dell’imprenditoria femminile nel territorio della capitale, un incremento che si è andato a collocare principalmente nella periferia della città. C’è stata una vera e propria assunzione di responsabilità da parte di donne che, soprattutto nelle aree dove la crisi ha colpito di più, hanno deciso di difendere i loro nuclei familiari in modo forte e operativo. “È un fenomeno che ha a che fare con l’economia, è vero, ma anche con la sociologia” ha detto il presidente.
La rappresentanza femminile nel Consiglio della Camera di Commercio di Roma
La nota dolente è la scarsa rappresentanza femminile in ambito camerale. “C’è stata una diminuzione di Consiglieri in questa nuova Consiliatura” ha detto Alberta Parissi a Donna in Affari “e sono state penalizzate anche le donne. In quella passata eravamo diventate sei, ora siamo quattro”. Parissi – che per quindici anni ha ricoperto il ruolo di presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità femminile di Roma – in apertura di Consiglio ha auspicato che in un futuro non lontano il presidente della Camera di Commercio possa essere una donna; ha poi sottolineato: “C’è un altro problema: le associazioni di categoria non nominano le donne, togliendo loro l’opportunità di entrare in questa istituzione”.
Le dichiarazioni rilasciate a Donna in Affari da Alberta Parissi
Il riconoscimento del ruolo femminile, dunque, deve partire proprio da quelle realtà di rappresentanza che degli enti camerali fanno parte e di cui, soprattutto, costituiscono l’essenza. “Io sono stata una delle fortunate, anche grazie al mio grande impegno: da ventuno anni sono in Camera di Commercio, provenendo da Confesercenti. Sono stata la prima donna a entrare nel Consiglio camerale e a diventare presidente di un’Azienda Speciale. L’esperienza più significativa rimane comunque quella del Comitato per la Promozione dell’imprenditorialità femminile. In un periodo difficile come quello attuale, una donna imprenditrice deve avere tanta tenacia, essere ottimista e andare avanti in quello che fa. Il problema economico purtroppo esiste; ci sono stati degli aiuti da parte del governo, ma non sono stati sufficienti. La nuova presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità femminile della CdC, Valeria Giaccari” ha concluso Alberta Parissi “metterà sicuramente in campo dei progetti in tal senso.”
Le imprese femminili iscritte alla Camera di Commercio di Roma
I numeri della capacità imprenditoriale delle donne li ha dati Tagliavanti: “Sono più di 100 mila le imprese al femminile che lavorano nella nostra provincia e periodicamente pubblichiamo dei bandi che tendono proprio a facilitare le donne nei momenti più critici dell’attività imprenditoriale. Lo facciamo perché le statistiche economiche ci dicono che i risultati sono migliori quando c’è una forte presenza femminile nel mondo delle imprese e in quello del lavoro.”
La Camera di Commercio di Roma per i giovani
Il presidente ha particolarmente a cuore anche coloro che, terminati gli studi, decidono di intraprendere un’attività: “Dobbiamo far tornare protagonisti i giovani. Roma è la città italiana con più laureati e sono oltre 40 mila le imprese dove un titolare è giovane. Abbiamo inoltre 1200 start up, quasi tutte realizzate da ragazzi; di queste, ben 400 operano nella periferia romana. Siamo un centro di acceleratori digitali, ma i giovani non sono i protagonisti della trasformazione della società e una città non ha futuro se nella classe dirigente non ci sono i giovani. Questo è uno dei temi che secondo me dovremmo approfondire.”