Le donne a Mario Draghi: vogliamo esserci, un appello degli Stati Generali delle Donne e dell’Alleanza delle Donne al presidente incaricato
Donne e lavoro e rappresentanza, un collegamento dal quale non si può prescindere per costruire l’Italia del futuro: l’appello delle donne a Mario Draghi.
Le donne degli Stati Generali Donne e Alleanza delle Donne a Mario Draghi, “Presidente incaricato”. Riportiamo integralmente il testo a firma Isa Maggi.
Ci congratuliamo con lei per il gravoso impegno per il bene dell’Italia e rinnoviamo la volontà delle donne di assumere, ciascuna per la propria parte, la responsabilità di “esserci” in questo nuovo processo di cambiamento che si sta ridisegnando.
Chiediamo di mettere al centro della ri progettazione del Piano nazionale per l’utilizzo delle risorse della Next generation Eu il tema del lavoro delle donne.
Prima della pandemia in Italia meno della metà delle donne aveva un lavoro.
L’ISTAT ha registrato in questi giorni che nel 2020 ben 444 mila persone hanno perso il lavoro e il 70% (312.000) sono donne.
Nel solo mese di dicembre 101.000 persone sono rimaste senza lavoro e il 98% (99.000) sono donne.
Come abbiamo ben evidenziato la maggiore fragilità del lavoro femminile è dovuta al fatto che in percentuale le donne sono maggiormente occupate nei servizi, in lavori precari o per i quali è possibile licenziare.
Non siamo soggetti da “includere” nel mercato del lavoro o nella società. Non esiste una “questione femminile”. Le donne non sono un costo ma un investimento per l’intera collettività.
Dobbiamo far ripartire l’occupazione femminile attraverso un Piano Nazionale per l’Occupazione Femminile, un Piano che abbiamo già inviato al Governo il 4 agosto 2020 come frutto di elaborazione di studiose dell’Alleanza delle Donne.
Lo riproponiamo anche a Lei con la richiesta di essere ascoltate al più presto.
Come Stati Generali delle Donne, promotrici lo scorso giugno dell’Alleanza delle Donne che raccoglie donne, professioniste, imprenditrici e associazioni unite dall’obiettivo di valorizzare i saperi e le competenze delle donne al fine dello sviluppo e del benessere collettivo e democratico del nostro Paese, certe della Sua sensibilità verso il riconoscimento delle donne e il loro contributo alla società di cui sono ampia parte, Le chiediamo il coraggio di cambiare e di dare l’incarico nell’esecutivo che si sta costruendo a tante donne che Lei saprà individuare.
L’Italia non può perdere l’occasione di una vera rinascita per rispetto delle donne, degli uomini, e delle future generazioni. E per rispetto dell’Europa.